J'ACCUSE

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"Non puoi andartene?
Perché?"
le domandai senza riuscire a nascondere la delusione.

Dalla piega che avevano assunto le cose, mi ero convinto ed illuso che sarebbe andata diversamente.

"Se resti qui sei in pericolo"
le rivelò Lux crudo ma diretto, come sempre.
Non era tipo da giri di parole,
men che meno ora.
E si poteva dire tutto di lui,
ma certo non che non fosse coerente.
"Non fare giochetti inutili.
Lui ti vuole, tu lo vuoi.
Prendi in fretta le tue cose e vieni, santiddio!"
la esortò severo ed io gli rivolsi uno sguardo duro di rimprovero e ammonimento.

"Fratello, esci.
Aspettami fuori"
lo comandai senza alcuno sconto.
Duro e asciutto,
come mai mi ero rivolto a lui prima d'ora.
La sua bocca si tirò in una piega amara, ma si trattenne dal rispondermi.
Senza obbiettare oltre le rivolse un'ultima occhiata eloquente e poi si diresse verso la porta.

"Fai in fretta, Azraehl.
Non c'è tempo per i drammi sentimentali, né per la democrazia.
Fra molto poco gli angeli ci assedieranno e dovremo combattere"
insinuò freddo di spalle e senza girarsi, poi sbatté la porta alle sue spalle.

Mi avvicinai a lei lentamente.
"Perché non puoi andartene?"
le chiesi di nuovo,
questa volte con dolcezza.

Lei non arretrò e lasciò che le afferrassi delicatamente il viso tra le mie mani.
Un inferno mi esplose dentro al solo contatto,
ma presi fiato.
I suoi occhi cambiarono colore quando le mie mani sfiorarono la sua pelle.

"Non posso abbandonare il mio branco"
si limitò a rispondere abbassando il capo e socchiudendo gli occhi, come se volesse godere ancora qualche attimo della nostra vicinanza prima di un imminente distacco.

"Sono sicuro che l'Alpha che ha sostituito tuo padre comprenderà il motivo della tua assenza,
quando glielo diremo.
E così il tuo branco"
le mormorai roco avvicinando le mie labbra al suo orecchio.
Il mio fiato caldo le accarezzò la cartilagine e lei sussultò di quello che sembrava piacere.
"E sono anche certo che sia un leader valoroso e lo proteggerà egregiamente"
aggiunsi.

La vidi sorridere lievemente nell'udire le mie parole di conforto.

"Azraehl?
... è così che ti chiami?"
mi domandò ed io annuii.
Mi piacque sentire il mio nome pronunciato dalla sua bocca.
"Sono io l'Alpha"
mi rivelò riaprendo gli occhi per cercare subito la mia reazione.

Quella semplice verità e tutte le sue implicazioni aprirono uno squarcio doloroso nel mio petto ed istintivamente sollevai le mani dal suo viso ed arretrai di un passo, colpito come se mi avesse schiaffeggiato.

Lei non mi avrebbe seguito
né quella sera, né mai.
Lei non avrebbe mai potuto abbandonare i suoi doveri e le sue responsabilità.
Non avrebbe mai lasciato il suo popolo a sé stesso,
non lo avrebbe messo in pericolo.
Forse aveva ragione Lux..
lo Zahir non era affatto una fortuna,
ma soltanto una maledizione.
Un maleficio.

"Quindi rinuncerai a lui?
A voi?"
domandò con durezza la voce di Lux che era rientrato silenziosamente e si era appoggiato distrattamente allo stipite della porta a braccia conserte.
"È questo il grande amore dei lupi per i propri compagni predestinati?"
incalzò mordace,
inclinando il capo.
"Sai cos'ha fatto lui per te, huh?"

"Lux."
lo chiamai severo per fermarlo.

"Lux, cosa?!
Huh?
Lei deve saperlo.
Deve sapere quanto è valso per te questo stupido giochino"

"LUX!
Non osare!"
lo ammonii.

