ODI ET AMO

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"Padre.."
entrò rispettosamente a capo chino evitando il contatto visivo come voleva la regola.

"Michele"
si limitò a rispondere con un tono stanco.
Si costringeva ad apparire indifferente eppure la ribellione di Azraehl l'aveva turbato profondamente, ancora di più di quella di Satanehl.

"Ho notizie di..."

"NON LO NOMINARE!"
urlò con una voce innaturale che lo fece arrestare all'istante.
"Parla..."
gli concesse solo dopo qualche attimo che gli fu necessario per riacquistare la calma.

"Dopo la caduta è stato accolto da Satanaehl e gli altri fratelli che..."

"Non osare mai più definirli tali"
lo interruppe ancora, gelido.

"Ma..."
balbettò.

"Non ti permettere.
Chiamali con il nome che gli spetta, quello che hanno guadagnato con la nefandezza delle loro azioni"
continuò duro,
ostinandosi a guardare altrove.
"Demoni.
Sono demoni"

"Hai ragione, padre.
Azraehl dopo il trapasso è stato accolto e curato dai demoni dell'oltre e ad oggi,
pare che sia intenzionato a stazionare lì"
acconsentì ubbidiente a correggere il tiro e lo aggiornó sulla situazione nel modo più oggettivo possibile, prestando attenzione a scegliere con cura le parole da utilizzare.

Il creatore rispose solo con un cenno, continuando a rivolgere lo sguardo verso un punto indefinito.
S'incupí ancora ed aggrottò le sopracciglia, torvo.
"Non che avesse altra scelta, ora"
commentò vago, rivolgendosi più che altro a sé stesso.
Michele percepì il suo dialogo interiore e rimase stoicamente in silenzio.
"Solo,
fisicamente e moralmente ferito
e disorientato dal trauma del trapasso"
incalzò ancora,
con un tono molto simile al rimpianto.
Sembrava arrabbiato,
come se fosse stato qualcun altro e non lui a procurare al suo figlio adorato le sofferenze che aveva appena elencato.
Ed in effetti per lui era davvero così.
Era stato lui a procurarle,
ma a suo giudizio insindacabile la causa era ascrivibile a qualcun altro.

"Ma questo idillio non è destinato a durare"
aggiunse con un sospiro intenso.
"Presto conoscerà chi è davvero Satanaehl.
Sadico, incostante e crudele.
E preferirà la solitudine a questa ridicola convivenza"
aggiunse pensieroso.

Michele era incerto se annuire per esplicitare la sua condivisione, perciò decise di tacere e rimanere in silenzio, immobile.

"E se così non fosse,
presto sarà Satanaehl stesso a ripudiarlo.
Perché gli risulterà impossibile convivere quotidianamente con l'immagine di ciò che avrebbe voluto essere ma non sarà mai palesata davanti agli occhi.
Un monito costante della sua imperfezione ed inadeguatezza.
L'invidia e la gelosia prevarranno"
constatò, come rassicurandosi di una possibile evoluzione della situazione.
"Ora và"
invitò Michele,
desideroso di essere nuovamente lasciato solo con i suoi pensieri.

Michele esitò qualche attimo,
infine si inchinò ed abbassò il capo in segno di commiato e si congedò.
Ma quella conversazione lo lasciò turbato e svuotato,
con l'amaro in bocca.
Con l'orribile sensazione di aver provocato con le sue rivelazioni di qualche tempo prima, un'ineluttabile catastrofe che oltre ad aver provocato la cacciata di suo fratello Azraehl e aver messo in pericolo la vita di quella donna, nulla gli aveva fatto guadagnare in termini di fiducia e rispetto da suo padre.
Come sempre.

________________________Flashback

"Padre..."
intervenne Michele,
suo malgrado.

Percepì il suo sguardo bruciante trapassargli il cranio e si costrinse a sopportarlo mantenendo il proprio rivolto verso il pavimento.

