6 settembre 2008
Quella notte Filippo non riuscì a chiudere occhio, l'immagine di quella ragazza dai profondi occhi azzurri, dai fluenti capelli biondi e con due conchiglie sul seno, non lo lasciava in pace. Da quando, Massimiliano prima e il giornalista poi, l'avevano definita "la Sirena dei sette laghi", quell'immagine era entrata prepotentemente nella sua mente e non c'era modo di scacciarla da lì. Una sirena lo era davvero: e come Ulisse era stato ingannato dal canto di quella magnifica creatura, Filippo era naufragato in quelle pozze azzurre come il cielo.
La immaginava nuda o, meglio, con i lunghi capelli biondi che le coprivano appena i capezzoli turgidi e torniti. Immaginava il segno dell'abbronzatura lasciata dal costume.
La immaginava uscire dall'acqua bagnata e sorridente mentre si asciugava sdraiata su un asciugamano in riva al mare.
Aveva un bel corpo per essere una nuotatrice, la sua amica Federica era molto meno femminile di lei. Certo nulla di paragonabile alle modelle e subrette che aveva frequentato, ma di sicuro era molto bella.
Lui di donne se ne intendeva e il reggiseno a balconcino che aveva intravisto sotto il top di Lucrezia era ben riempito, così come il pantalone lasciava intuire che la nuotatrice fosse dotata di un sedere rotondo e sodo.
Il tatuaggio della farfalla sulla spalla e quello dei cerchi olimpici sul polso poi lasciavano immaginare che ne avesse altri nascosti, pronti ad essere scoperti.
Al termine di quella notte insonne, Filippo prese una decisione: Varese non era distante da Milanello e lui era già stato diverse volte nella cittadina lombarda a fare compere. Era sicuro che avrebbe trovato Lucrezia ad allenarsi in piscina, e a Varese, che non era certo Milano, non avrebbero potuto esserci più di due piscine.
Si sarebbe presentato da lei con un mazzo di fiori rosa, un bigliettino con le scuse e un invito a cena. Filippo sapeva come entrare nelle grazie di una donna e lei, seppur giovane, non sarebbe stata certo immune alle sue attenzioni.
Mentre guidava in direzione di Varese rifletté attentamente su cosa dirle, come approcciarsi a lei. Al termine della puntata era scappata senza neppure degnarsi di salutarlo, eppure lui era abituato ad essere ammirato e durante la puntata lei lo guardava incuriosita.
Aveva concesso bacio sulla guancia a Massimiliano con cui sembrava molto in confidenza. Che i due, oltre alla passione per il nuoto, avessero avuto una storia? Forse non avevano solo diviso la vasca per le gare ma anche il letto. Filippo maledì sé stesso per essere così poco informato su quella ragazza, la conoscenza era alla base della conquista.
D'altronde non ricordava di averla mai vista sui giornali scandalistici, né tanto meno durante qualche serata nei locali della movida milanese che lui era solito frequentare con gli amici o i compagni di squadra.
La ricerca si dimostrò più difficile del previsto: le piscine a Varese erano tre, tantissime per una cittadina medio piccola, e con le prime due Filippo non ebbe fortuna. In compenso però una delle ragazze alla reception si mostrò particolarmente attratta da lui, riservandogli parecchie attenzioni e lasciandogli anche il suo numero di telefono: se fosse andata male con Lucrezia, ci sarebbe stata una sostituta pronta.
Giunto nel parcheggio della terza piscina, una bellissima struttura nel verde in cima ad una collina, Filippo ebbe la certezza di essere nel posto giusto: il viso sorridente di Lucrezia con al collo le cinque medaglie olimpiche splendeva da un enorme murale a lei dedicato.
Un dubbio si fece largo nella sua mente, mentre parcheggiava la sua potente automobile in un angolo nascosto: quante ore si allenano i nuotatori? Se Lucrezia non fosse stata lì avrebbe fatto la figura dello sprovveduto. Eppure non aveva altra scelta, doveva farsi perdonare, era stato un arrogante con lei la sera prima e soprattutto voleva quella ragazza.
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L'istante prima del tuffo
FanfictionL'istante prima del tuffo, Quell'istante in cui la mente ancora pensa alla gravità della terra mentre il corpo sa già di dover volare. Dove devi decidere se lanciarti e vivere o restare fermo , dove la vita è una frazione di secondo ma conta come a...