capitolo 11

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una volta usciti dal bagno Hector andò un po' dai suoi compagni e io mi misi su un divanetto a sorseggiare il mio drink.
si avvicinò Cubarsi che si sedette affianco a me, io mi spostai un po' per farli ancora più spazio.
"guarda che non mordo" disse il ragazzo moro con dei bellissimi occhioni verdi "posso farti una domanda bellezza?" continuò.
"vai" risposi velocemente.
"vuoi essere una delle tante?" mi domandò
"in che senso?"risposi ovvia
"beh ti fai scopare da Fort sperando di significare qualcosa per lui ma per lui tu non sei un bel niente se non una bella ragazza che si è scopato" " te lo dico perché lo conosco da più di te e vi ho visti andare insieme in bagno per poi tornare dopo venti minuti" continuò.
mi vennero gli occhi lucidi,è vero noi non eravamo niente o almeno di certo non fidanzati come avrei desiderato io.
non credevo al cento per cento che Hector mi stesse usando però alla fine Cubarsi non aveva tutti i torti.
decisi di rimanere in silenzio,non sapevo cosa rispondergli.
"sei una bellissima ragazza,giovane e molto probabilmente ti sarai fatta sverginare proprio da lui,ma sappi che te non meriti questo ma molto di più"
disse questo girandosi nel mio stesso momento,così finimmo per guardarci negli occhi,ero sia triste che arrabbiata perché tutto quello che aveva detto era vero,decisi di parlarne con Hector appena mi avrebbe riaccompagnata a casa;mi venne in mente di baciare Cubarsi proprio per vedere se Hector avrebbe avuto qualche reazione nel vederci ma non lo feci.
si erano fatte le 2 e andai verso la porta ad aspettare Hector,mi raggiunse e andammo in macchina.
"Hector"dissi con un filo di voce,riuscivo a fatica a continuare la frase,stavo per piangere a dirotto dalla paura della sua risposta.
"dimmi Meg" rispose semplicemente continuando a guardare la strada.
"no-noi cosa ehm siamo"dissi tutto d'un fiato cercando di balbettare il meno possibile.
silenzio,questo mi stava ammazzando,il fatto che non rispose subito,il fatto che non battè ciglio,il fatto che non emise una sola parola.
"Meg" non lo feci continuare,avevo capito cosa mi volesse dire e non volevo sentirlo per non provare ulteriore dolore.
"fermati" dissi a testa bassa,le lacrime ormai mi avevano solcato il volto e la vista era tutta offuscata,un po' come i pensieri.
si fermò senza dire niente,aveva capito che c'ero rimasta male,scesi dall'auto e iniziai a camminare per la strada che mi ricordavo.
"Megan ma dove vai"disse correndomi dietro prendendomi per un braccio e facendomi fermare e girare verso la sua direzione.
la pioggia mascherava le mie lacrime,ma non i miei occhi pieni di delusione.
"Megan i-" non lo feci continuare che gli tirai uno schiaffo,così forte che vidi l'arrossatura sulla sua guancia della mia mano.
"ti odio,sei una persona orribile,dovevo capirlo già quando mi dissi che con me era stato diverso piuttosto che con le altre,io ti credevo,ero davvero presa di te,posso dire di essermi innamorata per la prima volta di uno stronzo come te,non ti voglio più vedere"mi aveva distrutto nello stesso tempo che ci aveva messo per prendermi,tremavo dal freddo e da quanto stessi piangendo,ero una ragazzina di 16 anni che si è innamorata del ragazzo sbagliato.
lui vide la mia reazione e per un momento giurai di avergli visto una lacrima solcargli la guancia opposta allo schiaffo ma non mi importava.
chiamai Lamine,sperando mi potesse venire a prendere,sapevo che lui era rimasto ancora al locale.
mi rispose che sarebbe partito subito,non gli avevo spiegato il motivo della chiamata;in tutto ciò c'era ancora Hector,li, a fissarmi,non si mosse di un millimetro.
arrivò Lamine che mi venne incontro con un ombrello e la sua giacca,lo abbracciai,ne avevo bisogno,non rivolsi uno sguardo a Hector neanche prima di andarmene,mi faceva troppo schifo e Lamine avendo capito che avesse fatto qualcosa di grave gli tirò una breve occhiataccia per poi accompagnarmi a casa.
non volevo stare da sola a casa mia ma volevo andare da Lamine,me lo propose lui,allora io avvertì mia madre che era rimasta sveglia e dopo di che,senza prendere niente Lamine mi portò a casa sua.

l'amore,il sentimento più bello// Hector FortDove le storie prendono vita. Scoprilo ora