"Lui è il fottuto angelo della morte, fanciulla.
Non un qualsiasi Alpha sostituibile da un erede o qualora mancasse, dal più valoroso e forte del branco.
O anche da uno sconosciuto qualunque che sia abbastanza cazzuto da combattere e vincere per quel titolo"
sibilò con la cattiveria di cui lui solo era capace.

Lei sussultò, arretrando istintivamente a sua volta.

"E sai che c'è, fanciulla?
Il fottuto angelo della morte qui
si è fatto cacciare e bandire dal paradiso da dio in persona pur di non rinunciare a questo giochino"
continuò mentre rapidissimo lo raggiungevo e lo sollevavo da terra afferrandolo per la maglia e lo sbattevo al muro facendo tremare le pareti della sua casa.
I suoi occhi erano neri come due pozze di inchiostro e la sua voce resa metallica ed innaturale dalla rabbia.
Con una mano lo afferrai per la gola per farlo smettere.

"Lascialo parlare, Azraehl.
Voglio sapere"
disse lei ed io allentai istintivamente la presa.
Mi girai di scatto a guardarla, combattuto.

"Tu che tieni tanto alla tua casa e alla tua gente devi sapere che lui è stato cacciato come un infame dalla propria, per te.
È stato bandito da suo padre e dai suoi fratelli come se fosse feccia, per te"
gridò duro,
mentre lei abbassava il capo sotto le sue parole di accusa così taglienti da sembrare fendenti.
"E ha perso il suo status, per te.
Lo sai questo, fanciulla?"
continuò ad infierire,
non pago.
"Non è più un angelo, cara.
Ora è un fottuto demone come me in nome dell'amore per te.
E per quell'amore che tu ora osi permetterti di rifiutare lui è stato umiliato e punito"

Lei era immobile,
atterrita sotto al peso della sua violenta invettiva.

"Non noti nulla, fanciulla?"
la ridicolizzò ancora.
Lei lo osservò confusa e disorientata.
"Ma come, sono deluso.
Quoque tu!
Avresti dovuto notarlo subito invece, proprio tu
che hai osato toccarle.
Per te lui ha perso anche le sue maestose ali bianche,
sciocca ingrata!"
continuò umiliandola.

Lei si girò di scatto verso di me ed il suo sguardo corse repentino sulla mia schiena.
Si portò una mano alla bocca per coprire un urlo muto ed i suoi grandi occhi si riempirono di lacrime.

"Ora puoi fare la tua scelta consapevolmente, fanciulla.
Devi sapere ciò che perdi per poterlo rimpiangere tutta la tua patetica vita mortale fino a che non sarà lui stesso ad accompagnarti nel tuo ultimo viaggio"

"Ora BASTA.
Non ti rivolgere mai più in modo irrispettoso a lei,
altrimenti dimenticherò che tu sia mio fratello"

Lui mi guardò incredulo e con astio malcelato.

"Tutto quello che ho fatto è stato disinteressato,
non certo come pegno per farla sentire in dovere di fare lo stesso per me o peggio ancora per senso di colpa"
lo redarguii feroce e sprezzante.
"Questo non è l'amore, Lux.
Perdono le tue offese soltanto perché non hai trovato il tuo e perciò ignori cosa sia"

Lux sorrise amaramente.
"Se si tratta di questo,
ne farò a meno.
Ora andiamo Azraehl.
Se come dicevi non vuoi prenderla con la forza o contro la sua volontà, lei ha gia fatto la sua scelta"
concluse porgendomi la mano ed invitandomi a seguirlo.

Mi irrigidii.
Serrai la mascella ed i miei occhi diventarono cupi e lugubri.
Le mie enormi ali nere si aprirono in una tetra e plastica posizione di ammonimento e per la prima volta in millenni,
lo vidi arretrare ed esitare.
"Io non vado da nessuna parte, Satanaehl.
Se lei non verrà con me,
allora io resterò con lei"
sentenziai.












AZRAEHL - L' ANGELO CADUTO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora