9. essere se stessi

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12 novembre 2008

Erano passati quindici giorni dal pranzo con Lucrezia. Quindici giorni densi di impegni sia per Filippo, a causa di allenamenti e partite, sia per la nuotatrice che, vedendo avvicinarsi le gare in cui sarebbe stata impegnata, passava otto ore in piscina tra vasca e palestra. Non avevano avuto occasione di vedersi in quel periodo, ma l'attaccante, pur avendo voglia di vederla, preferiva non forzare le cose. Si era accontentato di scambiare messaggi con lei e l'aveva anche sentita al telefono qualche volta la sera prima di cena; durante quelle telefonate gli aveva raccontato quanto fosse un periodo stressante anche per lei e lui l'aveva ascoltata volentieri, dispensando consigli su come non farsi schiacciare dalla tensione per le future gare.

Aveva preferito non proporle di passare a Milanello a vedere l'allenamento aperto al pubblico: se lei si fosse ammalata sarebbe stata un'inutile ingiustizia, e d'altra parte Filippo aveva dovuto ammettere con se stesso che si sarebbe sentito ferito nell'orgoglio se lei avesse rifiutato perché doveva allenarsi o preferiva riposare. Non aveva rinunciato all'idea di portarsela a letto, ma avrebbe potuto aspettare senza problemi la fine delle sue gare. In un certo qual modo quella ragazza lo aveva colpito positivamente, aveva stima di lei e preferiva lasciarla tranquilla; sapeva perfettamente quali sacrifici implicasse praticare sport ad alto livello e non poteva assolutamente accettare che il semplice soddisfacimento di un suo capriccio potesse in qualsiasi modo intralciare la brillante carriera sportiva della bionda nuotatrice.

Oltretutto sapeva bene che spesso l'attesa faceva aumentare il desiderio, avrebbe giocato quella carta.

"Hai visite!" Lo prese in giro Alessandro, affiancandolo durante un allenamento. Filippo reagì d'istinto, convinto di trovare una chioma bionda sugli spalti e restando deluso nel non vederla.

"Alessia, lì vicino a Gabriella. Mia moglie è troppo sfortunata, accetta di venire oggi e trova proprio Alessia che non sopporta" confidò ridacchiando il difensore, Filippo si incupì, infastidito. Non era certo la showgirl che si aspettava di incontrare.

"Cosa vuole adesso?" sbuffò prima di riprendere a correre, cercando di portare l'attenzione sul calcio e non sulla sua vita personale. Riuscì a restare concentrato fino al termine dell'allenamento ma poi fu costretto ad affrontare Alessia che lo aspettava fuori dallo spogliatoio, non prima però di essersi intrattenuto con alcuni tifosi che gridavano a gran voce il suo nome.

"Ciao, pensavo che oggi avresti potuto bere un caffè con me e sono venuta per parlare e stare insieme" esordì la ragazza in tono ammiccante. "Non bevo caffè, lo sai" rispose lui senza sorridere e indossando la felpa della tuta.

Osservò Alessandro dare un bacio alla moglie e avviarsi a fare la doccia mentre la sorridente Gabriella si avviava in salottino con la moglie di Paolo e i figli che spingevano il passeggino ad aspettare i rispettivi mariti.

"Va bene, non hai intenzione di parlare con me?" chiese la showgirl incrociando le braccia al petto con aria da finta dura. "Scusa, sono stanco e ho un dolore alla coscia sinistra, ma se vuoi parlare dammi il tempo di una doccia e arrivo" rispose Filippo addolcendo il tono di voce. Dopotutto, anche se era un po' appiccicosa, Alessia era pur sempre una bomba sotto le lenzuola, per questo periodicamente Filippo tornava da lei, cercando però sempre di non darle inutili speranze circa un loro possibile futuro insieme.

La showgirl, comunque, sorrise soddisfatta per aver centrato il suo obiettivo. Era ormai passato quasi un mese dall'ultima volta che aveva visto il calciatore e sperava che questa sorpresa potesse riaccendere in lui l'interesse per lei.

Con passo deciso, Filippo entrò in spogliatoio cercando di formulare qualche frase carina che però facesse intendere in modo inequivocabile ad Alessia che a lui non interessava avere una relazione stabile. Pensava di essere stato chiaro con lei fino a quel momento ma forse non lo era stato abbastanza. Si domandò perché anche lei, come tutte le altre donne che aveva frequentato, si aspettasse di più da lui, come se fosse lo scapolo d'oro a cui mettere il guinzaglio.

L'istante prima del tuffoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora