2 - ...Temerai Solo la Fine. (Pt.1)

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Quel muro lo guardava, e lui guardava il muro. Come mattoni fatti di carne, i corpi erano stati impilati e fissati con arti e interiora fino a sfiorare il soffitto.

Nowel lo fissava in ogni sua fessura, in ogni suo dettaglio, e più provava a chiudere gli occhi più questi si spalancavano, e più provava a trattenere il fiato più l'odore del ferro e della bile gli attraversavano il cervello.

Un braccio gli si avvolse attorno al corpo e il peso di una testa gli gravò sulla spalla: «So che l'hai notata: la cura nell'intrecciare i tendini e le ossa, gli organi a stuccare i buchi, e la perfetta simmetria di gambe e braccia strappate,» gli bisbigliò la ragazza nell'orecchio indicando ognuno di quei macabri dettagli, «ma so anche che non hai ancora notato il mio personale contributo.»

La ragazza gli afferrò una mano, sollevandogliela e indicandogli un punto sul muro: «guarda con attenzione» e per quanto provò a piegare il capo lo fece, e la vide. Incastonata nel muro, impalata da un femore, c'era la testa di Arron.

Nowel iniziò a tremare con violenti spasmi, spalancando la bocca più che poteva a divorare ossigeno. La ragazza, invece, cominciò a ridere all'impazzata, diventando paonazza in viso e strusciandosi con le sue nudità sulla schiena del ragazzo: «Quindi è questo il tuo punto di rottura?» gli domandò ansimante prima di addentargli il lobo dell'orecchio.

≈ ≈ ≈

In un istante lingue di fuoco cremisi si scagliarono contro la ragazza. Dovette allungarsi sulla schiena di Nowel per schivarle, scaraventandolo sul sangue rappreso del pavimento.

«Ora, Leah!» rimbombò tra le pareti, e subito un'altra fiammata rasente il suolo costrinse la ragazza a rotolare via da Nowel, venendo prontamente raggiunto dalla donna appena nominata. Gli prese il braccio poggiandoselo attorno al collo, facendo forza affinché si alzasse.

«Preso! Wil!» urlò Leah all'uomo che l'aveva coperta, fiondandosi verso il corridoio alle sue spalle. «Wilbur!» continuò quando lo vide sfrecciare all'inseguimento della ragazza in direzione opposta.

Le si gonfiarono le guance, sbuffando tutta l'aria dal naso, rivolgendo infine le sue attenzioni al ragazzo che ancora le stava appiccicato sottobraccio: «Sei ferito?»

Non rispose, accarezzandosi una guancia con la mano, sporcandosela di sangue come il resto del suo volto.

«Tieni» disse Leah porgendogli un fazzoletto e iniziando a pulirgli le mani: «Appena usciti di qui ti procureremo una bella doccia e dei vestiti puliti. Che ne dici?» gli domandò sorridendo.

Nowel aveva ancora lo sguardo allucinato, assordato dal battito del cuore più calmo ma pur sempre frastornante. Accennò un movimento con la testa voltandosi verso l'uscita.

«Non guardare! Non di là!» gli urlò Leah afferrandolo e spingendoselo con la faccia sul petto con un sonoro splat. «Andiamo da un'altra parte.»

≈ ≈ ≈

Camminavano fianco a fianco, con Nowel e il suo passo da non-morto e Leah a sussurrarsi nella mano contenente un ciondolo: «Wil, dove sei? Dobbiamo andare» e aspettava qualche secondo buttando un'occhiata al ragazzo per poi riprovarci.

Nowel, invece, non riusciva a fare altro se non guardarsi davanti, sforzandosi nel continuare a mettere un piede davanti all'altro.

«Resisti ancora un po'. Presto sarà tutto finito» ma proprio a quelle parole il ragazzo s'imbarco con il piede, ruzzolando a terra.

Un grido gli uscì dalle labbra stringendosi la spalla in una morsa. La donna ci si precipitò sopra facendogli shhh e accarezzandogli i capelli mentre con l'altra mano gli prese la sua, spostandogliela e continuando a fargli pressione.

Quando Nowel riuscì a contenere il suo urlo tra i denti digrignati gli tolse la mano dai capelli, frugandosi in tasca ed estraendo un ciondolo di Shungite.

«Intreccio del nodo, Cura Minore,» iniziò portando la punta della pietra alla spalla del ragazzo, «rilascio.»

Dal tocco della punta si ramificarono intricate linee di roccia nera, vitrea, che gli ricoprirono per intero la spalla. Quando si fermarono la pelle le assorbì, facendole sbiadire fino a scomparire.

Leah si alzò portando con sé il ragazzo che con sguardo sbigottito iniziò a far girare il braccio come se non fosse mai accaduto nulla.

La donna gli sorrise, ma non ebbe neanche il tempo di aprir bocca che le pareti attorno a loro si fecero scure e l'aria si raggelò.

«Cucùsettete.»

≈ ≈ ≈

Leah scagliò una mano sulla spalla di Nowel trascinandolo dietro di lei. L'altra se la mise in tasca, estraendo fulminea un ciondolo di Onice Nero e mettendoselo al collo, urlando: «Intreccio del nodo, Velo!»

«Tana per voi!» riecheggiò per i corridoi con tono spettrale, generando due mani di nebbia scura, scheletriche, che si avventarono sul sottile velo nero iniziatosi a generare attorno ai due. Non fecero in tempo, stridendo sulla barriera con gli artigli.

Un rumore di passi proveniente dal fondo del corridoio rivelò un uomo dalle movenze contorte, con le mani sollevate, spalancate come le fauci di una bestia.

«Bhaund!» pronunciò Leah, e sentendola l'uomo divaricò il sorriso fino a renderlo grottesco, portandosi un dito davanti alla bocca.

«Shhh. Se dici il nome finisci nella tana.»

≈ ≈ ≈

Era vicino al velo, con le mani sollevate a muovere le altre fatte di nebbia.

Leah si era schierata davanti a lui, nascondendo Nowel alle sue spalle.

«Non ti farò niente. Non sei tu il lupo che cerco.»

«Dovrai oltrepassare il mio velo, e poi passare su di me. Pensi di riuscirci?» lo sfidò Leah, anche se scossa in viso e pronta a indietreggiare.

Bhaund lo notò, caricando il pugno e spostando lo sguardo sul viso carino di lei: «Quando ti tirerò fuori di lì giocheremo al dottore» e si leccò le labbra prima di scagliare la sua mano di nebbia contro la barriera.

Tremò tutto e sia Leah che Nowel persero l'equilibrio finendo a terra. Ne seguì un altro, e poi un altro ancora, e in un attimo la barriera iniziò a venarsi sempre di più ad ogni colpo subito.

«So' dove ti fa male. Gli darò un bacetto e passerà la bua» disse roteando la lingua, ridendo a crepapelle.

«Chiudi gli occhi!» urlò Leah prima di rialzarsi, poggiando la mano sul velo: «Rilascio!»

Scariche elettriche ricoprirono la barriera, propagandosi attraverso la nebbia fino a raggiungere Bhaund, venendo folgorato e scagliato lontano un paio di metri.

Tutto ripiombò nel silenzio e nello sfrigolare della carne.

≈ ≈ ≈

CHAKRA Vol.1-2-3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora