IL RITO

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"E...?"
incalzò ancora allungandomi il bicchiere che poco prima avevo abbandonato invitandomi implicitamente a bere e ad accomodarmi.
Non avrebbe desistito facilmente.
Col cazzo.
Quando Lux afferrava una preda tra le mascelle era come un cazzo di pitbull.

"Lui mi ha rimproverato severamente.
Mi ha ricordato che questi riti seppur nominati nelle leggende e nel folklore sono segreti e che nessuno per nessun motivo deve assistere e .."

Lux scosse la testa vigorosamente.
"No.
E...tu cosa le hai detto?"

Non era affatto interessato a cosa avesse detto nostro padre.
Voleva sapere di noi.
"A lei?
Nulla.
Non sono riuscito a dire assolutamente nulla.
Ero come pietrificato e mi sentivo bruciare sotto al suo sguardo"

Lux sembrava deliziato.
"E la ragazza invece cosa ti ha detto quando l'hai scoperta?"

"I primi minuti nulla"

"Ed era spaventata?"
mi incalzò chinandosi verso di me.

"No.
Sembrava...affascinata"
risposi faticando a trovare le parole.
In realtà da allora non mi ero ancora mai concesso davvero il tempo per analizzare ciò che era accaduto.

Lui inclinò il capo ancora più interessato ed incuriosito dall'inconsueta reazione della ragazza.
"Non è fuggita?
Non ha urlato?"
indagò ancora, incredulo.
Lui era... estasiato.

"No, Lux.
Altrimenti l'avrei percepita nella stanza e avrei interrotto il rito.
Me ne sarei andato,
rimandandolo ad un altro momento.
Conosco le regole.
E se me ne fossi reso conto o avessi avuto il minimo dubbio di non essere solo non avrei esitato a fermarmi, soprattutto per non metterla in pericolo o provocarle paura"

"E lei ha capito chi sei?"

"Non lo so"
ammisi con sincerità scuotendo le spalle e le ali.
"Però ha sicuramente capito che non sono umano perché.."

Lui si girò all'istante,
catturato come una falena da un inatteso fascio di luce nel buio.
"Lei ha visto le tue ali..?"
sussurrò pianissimo.

Indugiai.
"Az..?"

Mi fidavo di lui più che di chiunque altro, ma questo era troppo blasfemo persino per Lux.
"Le ha toccate"
ammisi infine in un mormorio bassissimo dietro la sua insistenza e sentii il suo respiro mozzarsi in gola.
Era quasi impossibile sorprenderlo, eppure c'ero riuscito.

"E tu glielo hai permesso?
Non ti sei ritratto?"
incalzò famelico di dettagli scabrosi,
alzando un sopracciglio.
Impulsivamente trangugiai il whisky e lui ne versó ancora per entrambi.
"Anche questa è una risposta.
Sai che questo è proibito, vero?
È sconsigliabile che gli angeli si intrattengano con gli umani,
ma se questo avviene nella loro forma androide ed esclusivamente per rapporti carnali...
è considerato deprecabile,
ma tollerato.
Ma farsi riconoscere come creature angeliche ed addirittura ammettere gesti che preludano un rapporto intimo e confidenziale...
beh Az, questo per paparino tuo è pura follia.
Il tuo castigo forse non sarebbe stato solo essere bandito se lo avesse intuito,
ma sicuramente lui non avrebbe permesso che la ragazza continuasse a vivere per poter raccontare di aver visto ed addirittura accarezzato l'angelo della morte!"
quasi urlò estatico ed allucinato,
poi si passò una mano tra i capelli e trasse un profondo respiro.
"Perdonami, Az.
Non volevo perdere le staffe,
è solo che detesto che lui possa avere un motivo con cui ricattarti o tenerti in scacco"
aggiunse.

"Lui non sa tutto Lux.
Non sa chi è e non sa neppure che lei mi ha..."
esitai.
Era troppo folle persino da dire ad alta voce.

