NEL SILENZIO DI MILLE PAROLE

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"Nel silenzio di mille parole...mi torni in mente come fosse un dovere"



Laura non lo sa, cos'è che la spinge a proteggerlo sempre, a cercarlo, a perdonarlo anche quando non lo merita.

Forse, crede lei, una parte di sé pensa che glielo deve, per tutte le volte in cui lei non era in grado di essere presente nemmeno a se stessa, e lui era lì per lei.

Forse invece, è che quando guarda Joseph le sembra di guardarsi allo specchio.
Gli attacchi d'ansia, i problemi con i genitori e un sacco di altre cose.

Forse invece è molto più semplice di così, forse ha ragione Jacopo, e anche Gaia, quando le dicono che lo ama , ma lei non è ancora pronta per darsi quella risposta.

Seduto sul sedile del passeggero, mentre Lola guida verso non sa dove, Joseph si fa la stessa domanda, e allo stesso modo non trova risposte.

Non le trova nemmeno quando, dopo una mezz'ora abbondante, si ritrovano seduti su un tronco al lido di Ostia.

Stanno così, in silenzio, seduti uno accanto all'altro a guardare il mare che si agita e nel frattempo li calma.

Avrebbero entrambi un sacco di cose da dire e forse se si lasciassero andare un po' se le urlerebbero contro, e quindi aspettano ancora un po', circondati dal solito silenzio che, forse per la prima volta in tutti quegli anni, inizia ad essere un po' imbarazzante.

"Ho litigato con uno"

Joseph la guarda con una smorfia, non capendo dove vuole arrivare, Laura invece guarda dritta avanti a se mentre si tortura le pellicine delle dita.

"Uno stronzo...cioè è anche gentile, ma con me è stato uno stronzo,  è successo una settimana fa, più o meno"

E Joseph, che ora si guarda la punta delle scarpe, capisce che sta parlando di lui

"Che ha fatto?  Perché dici che è stato 'no stronzo?"

Sta al gioco, e lascia che le parli allo stesso modo di sempre, come la migliore amica che si sfoga con lui dei suoi problemi, e lui non sa mai darle una soluzione, che è più  incasinato di lei e ha l'aria di uno che le soluzioni non le trova nemmeno al fondo pagina della settimana enigmistica, ma almeno sa alleggerirla un po'

"Perché m'ha usata, o almeno a me è sembrato così...mi ha portata fuori a cena, un appuntamento elegante, troppo in realtà, mi sentivo quasi a disagio, cioè conoscendolo pensavo mi avrebbe portata al mc, pensavo mi conoscesse abbastanza da sapere che l'avrei preferito, poi dopo, mentre stavamo in giro, ha visto la sua ex, io la conoscevo pure...quando siamo arrivati a casa poi, mi ha baciata, e ha provato a venire a letto con me..."

E sentirselo dire fa più male anche di averlo fatto,  che l'ha ferita e a lei fa ancora  male, e magari un giorno le passerà anche però rimarrà sempre la cicatrice.

Ma lei è li e gli sta spiegando il suo punto di vista, e quindi, forse, può ancora disinfettarle le ferite e mettere un cerotto, può ancora recuperare.

"Tu hai provato a parlarci? Dopo che ti ha baciata intendo...magari aveva una spiegazione da darti"

Laura ride, ma è un suono amaro che fa male alle orecchie, e Joseph, per un attimo, pensa che la goccia che gli ha appena bagnato la mano potrebbe essere il sangue che gli esce dalle orecchie, e invece esce dagli occhi ed è acqua salata, più del mare di Ostia.

"Quanto vuoi farti fare male Jo? Perché lo so che se ti rispondo a questa domanda come vorrei ti faccio male"

"Fallo"

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