Capitolo 17

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Abby Pov's
Ero fuori a "cenare" con char stavamo ridendo e mangiando come porche in camera sua finché non squilló il telefono di char "ciao amore tutto bene?" disse in modo smorfioso, ma subito dopo era perplessa e mi passo il telefono. Io sorpresa risposi "Ehi elliot tutto bene?"
"No.. ti prego venite qua. Logan è..."
trattenni il respiro mentre diceva quelle parole "No non dirlo. ti prego." iniziai a piangere e lui mi disse di stare tranquilla "No per ora non è morto, ma la situazione è grave venite in ospedale. Quello alla rover."
non riuscivo a parlare. mi mancava l'aria mentre le lacrime scendevano senza preoccupazione. char mi abbracciò e mi disse "andrà tutto bene, ora piccola andiamo su" mi prese per mano e andammo in macchina. Guidò lei.. non sapevo cosa pensare, come cazzo faceva a stare cosi? Perché proprio a lui. Fin dal primo giorno capii come importante sarebbe stato nella mia vita e ora era tutto insicuro il mio futuro perché realizzavo sempre di più che il mio futuro non c'era se non era anche lui con me. Arrivammo in ospedale gridai come una pazza con l'infermiera che mi disse dove era stato trasferito. Era in terapia d'urgenza. Corsi con il fiato corto vidi elliot per terra in lacrime con gli occhi rossi, mentre guardava prima me in segno di scuse e poi char che lo abbracciava. Mi fermai li davanti alla porta di quella maledetta stanza. Sembrava che tutto si fermasse con me, e che solo i miei pensieri andassero avanti. Senti la maniglia girarsi vidi un signore con un camice bianco su cui mi fiondai " dottore mi dics come sta e che è successo, la prego" lo pregai con voce spezzata. "purtroppo signorina non posso dirle niente se lei non è un familiare" mi disse scusandosi "cosa? lei invece me lo dirà se no ammazzo lei e ammazzo tutti i presenti in sala.." "non ce ne bisogno, sono qui. Sono la sorella di Logan Mcallen dove è mio fratello?" mi interrope una ragazza perfetta con gli occhi verdi e i capelli rossi. Era bellissima aveva i tratti di suo fratello e quegli occhi a cui non potevo fare senza. "Signorina venga un attimo con me" le disse il dottore lasciandoci soli.
passarano minuti che sembravano ore e finalmente vidi la sorella di Logan che veniva verso di noi. "ragazzi la situazione di Logan non è bella. Ha avuto un incidente stradale causato da un bastardo che gli ha tagliato la strada. Lui ora è in coma, e non si sa tra quanto si sveglierà. Uno di voi può entrare con me a vederlo."
tutti guardarano me e alla fine fui io ad andare con lei. Lo vidi li nel letto. Era una scena traumatizzante a cui non potevo credere. Quanto vorrei fosse tutto un incubo e non la realtà. Gli accarezzai delicatamente una mano, una delle poche parti di cui non era ricoperta da graffi o bruciature d'asfalto. Il dottore entrò venendo verso di noi " quando hanno trovato il paziente nel luogo dell'incidente arrivato in ospedale in mezzo ai jeans aveva una cartellina con scritto sopra Abigail, tenga non so a chi possa interessare e servire ma ve la lascio" la sorella di Logan la prese e quando il dottore uscì la passò a me. Come faceva a sapere che ero Abigail? " So che ti chiami così perché mio fratello mi ha parlato molto volte di te. E sappi che sono sicuro che ce la farà. Lui e forte e sappi che quando ci riuscirà tu non dovrai più lasciarlo. Lo vedo come ne sei innamorata e fidati che anche lui lo è. Comunque mi chiamo Raven." Mi disse stringendomi la mano e rispondendo alla mia domanda silenziosa. Ero pietrificata. Lui mi amava. E io lo amavo? Non potevo negarlo sembravamo e ci comportavamo quasi come una coppia. E si lui ce la farà ce la deve fare. Presi la cartellina che mi stava passando e la aprì senti la porta chiudersi ero rimasta solo io in stanza con Logan. Mi misi a leggere i fogli e a guardare le foto. Non capì più nulla. Il mio cuore mancò un colpo come se si stesse sgretolando.
Erano fogli di un investigatore privato che teneva d'occhio Ryan. Tutte informazioni su di lui. E non potevo credere ai miei occhi. Presi la cartellina e la nascosi nella borsa. Non avevo più forze andai fuori a fumare avvisando gli altri di dove andavo. Iniziai a pensare e mentre la situazione mi si faceva più chiara, capì subito cosa fu successo e chi avesse provocato l'incidente e le coferme le ricevetti subito sentendo cosa era successo nelle ora prime. Non dissi nulla. Ma Ryan l'avrebbe pagata e anche cara.

Erano passati 18 giorni e 7 ore ogni giorno ero qua la scuola stava finendo e non me ne importava. Char e io parlavamo poco, invece io e Raven ci eravamo avvicinate molto. Scoprì che viveva a Parigi in Francia, e che aveva cresciuto Logan fin da piccola dopo la morte della loro mamma e l'abbandono del loro padre che è deceduto qualche anno fa. Raven e logan avevano 8 anni di differenza ed erano cosi simili. Mi mancava da morire Logan pregai ogni giorno e prima che iniziasse scuola mattina fino all'uscita da scuola stavo sempre li me me andavo solo per lavarmi e cambiarmi. Non mangiavo praticamente più avevo perso peso ma non me ne fregava volevo solo si svegliasse e stesse bene.
Ryan non lo vedevo e non volevo più sentire Nat mi disse che lui le aveva raccomandato di dirmi che era partito per risolvere delle questioni familiari. Ma erano tutte stronzate per coprirsi il culo. E lui pensava ci credessi e non sapessi nulla invece si sbagliava e molto.

Era finita scuola 2 giorni fa e oggi era il 24 giorno in cui Logan non si svegliava dopo l'incidente. Come ogni giorno mi sedetti li di fianco a lui parlando di tutto e raccontadogli come vivevo e cosa stavo passando. Credo che bisogna parlargli. Che lui ci sente e e che mi risponde con la sua mente. Anche se non si muove e non parla. Lo so.
Aprii gli occhi dopo il mio piccolo sonnelino e mi girai verso Logan. Vidi due occhi verdi che mi fissarono e io non credendoci mi strofinai gli occhi e gli toccai la guancia. Lui si godeva la scena e rise. "Mi porti dell'acqua che sto morendo?" Disse lui scherzando e facendo il mimo di uno che si strozza. Andai di corsa a prendere dell'acqua seguita da lily la infermiera di turno. La mia preferita.
Lo trovarono sano e in mattinata avrebbe fatto degli esami.
Erano le 3 del mattino e parlavamo senza fermarci finché non feci la domanda che volevo sapere da tanto tempo. "So tutto su Ryan ho letto la cartellina, e so anche il perché non me l'hai detto ma ti chiedo ora. È stato lui vero a causarti l'incidente? " lui annui e lo baciai sulle labbra salutandolo e andandomene.

You are my medicine. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora