Tutta colpa di Lucifero!

22) L'inizio delle vacanze

Pov di Riccardo:

Quella mattina non mi svegliai presto come facevo di solito e ciò non poteva che significare qualcosa, neanche la sveglia mi aveva fatto rinvenire da quel lungo e intenso sonno.
Erano infatti già le otto e mezza e avevo solo mezz'ora per fare colazione e prepararmi, non fraintendetemi, è tantissimo, però avrei dovuto incartare i regali!

Fortunatamente il giorno prima avevo chiesto a Samuele di comprare della carta da regalo anche per me, lui grazie al cielo si era ricordato di quella richiesta e mi aveva portato della carta da regalo.
I rapporti tra me e Federica non erano cambiati di un millimetro e per tanto in quel momento mi ritrovavo ad incartare il suo regalo.

Di fatti qualche giorno prima, il signore a cui mi ero rivolto per la collana mi aveva chiamato avvisandomi che la collana era pronta e che sarebbe stato preferibile se la fossi andata a ritirare proprio quel giorno, poiché stavano chiudendo in anticipo per le vacanze di Natale.
Ed io così feci.
Quando andai a ritirare quel fantastico gioiello il signore me lo mostrò ed era proprio come l'avevo richiesto!
Era perfetto!
Ritornato a casa lo misi nel mio comodino insieme agli altri regali ed inutile dire che fece la stessa fine dei medesimi, dimenticato fino a quel giorno.

Appena finii di incartare i regali sentii la porta di ingresso aprirsi per poi chiudersi nuovamente.
Di certo non poteva essere Samuele, che stava ancora dormendo sul suo letto e non credo fosse Alessia, poiché si sarebbe svegliata quando lo avrebbe fatto anche il mio migliore amico.
Allora l'unica a poter essere entrata era proprio Federica.

La sentii camminare fino a camera sua e udii delle parole poco comprensibili da parte di Alessia.
Dopo una decina di minuti uscì dalla stanza ed ebbi il via libera, entrai nella sua camera e posizionai in un punto abbastanza nascosto della sua valigia, il pacchetto lilla con una coccarda bianca, feci segno di stare zitta ad Alessia che mi stava fissando e uscii lentamente, quindi presi il regalo dell'altra ragazza per poi porgerglielo, lei sorrise e come una bambina che riceveva un gelato lo mise nella sua valigia.

Subito dopo si svegliò Samuele ed insieme ad Alessia ci dirigemmo tutti quanti in cucina, lì ad attenderci c'era Federica, vestita con uno strambo abito natalizio, che appena ci vide sobbalzo e annunciò «Quelli sono i vostri regali, dovete aprirli a Natale, in videochiamata con me» quindi indicò tre pacchi regali e quello che mi colpì di più fu uno con una busta rossa, era davvero enorme, il regalo non si vedeva, ma occupava tutto lo spazio all'interno della busta, cercai di essere indifferente come al solito.

A quel punto Alessia e Samuele si ricordarono di qualcosa e sparirono immediatamente in direzione delle rispettive camere.
Rimanemmo solo io e la ragazza con cui non mi ero ancora riapaccificato, la tensione era alle stelle e mi sembrò quasi sul punto di dire qualcosa, ma fu interrotta dall'arrivo dei due ragazzi con in mano molteplici buste.

Rimasi a fissare Federica mentre spiegava dove poggiare le buste contenenti i regali, era serena, o almeno così sembrava dal suo viso, dal suo sorriso, quando si girò osservai i suoi occhi, indecifrabili, non avrei saputo riconoscere una delle emozioni che narravano, ma era proprio lì la sua bellezza, nascosta nei sotterfugi più oscuri della sua personalità, era proprio in quel viso apparentemente calmo e spensierato che si celava un culmine di emozioni a cui nessuno saprebbe dare una spiegazione, proprio tra quei occhi tanto belli quanto riservati in cui il mio amore per le donne aveva fatto capolino nel mio cuore...
ed io volevo remprimerlo per una stupida ragazza che aveva fatto breccia nel mio cuore ai tempi del liceo e che mi aveva inflitto una delle tante delusioni che avrei subito nella mia vita, e quella, tra le tante, sarebbe stata la più futile.
Ma io non riuscivo a capacitarmi, non riuscivo ad aprezzare l'amore, lo vedevo come una sorta di Lucifero dell'amore.