𝐢𝐯 . ❝ 𝐒𝐡𝐢𝐠𝐚𝐧𝐬𝐡𝐢𝐧𝐚 ❞

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Con il sole finalmente comparso all'orizzonte, Sarah era nuovamente in piedi, camminando silenziosamente attraverso i campi d'erba apparentemente infiniti e vuoti

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Con il sole finalmente comparso all'orizzonte, Sarah era nuovamente in piedi, camminando silenziosamente attraverso i campi d'erba apparentemente infiniti e vuoti. Era immersa nei suoi pensieri, vagando inquieta tra essi e le sue ansie su ciò che sarebbe successo. Il nodo di inquietudine nel suo stomaco diventava sempre più stretto ad ogni miglio.

Cosa avrebbe pensato sua madre di ciò che avrebbe poi fatto? Sarebbe stata seriamente orgogliosa di lei o segretamente inquietata e sconcertata?

Camminava silenziosamente da così tanto tempo che quando sentì il terreno brontolare sotto di lei, pensò che fosse il risultato della sua immaginazione. Finché le urla di Reiner non le trafissero i timpani, presto accompagnate dall'inconfondibile ruggito di un Gigante.

Sarah si voltò di scatto per vedere un Gigante in tutta la sua orribile gloria. Il Gigante gobbo era alto sette metri e aveva una chioma castana e ispida che ricadeva sulle spalle. Le sue costole erano prominenti, non era altro che pelle e ossa a costituire la sua figura scarna ed inquietante. Il Gigante incombeva su Reiner, con la bocca spalancata per rivelare i suoi denti gialli e smussati.

<< Reiner, corri! >> urlò Bertholdt al ragazzo, ma Reiner si limitò a fissare il gigante, bloccato a causa della paura.

Solo Marcel ebbe la rapida idea di precipitarsi verso Reiner, prima di usare il proprio corpo per allontanare il ragazzino biondo dalla creatura mostruosa. Reiner cadde a terra mentre tentava di allontanarsi freneticamente.

<< Correte! >> gridò Marcel a tutti loro, i cui occhi color nocciola era animati dalla paura mentre guardava Reiner che si affrettava a rimettersi in piedi. << Andate via! >>

<< Marcel! Scappa! >> urlò Sarah, inciampando sui suoi stessi piedi mentre Annie cercava di trascinarla via. Non poteva e non voleva lasciare indietro Marcel.

Il volto del ragazzino era la pura espressione del vero terrore, con le lacrime che gli rigavano il volto mentre piangeva. Il suo braccio tremante si protese verso di lei mentre il Gigante alla fine chiudeva le sue dita magre attorno al suo corpo. I suoi occhi color nocciola non lasciarono mai quelli di Sarah mentre i grandi denti si chiudevano sul suo collo.

❝ 𝓪 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽 𝓭𝓻𝓮𝓪𝓶 ❞ | 𝐩𝐨𝐫𝐜𝐨 𝐠𝐚𝐥𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora