XI-the rain

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E gli occhi che
sembravano il cielo
dopo che é piovuto
-Bukowski

Pov will
Appena Alhena entra le luci si accendono e iniziamo a cantare tanti auguri a te tutti in coro
Ero convinto che si avvicinasse ma lei rimane lì immobile
fissa tutti quanti noi poi John in particolare
Guardo i suoi occhi e nonostante lei cerchi di nascondere qualcosa traspare il suo dolore
E scappa
Corre via
Nessuno la insegue tutti rimangono scioccati da tutto
Io,Aaron e la biondina cerchiamo di andare fuori ma la madre ci ferma dicendo che prima o poi sarebbe tornata e che non si sarebbe allontanata
Quindi decidiamo tutti di andare a casa

Io andai in macchina con Alya e Aaron
E la preoccupazione si sentiva nell'aria
Tutti,anche Aaron sotto sotto,le vogliamo bene
Passa un ora e di Alhena ancora niente
Tutti sono andati a dormire tranne noi tre
"Dobbiamo chiamarla e se fosse in pericolo?" Dice Alya
"Non trarre conclusioni affrettate biondina chiamala e poi vediamo"
La biondina annuisce e la chiama
ma risponde la segreteria telefonica
"Riprova" dico  questa volta io guardando Aaron che cerca di nascondere la preoccupazione ma si capisce che é quello
Più preoccupato di tutti

Richiama ma di nuovo segreteria telefonica
"Ma che cazzo"
Inizio a chiamarla anche io
Per due volte ma niente
"Provo io se non risponde uccido tutti pur di trovarla"
"É stata colpa mia non dovevo portarla"
Dice Alya sulla poltrona pronta a piangere
"Non é stata colpa di nessuno" dico io sedendomi vicino a lei
Aaron fa avanti e indietro e dopo tre chiamate Alhena risponde
"Dove cazzo sei?"
————————
Aaron esce fuori ma quando vede me e Alya seguirlo ci ferma
"No, fermi,ho fatto una promessa,non vuole nessuno"
"Non vuole neanche te Aaron"dico io
"Sopratutto te" continua Alya
Ma non risponde,entra in macchina e se ne va

Pov Alhena
Guardo il finestrino
Vedere Londra di sera tutta illuminata é la cosa più bella vista fino ad adesso
il tempo passa e il silenzio in quest'auto continua
"Non dovevi venire,io volevo stare sola"dico mentre continuo a fissare il finestrino
"Anderson ti sto concedendo il mio silenzio per farti sentire più sola possibile non lamentarti"
Alzo gli occhi a cielo e dopo un forte tuono inizia a piovere a dirotto
"Cazzo" sussurra Aaron
"ma dove stiamo andando?"
"Da nessuno parte,un classico giro per Londra A"
La pioggia peggiora sempre di più
Guidare diventa impossibile così Aaron si accosta e spegne la macchina
"E ora?"
Sospira
"Siamo troppo lontani da casa passeremo la notte fuori"
"Vuoi dormire in macchina,sul serio?"
Dico guardandolo a dir poco stranita
"No Anderson c'è un hotel guarda"
Mi giro e siamo letteralmente davanti l'entrata
"Parker non ho soldi or-"
"io si" dice con voce atona
Scende dall'auto ed entra dentro
Scendo anche io e lo raggiungo
E lo vedo litigare
Mi avvicino ancora di più
"andiamo non possono essere rimaste solo quelle"
"Signor Parker le camere con due letti separati sono tutte finite l'ultima l'hanno pressa i due ragazzi di poco fa"
Sospira
"Ok andata per la  matrimoniale allora"
COSA?
Paga e prende le chiavi
entriamo nell'ascensore
Estrae il cellulare e chiama Will
"Noi rimaniamo fuori, é impossibile tornare"
-
"Si sta bene,a domani"
Nello stesso momento l'ascensore si apre e andiamo a trovare la nostra stanza
444
Entriamo ed é enorme
lui inizia a spogliarsi rimanendo solo in mutande e si butta sul letto
"Rimani così anderson ?"
Levo solo la felpa
Menomale che avevo una maglietta a maniche corte sotto
"Io lì non dormo"
"Ok dormi sul divano allora"
Si infila sotto le coperte e spegne le luci
Alzo gli occhi al cielo e mi sdraio sul serio sul divano
Provo a chiudere gli occhi
Ma cazzo é scomodissimo
Dio che nervi
Mi giro penso un tre/quattro volte ma non ce la faccio
Mi alzo e pian pian mi metto sotto le lenzuola anche io
Di colpo accende la luce
"Lo sapevo che non saresti durata"
"Sta zitto,spegni le luci e dormi"
"Ma io non ho sonno"
"Gesù Parker non fare il bambino e dormi"
Alza gli occhi al cielo e spegne le luci
Dopo qualche minuto di silenzio inizia a parlare ma con un tono più basso del solito
"Perché sei scappata?"
"É una storia troppa lunga per fino per te Parker"
"Non vuoi parlane capito...solo una cosa"
"Mh"
"É colpa sua vero?"
Silenzio
Chi tace acconsente alla fine giusto?

