LA BATTAGLIA

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Lui spalancò la bocca in un'espressione incredula e scosse il capo ripetutamente.
"Non stai dicendo sul serio.
Stanno arrivando, Az"
mi ammonì nervoso.

"Cos'è, Lux?
Il principe delle tenebre ha
...paura?
lo schernii.

La sua mascella tremò di rabbia per la mia provocazione.

"Sul serio colui che si è sempre definito il principe degli inferi teme che uno stormo di pure colombelle gli faccia il culo?"
aumentai la dose.

La sua bocca si piegò in una smorfia di disprezzo e mi attaccò di getto.
Alzai pigramente una mano e con un gesto distratto fermai la sua rincorsa, paralizzandolo seduta stante.
"Io.. tu me la pagh..."
balbettò sospeso.

"Tu non farai proprio un cazzo, fratello"
lo interruppi seccato.
"Ti dico io cosa farai, invece.
Chiamerai a rapporto l'intera schiera dei nostri fratelli reietti e gli comanderai di radunarsi qui adesso .
E gli dirai che d'ora in avanti presiederanno il perimetro del branco"
gli ordinai autorevole,
poi abbassai la mano e lui crollò di schianto sul pavimento come una bambola rotta.
"O così,
oppure ordinerò seduta stante a tutti i defunti che ho accompagnato nel trapasso negli ultimi millenni di ergersi dalle loro tombe e raggiungermi.
Loro saranno più che lieti di rendermi il favore"

"Tu devi essere impazzito"
commentò Lux rialzandosi a fatica dal pavimento, massaggiandosi le membra doloranti.
"Un esercito di fottuti cadaveri, Az?"
scosse la testa alienato e mi guardò fuori di sé.

"Temi che persino dei cadaveri mi possano rendere un servigio migliore dei miei stessi fratelli?"
lo provocai volutamente e lui serrò la mascella indignato,
stringendo i pugni lungo i fianchi.
"Dopotutto,
come ti è sempre piaciuto ricordarmi e ricordare agli altri, sono l'angelo della morte.
Quindi cosa ci sarebbe di così strano?"
lo incalzai sadicamente.

"E perché non un esercito di lupi, allora?
I tuoi nuovi sudditi dovrebbero essere grati di avere il più potente tra i demoni al loro comando e si poterlo servire"
mi provocò a sua volta.

Satanaehl il sobillatore.

La mia lei tremò incontrollabilmente a quella proposta,
ma rimase rispettosamente in silenzio.

Ero certo che se avessi avuto bisogno di aiuto, lei non me lo avrebbe negato.

La sentii avvicinarsi a me ed afferrarmi la mano.
Sussultai al solo contatto e gliela strinsi a mia volta in una muta conversazione.
"Non sono i miei sudditi.
Sono il popolo della mia compagna ed ora il mio"
gli risposi con sdegno.

Lui serrò ancora di più la mascella digrignando i denti per la pressione.

"E loro sono mortali.
Sono proprio loro che intendo proteggere e tutelare in questa inutile battaglia che non li riguarda affatto.
Loro sono solo le vittime innocenti di un gioco di potere molto più vasto"

"Tu non pretenderai che i nostri fratelli, dei demoni,
facciano sul serio i fottuti cani da guardia a dei lupi?
Col cazzo!"
gracchiò con la voce resa roca dalla mia presa alla gola di poca prima massaggiandosi involontariamente il collo.

Alzai di nuovo la mano e lui si sollevò schiantandosi contro la parete.
"Sono certo invece che ne sarebbero orgogliosi"
incalzai avvicinandomi al suo corpo ancora aggrovigliato sul pavimento dopo la rovinosa caduta.
"Basta trovare le parole giuste per motivarli..."
lo ammonii con gli occhi diventati di fuoco nelle pozze nere delle mie orbite ed alzando di nuovo la mano, pronto di nuovo ad intervenire.

Lui la osservò con timore e quello che per un attimo fugace mi parve rispetto.
"E sia!"

"Molto bene"
risposi accondiscendente ed apparentemente soddisfatto dalla sua resa, tuttavia senza abbassare ancora la mia mano che mantenevo sollevata in un muto monito.

"Sarai responsabile di un massacro"
mi informò con noncuranza.
"Sei sicuro che riuscirai ad assistere a tuo padre che fa fuori i tuoi fratelli?
Perché demoni o no,
anche loro sono innocenti in questo scontro.
Anche a loro non riguarda la tua battaglia e non sono i responsabili delle tue scelte"
tentò di farmi sentire in colpa.

"Ma come sei diventato magnanimo, Lux!
Non mi pare che tu avessi così a cuore la loro incolumità quando li hai trascinati loro malgrado nella tua di battaglia...
perché anche allora era unicamente una tua scelta
e non la loro.
Ed anche allora loro ti hanno seguito subendo le tue stesse conseguenze per qualcosa che non li riguardava.
Ma questo allora non ti ha fermato"

Lui tacque,
affondato dalla logica irreprensibile della mia affermazione.

"Comunque se è questo che ti cruccia, nostro padre e i nostri fratelli retti non verranno.
O meglio verranno,
ma quando realizzeranno ciò che potrebbe comportare una loro qualsiasi reazione non si arriverà ad alcuna battaglia"

Lui mi osservò cauto stringendo i suoi occhi nerissimi in due fessure.
"Cosa intendi?"

"Che nostro padre è un grande calcolatore in fin dei conti.
Un fine stratega.
Non rischierà di compromettere i suoi investimenti solo per una vendetta.
E quando realizzerà il costo reale che comporta questa operazione nel lungo termine,
la fermerà.
In fondo rischia di perdere la sua presa non solo su un singolo branco di lupi, ma sull'intero mondo dei licantropi se non oltre
e non è cosa da poco"
gli spiegai.

"Dimentichi però che per lui vali moltissimo'
continuò non convinto.

"Ne sono convinto.
Ma tu invece dimentichi ciò che hai ammesso tu stesso qualche
giorno fa.
E cioè che lui sa bene che io non smetterò comunque di fare ciò per cui sono stato creato,
a prescindere da lui
e da tutto il resto.
Quindi si tratta comunque di un buon compromesso per i suoi affari"

"Corretto.
Ma resto comunque dell'idea che tutto questo non gli piacerà"
incalzò sottolineando il disappunto con un ampio gesto della mano.

"Oh certo che non gli piacerà.
Lo detesterà.
E troverà il modo di punirmi sia per la mia ribellione,
sia per questo.
Per la fiducia che riponeva in me e che a suo parere ho tradito.
Ma non oggi"


AZRAEHL - L' ANGELO CADUTO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora