7. Battaglia Navale

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« Non soffia neanche il vento in faccia
E ho perso la mia meta
Ma cosa vuoi che faccia
Se mi hai lasciato a metà? »

Battaglia navale - Lorenzo Fragola

Il giorno dopo non tarda ad arrivare, come un fiume che scorre incessantemente, e non esito un secondo in più nell'uscire di casa per prendere una boccata d'aria fresca.

L'assenza di mia nonna, in questi giorni, si fa sempre più viva nella mia pelle e nel mio cuore, come una presenza che continua a mancare in ogni angolo della mia vita.

Sento di essere sempre più in carenza d'affetto, come un albero che soffre per la mancanza di acqua, e la mia anima sembra seccarsi lentamente.

Tobias inizia a essere ancora più assente rispetto a prima, e questo comportamento provoca in me una forte delusione; l'unico spiraglio di luce che ho si allontana sempre di più, come un miraggio nel deserto.

Ogni giorno, i nostri scambi si fanno più rari e i suoi sguardi, un tempo pieni di vivacità, ora sembrano vuoti e lontani.

Tutti i pensieri che rimbombano nella mia mente trovano conferma quando mi fermo dinanzi alla porta di casa dei Del Piero.

Un cartello enorme appare davanti alla dimora con la scritta più orribile che io abbia mai visto: "Vendesi". In quel preciso istante, il mondo sembra crollare addosso a me, come se le fondamenta della mia realtà si sgretolassero in un istante. Le mani iniziano a tremare e sento un nodo stretto in gola, un misto di tristezza e impotenza.

– Tobias mi ha abbandonata? – questa domanda si fa strada nella mia mente, avvolgendomi in un abbraccio opprimente.

Sospiro rumorosamente, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di uscire come un fiume in piena.

In quel momento, decido di sedermi sul gradino della porta d'ingresso, cercando un po' di conforto in quel posto che un tempo era pieno di vita. Accarezzo dolcemente la mia pelle morbida, che è diventata d'oca per il freddo, e un sospiro profondo esce dalle mie labbra.

La prima lacrima scende e, come un effetto domino, la seconda la segue, poi la terza, e così via, mentre la mia anima si sente sempre più pesante.

– Tobias, perché non me l'hai detto? – sussurro singhiozzando, come se le mie parole potessero raggiungerlo, ovunque egli sia.

– Ti avrei capito prima – continuo a parlare, immaginandolo di fronte a me, con il suo sorriso che mi dava sempre tanta forza.

– Avrei custodito meglio ogni ricordo – sospiro, stringendo il tessuto della mia maglietta bianca neutrale, cercando di trovare conforto in qualcosa di tangibile, ma il vuoto resta.

– Denise – dice una voce a me familiare, interrompendo i miei pensieri. Alzo la testa e noto che si è fermata la mia vicina di casa, Laura, con il suo sguardo gentile e curioso.

– Laura – rispondo singhiozzando, cercando di nascondere la mia vulnerabilità.

La ragazza di fronte a me ha circa dodici anni; non abbiamo mai avuto un vero e proprio rapporto, se non dei saluti cordiali e qualche chiacchiera sporadica, ma in quel momento la sua presenza sembra essere un faro nella mia tempesta.

– Che ci fai qui? – mi domanda, sedendosi accanto a me con un'espressione preoccupata.

– Questa è, o meglio era, la casa del mio migliore amico – ammetto, guardando i suoi occhi castani, che sembrano cercare di comprendere la mia situazione.

– La casa è in vendita... – sospira, capendo immediatamente la gravità della situazione e il dolore che provo.

– Dai, tranquilla – sorride poi, alzandosi energicamente dal gradino, come se volesse sollevarmi anche dal mio stato d'animo.

– Vieni qui, ti porto in un bel posto – sorride la mia vicina di casa, allungando la mano per permettermi di alzarmi. Afferro la sua mano con gratitudine e mi alzo, sentendo un barlume di speranza.

Laura mi porta in una splendida paninoteca non molto distante da casa nostra, un luogo che emana un profumo delizioso di cibo fresco e pane appena sfornato.

Ogni passo che facciamo insieme sembra alleggerire un po' il peso che porto nel cuore. La paninoteca è un rifugio accogliente, con pareti decorate da foto di clienti sorridenti e poster colorati.

Il suono delle risate e delle conversazioni animati riempie l'aria, creando un'atmosfera vivace e calorosa.

– Ordina ciò che vuoi, pago io; può essere che ti distrai! – mi esclama gentilmente Laura, mentre si avvicina al bancone.

– Grazie mille, Laura – rispondo, sorprendendomi della sua generosità. La sua offerta è un balsamo per il mio spirito, e mi ricorda che, nonostante tutto, ci sono ancora persone pronte a tendere una mano.

Dopo aver sfogliato il menu e aver scelto un panino con hamburger, insalata e salsa speciale, ci sediamo a un tavolo vicino alla finestra. Mentre assaporo il primo morso, il sapore ricco e succulento sembra riportarmi alla realtà.

– Questo è davvero buono! – esclamo, sorridendo per la prima volta da giorni.

– Lo sapevo! È il mio posto preferito. Ogni volta che mi sento giù, vengo qui e mi godo un panino.- Laura sorride felice.

Iniziamo a chiacchierare, e mentre le parole scorrono, mi rendo conto di quanto sia confortante avere qualcuno con cui condividere i propri pensieri. Parliamo di scuola, di hobby e di sogni per il futuro.

Laura ha una passione per la danza e mi racconta di come sogna di esibirsi in grandi eventi.

– E tu? Hai qualche sogno? – mi chiede, curiosa.

Faccio una pausa, pensando a ciò che realmente desidero. – Vorrei diventare dottoressa – ammetto, mentre una scintilla di entusiasmo si accende nel mio cuore.

– Mi piace aiutare le persone bisognose- Ammetto.

– Wow, questo è fantastico! – esclama Laura.

– Devi assolutamente farlo.- Continua.

Le sue parole mi riempiono di una nuova energia, e la tristezza che mi ha accompagnato in questi giorni sembra allentarsi, anche solo per un momento. Dopo aver finito di mangiare, ci alziamo e ci dirigiamo verso la porta.

– Grazie per avermi portato qui, Laura. Non so cosa avrei fatto senza di te – dico, sentendomi grata per la sua amicizia inaspettata.

Laura sorride e scuote la testa.

– Non è niente, Denise. A volte tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci tiri su. E non dimenticare, io sono qui se hai bisogno di parlare.- Mi sorride per poi stringermi in un abbraccio caloroso.

Mentre ci allontaniamo dalla paninoteca, il cielo inizia a tingersi di arancione e rosa, segno che il sole sta tramontando. Un senso di calma si diffonde in me, come se la bellezza della natura potesse scacciare le mie preoccupazioni.

Tornando verso casa, rifletto su quanto sia importante avere qualcuno con cui condividere anche i momenti più difficili.

Laura, pur essendo così giovane, mi ha dimostrato che l'amicizia può arrivare nei posti più inaspettati e che non siamo mai davvero soli, anche quando tutto sembra crollare attorno a noi.

Arrivata a casa, mi sento un po' più leggera. Spero che domani possa portare con sé nuove opportunità e, chissà, forse anche un messaggio da Tobias.

Ma per ora, mi crogiolo nella gratitudine per la giornata trascorsa e per il legame che ho iniziato a costruire con Laura.

La vita continua, e io sono pronta ad affrontarla, un passo alla volta.

Questo me l'ha insegnato Laura.

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