"Tu invece che mi dici?"
"Cosa vuoi sapere?"
"Alla fine andrai al suo matrimonio?" Dico ricordando perfettamente le sue parole di quelle notte
"Non lo so ancora"
Silenzio

"Ok basta cose deprimenti A"
"Si forse è meglio"
"Mi parli meglio di Alex"
"Sul serio Parker?"
"Mai più di adesso"
Sento che inizia ad avvicinarsi sempre di più ma faccio finta di niente
"Alex é il mio migliore amico da sempre si può dire, almeno dai tempi delle medie, era il periodo della separazione dei miei e le cose andavano di merda,un giorno in seconda media mi si avvicinò un ragazzo un po' buffo,capelli rossi,lentiggini e si dichiarò,feci la stronza e gli risi in faccia,però mi legai a lui sempre di più perché c'era sempre,in ogni momento"
"Ti piaceva?"
"Lo credevo,insomma era il primo ragazzo che mi si avvicinò per parlare stare in sua compagnia mi provocava cose strane, fin quando però non mi baciò ad una classica festa adolescenziale e si, avevo le farfalle nello stomaco ma non era per me... insomma ero arrivata alla conclusione che era solo perché  era il primo,negli anni abbiamo chiarito e la nostra amicizia cresce sempre di più"
"Mh"
Lo sente sempre più vicino tant'è che sento il suo respiro incollato al mio collo
Cazzo
"Che cosa faceva di bello piccola A sentiamo?"
"non penso sia giusto parlarne ora Aaron"
Dico con un filo di voce
"Mh,quindi faceva anche questo"
Inizia a sfiorarmi il collo con le labbra
Inizia a tracciare con il polpastrello una linea immaginaria sul mio corpo dal collo fino ad arrivare al seno e fare due cerchi intorno ai capezzoli poi continua a scendere
"E questo?"
Scende sempre più giù oltrepassando il pantalone di tuta arrivando alle mutande bagnate
Cazzo
Fa su e giù poi leva la mano di colpo
"Tanto non lo scoprirai mai" dice scimiottando la mia voce e la frase detta due sere fa 
"Buona notte A"
Si gira e dorme
Cosa cazzo é appena successo...
——————
La mattina arriva prima del previsto e
Lui non c'è
Ma sai che novità
prendo la mia felpa,metto le scarpe e scendo giù
"Signorina Anderson giusto?"
"Si"
"Il taxi pagato dal signor Parker l'aspetta fuori purtroppo il signore é dovuto uscire prima"
Annuisco
Stronzo
Entro nel taxi e quest'ultimo mi
Accompagna a casa
É prestissimo
Sono a malapena le sei
entro in casa e cercando di far meno rumore possibile entro in camera mia
Ma vedo will e Alya dormire abbracciati
Mi spunta un sorriso involontario
Per questo torno giù e faccio colazione ma
proprio mentre verso il latte che entra in casa un Aaron pieno di ferite e le nocche spaccate
"Ma che cazzo-"
"Sta zitta Anderson"
"Scordatelo Parker"
va di sopra e io rimango a fissare il vuoto
lo odio,forse anche troppo

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