"Ti ho congedato, Michele.
Cosa c'è ancora?"
lo invitò irritato a parlare,
per poi andarsene.

"Temo che ci sia un problema"
si decise finalmente ad informarlo.

Lo vide ergersi di scatto in tutta la sua folgorante magnificenza.
La sua figura inquietante lo sovrastava, colma d'angoscia.
Si trattenne con tutto sé stesso dal tremare, d'altronde era un Arcangelo e doveva dimostrarsi all'altezza.

"Parla!
La tua selezione delle priorità è ridicola, Michele!"

Deglutì la delusione per il secco rimprovero.
"Si tratta di una donna"

Con la cosa dell'occhio lo vide immobilizzarsi.
Un sussulto che non riuscì a trattenere persino lui e poi lo udí trattenere il fiato.
Dopo Eva,
responsabile del fallimento della sua prima creatura umana,
questo era un tasto dolente e molto pericoloso.
Lo intravide inclinare tetramente il capo e la sua voce farsi acuta e metallica, così stridula da ferirgli l'udito.

"Dimmi Michele,
ti devo torturare per costringerti a non parlare a monosillabi e rivelarmi finalmente cosa sta succedendo?"
lo minacciò duro e lui deglutì ancora, serrando la mascella.

Sapeva che lo avrebbe fatto davvero, se fosse stato necessario.
Perché quella che era globalmente considerata l'icona del bene assoluto, aveva un' idea molto personale ma precisa di ciò che era lecito fare per stabilire l'ordine e sicuramente credeva fermamente che non importassero affatto i mezzi pur di ottenere qualcosa,
se lui riteneva che fosse giusto.

'Nel nome del bene e dell'ordine precostituito, tutto è lecito'

Una rapidissima carrellata di immagini impietose di ciò che gli poteva accadere gli attraversò la mente come una saetta e si costrinse a trovare il coraggio di parlare.
"Era andato ad occuparsi di un trapasso.
E i Cherubini mi hanno riferito che in quell'occasione si è intrattenuto più del solito..."

"Sul serio, Michele?
Stai sul serio insinuando un'accusa di questo genere solo per un pettegolezzo?"
lo interruppe,
pronunciando l'ultima parola con sentito disprezzo.

L'angelo ammutolì di nuovo.

"Lui è l'Angelo della Morte e non ha certo un cartellino da timbrare.
Le sue sono operazioni delicate che a volte possono richiedere più tempo del previsto"

"Ne sono certo, padre.
Ma poco dopo aver abbandonato la stanza del rito,
una donna ne è uscita"
rivelò iniziando impercettibilmente a tremare.

Il creatore rimase senza fiato e senza parole per la gravità delle ombre che quella semplice frase gettava su Azraehl.

Era tassativamente proibito che chiunque assistesse al trapasso.

Che fosse una donna poi,
una figlia di Eva e quindi il seme della seduzione e del male per eccellenza,
era addirittura inaudito.

"È possibile che fosse nascosta e lui non l'abbia vista o percepita?"
tentò ancora di negare l'evidenza e le implicazioni di quella scomoda rivelazione, visibilmente turbato.

Michele scosse il capo.
"I Cherubini inizialmente hanno ipotizzato la stessa eventualità.
Ma poi lo hanno scorto sostare in disparte poco distante ad osservarla allontanarsi, come se l'aspettasse uscire"
concluse.

"Ti ringrazio Michele,
mi hai reso un ottimo servigio oggi e sono dispiaciuto per averti costretto a sopportare le mie intemperanze"
gli disse dopo diversi minuti di silenzio in cui Michele rimase incerto se dare il proprio commiato ed allontanarsi.

___________________________________

Il ricordo indelebile della sua rivelazione di quel giorno gli scorse impietoso nella mente.
E si sentì per l'ennesima volta nella sua vita vile e miserrimo.

AZRAEHL - L' ANGELO CADUTO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora