UNA DONNA PER AMICO

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'ti sei innamorata di chi? Troppo docile non fa per te'


Più tardi, quella sera, Francesco chiede di andare a ballare, ma Francesco non è Joseph, e a lui si può dire di no, anche se si stranisce e dice che non li sopporta quando fanno i vecchi, e che sentirà i suoi compagni di calcio che sono molto più simpatici di loro, non importa, perché a Francesco si può dire di no.

Laura si siede sulla penisola della casa, Joseph le ha chiesto se le andava di cenare insieme, magari con una pizza e due birre, e lei ha accettato.

Ha sorriso appena è entrata in casa

"sei tornato da meno di ventiquattro ore e già è un casino qui dentro"

"oh non me fa la ramanzina sul disordine eh...che ancora c'ho l'incubi"

Laura ride, Joseph non è mai stato una persona ordinata, lei l'aveva sempre saputo, adesso, lo sapeva anche il resto del mondo.

"Senti...quindi fino a quando sei libero?"

Lui non la guarda, sta ordinando la pizza sul telefono perché non ha voglia di uscire di nuovo per prendere quella sotto casa che gli piace tanto, ma non consegna a domicilio.

"Fino al ventiquattro, poi inizio con gli instore, il primo è a discoteca laziale...tu ci vieni vero?"

Glielo chiede piano, perché anche se sa che è impossibile, ha paura che lei gli dica di no, che non andrà con lui, che ha altro da fare, magari da studiare o deve dare un esame...o magari deve uscire con Riccardo.

Ma poi lei sorride, mentre si sfila l'elastico nero dal polso e si tira su i capelli perché ha caldo, perché a Joseph l'aria condizionata non gli piace, e quindi va avanti tutta l'estate con un ventilatore solo, che fa un rumore della madonna, e che non sembra mai rinfrescare abbastanza.

"certo che vengo, voglio esserci quando migliaia di ragazzine urlanti ti verranno ad abbracciare e tu andrai nel panico perché odi il contatto fisico"

Scuote la testa lui, e la guarda meglio, perché gli è mancata tanto, ed è diversa.

Si è abbronzata e le è uscita anche qualche lentiggine, ha i capelli più chiari ma anche più lunghi, ha cambiato il piercing, quello al naso, il septum, che Joseph odia, perché secondo lui, anche se non gliel'ha mai detto, Laura è davvero bellissima, e quel coso in mezzo al viso la rovina.

Le labbra, quelle sono uguali, sempre un po' spaccate, perché lei se ne lamenta ma continua sempre a torturarle, le morde si strappa via le pellicine, e poi usa quei cosi al peperoncino che pizzicano da morire, e che secondo lui le fanno malissimo.

Si ricorda, di quella volta a capodanno in cui l'avevano costretto a giocare a obbligo o verità, e loro si erano baciati proprio dopo che lei si era ripassata quel coso infernale, all'inizio non era successo niente, ma dopo qualche secondo, Joseph era corso al bagno a sciacquarsi la bocca perché gli bruciava da matti.

Sorride a quel ricordo e va ad abbracciarla, lei è più alta ma solo perché è seduta sull'isola, e quando lui l'abbraccia, Laura lo stringe forte, e gli stringe addosso anche le gambe, perché Joseph è casa sua, proprio li, in quello spazio del collo tra il mento e la spalla, ed è stato lontano tanto, troppo.

"Mi sei mancato Jo...mi sei mancato davvero tanto"

"Anche tu...sono venuto qua a Natale, perché non c'eri?"

"Perché tu non mi hai chiesto di vederci...credevo volessi un po' di spazio, un po' di tempo per stare da solo"

"Da solo è 'n parolone...Jader e Jacopo non m'hanno dato un attimo de tregua"

JOSEPHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora