I-Welcome

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Non trasformare i
Tuoi pensieri nelle
Tue prigioni
-Shakespeare

Scendo dall'aereo con le cuffie nelle orecchie fin quando il mio telefono inizia a squillare,non devo neanche vedere il nome per capire chi sia
"padre" dico con voce atona
"Noi siamo fuori dall'aeroporto,esci"
"Noi?"
"Si ti aspettiamo,veloce"

Non ditemi che.... Non può essersi già fidanzato andiamo,non é possibile.
Poso il telefono nella tasca cercando di non pensarci ed esco fuori di lì

Beh ciao Londra

Subito ai miei occhi appare una Porsche Cayman blu
Wow... é magnifica
Mio padre ha sempre avuto buon gusto sulle auto per questo,ahimè,le amo,forse é l'unica cosa buona che mi ha trasmesso.
Salgo nell'auto senza neanche salutare,il nostro rapporto non é mai stato dei migliori e non migliorerà mai

"É così lei é tua figlia ,sai John da uno come te mi sarei aspettato una più carina ed educata"
dice una voce maschile che dicerto non é quella di John,mio padre, e solo lì mi accorgo chi guida l'auto ...
Un ragazzo moro,riccio con un profilo perfetto c
Diamine e lui da dove sbuca
"E tu chi cazzo sei?"
"Alhena... lui é-"
"Sono Aaron"
"il figlio della mia compagna"
"Hai una compagna? E quando volevi dirmelo eh? Al mio matrimonio? Mamma lo sa?"dico velocemente mentre cerco di capire se sono arrabbiata o schifata
"Alhena non é corretto parlare di queste cose davanti ad Aaron"
"É vero che non senti ricciolino?-e non aspetto neanche la sua risposta per dire-bene allora parla John"
"Alhena..parleremo una volta arrivati a casa"
Sbuffo e appoggio la testa al finestrino
Incominciamo bene
——————
Una volta arrivati prendo le mie valigie ma mi blocco subito
"Porca pu-"
"Alhena!"
Una villa di due piani,di colore grigio mi si presenta davanti 
Beh almeno hanno un buon gusto.
Entriamo in casa e una donna con almeno 30 anni da i capelli rossi da a mio padre un bacio,un abbraccio allo stronzo e poi tocca a me, mi porge la mano destra,la fisso per poi portare di nuovo lo sguardo sul suo viso,faccio un sorriso talmente falso che anche un bambino l'avrebbe capito
"jacqueline piacere"
"Alhena, dove la mia stanza?" Questa volta però mi rivolgo a mio padre
"Aaron accompagnala per favore"
"Ok, seguimi"
Saliamo le scale ed entriamo in un lungo corridoio. La mia camera é la penultima
Apro al porta e
"Cazzo"  é gigante
All'intento c'è un letto matrimoniale con difronte una scrivania,una cabina armadio e anche il bagno privato
"Si é bella ma ora ascoltami ragazzina"
Mi giro verso lo stronzo in questione e solo ora vedo i suoi occhi verde smeraldo
"Quella affianco é la mia camera non fare casino chiaro?"dice con aria impertinente
"Se non rompi le scatole a me io non romperò a te semplice no? A dopo stronzo"
Entro in camera sbattendo la porta in faccia al ragazzo e mi butto sul letto

Non durerò molto in quella casa me lo sento
Meglio non pensarci
Sistemo le varie cose,metto la mia amata tuta e mentre sto per mettere la valigia nella cabina armadio cade una piccola scatola blu
La scatola
Dove ci sono tutte le foto di me con i miei genitori da piccola insieme a cartoline, bracciali ecc.. insomma la parte bella della mia vita é rinchiusa lì
Una parte di me ha sempre sperato in un loro ritorno, l'altra... era convita che mi sbagliassi
Sospiro,prendo la scatola e la metto sotto il letto

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