E mi sdraio sul fondale, dove non ho il mal di mare, ma mi viene il malditè malditè malditèQuel pomeriggio, fino alla sera, Laura e Joseph parlano, e fanno un passo alla volta una verso l'altro.
Stavolta, forse per la prima volta, Joseph decide che può anche allungare il passo e fregarsene se così facendo farà più strada di Laura, perché lei ha il viso stanco e l'aria di chi ha camminato tanto, troppo, e vorrebbe solo mettersi seduta, mentre lui invece si sente di esser stato fermo anche troppo .
"Ti ricordi quando abbiamo parlato al lancio del disco?"
Laura annuisce, anche se quella è una domanda retorica, perché Joseph sa che Laura in qualche modo non si scorda mai di nulla, non ha vuoti di memoria neanche nelle sere in cui esagera con l'alcol, e lui questo un po' lo odia, perché vorrebbe che lei potesse dimenticare a volte, solo le cose brutte, che è troppo buona per aver vissuto certa roba e lui vorrebbe non essere tra quelli che gliel'hanno fatte vivere.
Ma allo stesso tempo gli piace, l'idea che ogni momento che hanno vissuto insieme possa essere per sempre impresso nella memoria, almeno, di lei, perché di certo Joseph non può fare affidamento sulla propria, che è già tanto se si ricorda come si allacciano le scarpe.
"Non abbiamo mai concluso la conversazione...tu ti senti ancora sul filo del rasoio quando stiamo insieme?"
E glielo chiede mentre Laura si abbassa a raccogliere un altro di quei pezzetti di vetro colorati dalla spiaggia e glielo passa.
"Credo di si...cioè si, tu no?"
"Non proprio, io quando sto con te sto bene"
E mentre Joseph la guarda Laura continua a guardare la spiaggia e passargli pezzetti di vetro di tanto in tanto, e anche se fingono che non ci sia niente di male lo sanno entrambi, che a Laura in quel momento non interessa tanto di quei pezzetti di vetro, quanto del fatto che se si concentra su quello, avrà ancora per un po' una buona scusa per non guardare in faccia Joseph.
"Io credo che forse dovremmo finire di parlare e poi dovremmo stare un po' lontani...ti riporto a casa e poi mi faccio viva io"
"Ma stasera è il tuo compleanno"
E quella è una scusa stupida, ma per quanto tenga a Lola, Joseph non ce la fa ancora a dirle che lui non crede che ne sarà in grado, che la conosce e sa che se le lascerà dello spazio lei si renderà conto che riesce a respirare anche se lui non le è accanto, che forse respira pure meglio, come quella volta che gli ha detto che si, è bello fare immersione col boccaglio, ma preferisce empirsi i polmoni d'aria e andare sul fondale, che anche se dura solo qualche secondo, sono i momenti più belli che abbia mai vissuto.
E Joseph è il suo boccaglio, e ha paura che a forza di nuotare senza, Laura scoprirà che le sono spuntate le branchie e ha guadagnato tutto e perso niente, tanto fiato e una vista da mozzarglielo.
"Tanto non festeggio, dopo il diciottesimo non ha più senso"
"Ma l'abbiamo sempre fatto, pizza e un po' di birra tutti insieme a casa tua"
"Non ci sto nemmeno più a casa mia Jo"
E lui lo sa, che già adesso le stanno spuntando le branchie.
"Ti ho preso un regalo...solo che l'ho lasciato a casa, magari stasera passo e te lo porto"
"Casomai passo io appena posso"
Ma Laura ancora non lo guarda, e sa che non passerà tanto presto a prendere un regalo che Joseph si è scordato pure di incartare.
"Io non so come aiutarti, se tu non mi parli e non me lo dici.
Io posso continuare a chiederti scusa, pur sapendo a quanto poco possa servire, e posso dirti che se tornassi indietro forse cambierei il modo ma rifarei tutto da capo, ma non servirebbe a niente, perché cosa vuoi sentire è qualcosa che sai solo tu"
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JOSEPH
FanfictionJoseph esce dalla scuola di amici, e scopre che il mondo, fuori, ha continuato a girare anche mentre lui non c'era