Lux rise amaramente.
"Tu pensi davvero che lui si sia limitato a farti la ramanzina?"
Scosse il capo disilluso,
uno sguardo cupo e lugubre calò sui suoi occhi neri.
"Lui avrà torchiato Michele per fargli ammettere ogni singolo dettaglio che non è riuscito ad avere da te.
Gli avrà forzato di insinuare ciò che non sapeva.
E sicuramente è già alla ricerca della ragazza,
ammesso che non l'abbia già trovata"
mi rivelò senza tanti giri di parole.

"Ma non ha alcun senso!
Lui mi ha bandito!"
gridai con la forza della disperazione per negare quella possibilità.

"Tu credi davvero che lui rinunci a te così?
Oh, Az.
Lui ti ha bandito perché non poteva fare diversamente.
Suo malgrado,
ha dovuto farlo per dare un ammonimento anche a tutti gli altri.
Ma tu sei il suo figlio prediletto,
il più bello e il più potente.
Sei il fottuto angelo della morte, santiddio,
pensi che ci rinuncerebbe facilmente?
E tu senza volere gli hai servito su un piatto d'argento l'illusione di poterti riavere con sé
e la sfrutterà.
Questa è esca troppo perfetta per non essere utilizzata e lo farà"

Lo guardai terrorizzato,
iniziando a comprendere e ad assimilare quanto quest'ipotesi potesse essere verosimile.

"Ora il punto è:
sei davvero ricattabile per questo?"
mi domandò cercando nel mio sguardo la risposta.

Lo guardai senza capire.

"Questa ragazza è davvero così importante per te?
Se lui la rapisse per ricattarti
o minacciasse di farle del male, funzionerebbe?"
incalzò nervoso.

Mi alzai di scatto,
lasciando cadere a terra il bicchiere mezzo vuoto che si frantumò sul pavimento.
Il consueto bruciore mi inondò il petto come un incendio di lava lasciandomi senza fiato.

"Cazzo."
Lux mi guardò prendendo atto della mia reazione e sorrise lievemente.
"Ok, ho la mia risposta.
Congratulazioni Azraehl,
hai trovato il tuo Zahir.
Ora però dobbiamo andarla a prendere subito,
prima che la trovi lui"
aggiunse con una certa premura
afferrandomi per una mano e trascinandomi fuori dalla stanza.

"Lei come si chiama?"
mi domandò continuando ad avanzare rapido per il corridoio in penombra.

"Non lo so"
ammisi con sincerità.
"Ma ti posso dire qual è il suo branco e come si chiamava l'alpha che ho accompagnato alla morte"

"D'accordo,
ma dobbiamo fare in fretta.
E devo creare un diversivo per occupare paparino nel caso in cui lui abbia avuto la stessa idea"

"Un diversivo?"

"Si, Az.
Devo inventarmi alla svelta qualcosa con cui distrarre la sua attenzione e quella dei nostri fratelli savi fintanto che non l'abbiamo trovata e messa in salvo"

"Cos'è uno Zahir?"
non potei più fare a meno di domandargli.
Sembrava una parola potente,
ma il suo significato mi era sconosciuto.

"Lo Zahir è ciò che sarà la tua ossessione per l'eternità.
Ciò che ti rende forte ma allo stesso tempo vulnerabile.
Ciò che ti può rendere completo ed invincibile, ma anche distruggerti.
Ciò che ti può rendere cieco,
ma che ti ha permesso di vedere la verità che avevi da secoli davanti agli occhi.
Per le creature angeliche non esiste l'amore comune.
Esiste un amore inossidabile, desiderio, passione.
Un magnete a cui non puoi sottrarti.
Un sentimento proibito che ci può elevare al pari del nostro creatore o al contrario renderci umani e perituri.
È lei.
Il tuo Zahir è lei"

"E dov'è il tuo?"
gli domandai curioso, ma esitante.

Lui si arrestò all'istante,
voltandosi verso di me con uno sguardo triste.

"Ad oggi sei l'unico in millenni ad averlo trovato"





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