-dove andiamo?
Chiedo ansioso
-dove vuoi. A bere una cosa oppure direttamente a casa mia.
Non perde tempo e neanch'io voglio perderlo.
-a casa tua.
Accelera cambiando marcia, ha fretta.
Arriviamo sotto un anonimo condominio grigio.
Parcheggia ed entriamo non parliamo molto è già tutto chiaro fra noi.
Mi fa strada verso l'ascensore sento la sua mano accompagnarmi poggiata sulla mia vita.
-a che piano?
chiedo
-sesto.
Premo il pulsante.
Restiamo ancora in silenzio... Mi guardo le punte dei piedi un po' imbarazzato... Poi i miei occhi risalgono troppo curiosi... E nello specchio dell'ascensore incontrano i suoi. Entrambi lucidi di eccitazione.
Sappiamo che quello che faremo sa di illecito, di sporco... Di indecente...siamo due adulti che non si conoscono e vogliono solo quello.
Arrivati al piano l'ascensore fa un leggero saltello facendoci sobbalzare e le porte di aprono. La sua è proprio quella davanti all'ascensore.
Prima di entrare mi fermo guardandolo dubbioso...perché ricordo l'accordo con Tae...
-dammi il tuo indirizzo...
Lo ripete senza problemi e lo trascrivo a Tae.
-per la sicurezza sai.
-ok.
Lo capisce non fa storie... È fantastico.
Dentro il posto è piuttosto spoglio sembra la stanza di un motel che un'abitazione.
Si accorge che mi guardo in giro sorpreso.
-scusa non ci sto molto qui. Spesso dormo alla centrale.
Mi volto verso di lui...e ricordando di aver mentito sui tatuaggi gli dico...
-spegni la luce e scopami.
Cercando di distrarlo.
-a me piace con la luce accesa...
Tenta di obiettare.
-a me no... non la prima volta almeno.
-ok.
La luce si spegne e lui si avvicina a me.
Mi aiuta a togliere il giubbotto e si toglie il suo.
Credo che qualcosa cada a terra ne ho sentito il rumore.
Piano piano le sue mani dalle mie braccia scivolano sul mio collo attirandomi a lui, le sue labbra dapprima dure si ammorbidiscono sulle mie. È un bacio lungo languido, la sua lingua un po' prepotente gioca con la mia. Mi piace il suo odore e il suo sapore, cose fondamentali per me... Penso che non si può fare sesso con qualcuno che non ci è complementare, non l'ho fatto con molti ma mi è capitato di aspettare che finissero perché proprio non funzionava... Non scattava quel qualcosa di travolgente che rendeva il sesso unico e spettacolare. Lui mi è piaciuto, l'ho sentito da subito compatibile.
-sei bellissimo... Quando ti ho visto ieri non potevo staccare gli occhi da te. Se ne è accorto anche Ford.
E poi è diretto non gira ipocritam ente dietro alle cose, è come me sfrontato .
-anche tu agente... Spero che i muscoli ci siano sotto questi vestiti perché è due giorni che ci fantastico sopra. Non pensare di mettermi oggi le manette per divertirti perché non ci sto... Voglio toccarti.
Sento qualcosa di metallo cadere... Forse sono proprio quelle oppure un mazzo di chiavi.
Si toglie la giacca e la camicia per poi prendere le mie di mani e appoggiarle sul suo corpo, è buio l'unica luce entra dagli scuri socchiusi.
Lo tocco, lo accarezzo... I muscoli ci sono eccome e guizzano sotto le mie mani perché me li fa sentire.
Sfioro un capezzolo e sento un pearsing.
-al buio è eccitante...non lo pensavo...
Dice mentre sente le mie labbra sfiorarlo e prendere quell'anellino fra i denti.
La mia mano scende più giù raggiungendo la sua virilità, facendolo sospirare.
Sussurro alle sue orecchie continuando a farlo impazzire...
-no sono io che sono eccitante. Perché mi desideri da morire.
Ed è un momento...forse sono state le mie parole...perdo il comando...
-io non ce la faccio già più...
Dice sollevandomi e facendomi sedere su un tavolo, sento delle stoviglie cadere mentre mi sfila bruscamente i pantaloni e l'intimo.
Credo si sia tolto tutto anche lui. Le sue mani sono di nuovo su di me vengo spinto giù e la mia schiena tocca il ripiano freddo del tavolo facendomi rabbrividire ed eccitare ulteriormente. .
Con quella bocca è capace di fare certe cose... Mi stuzzica, mi bacia fino a scendere prendendomelo in bocca facendomi godere quasi subito. È uno esperto certamente più di me che lo sono nella provocazione, lui lo dimostra a fatti.
-dimmi che mi vuoi ora.
Mi sussurra
-dimmelo.
-si agente Jeon...
-Jk...mi chiamo Jk.
-si Jk
Sento qualcosa di morbido e freddo là dove il mio desiderio è pulsante e apprezzo questa sua attenzione prima di penetrarmi.
Resto comunque senza fiato perché anche in questo è ben proporzionato.
Dura a lungo e i suoi affondi certo sono un po' bruschi... Credo dovuti all'urgenza al desiderio, prima ha pensato a me ma ora diventa egoista e adoro pure questo. Lo lascio fare mentre mi tocco da solo e l'insieme mi fa impazzire.
Non posso resistere e mi esprimo in una serie di piccoli versi che testimoniano che sto provando un piacere incontenibile.
Fino a quando raggiungiamo insieme quel momento sublime di annullamento totale... Quel punto in cui andare in tilt è l'unica soluzione perché indietro non si può più tornare. È stato meglio, molto meglio di quello che avevo fantasticato.
Mi bacia ancora e mi piace che lo faccia dopo avermi scopato. È dolce sembra che voglia rassicurarmi dirmi che siamo stati bene.
Mi sento sollevare.
-la prossima la voglio sul letto...
si giustifica
Ma ben presto inizia ad imprecare nel muoversi al buio cercando a tentoni la camera da letto.
-la accendiamo ora?
-no.... È divertente...non avrei detto che con tutta la tua giacca e cravatta fossi così selvaggio... Sei anche un bestemmiatore... Sei un uomo perduto Jk...
-ora che ti ho trovato la mia perdizione sarà totale... Quando scopo con qualcuno che non conosco di solito bevo qualcosa...anche più di qualcosa... Ma con te voglio essere lucido fino al mattino.
Il resto della notte credo non lo dimenticherò ci siamo uniti con dolcezza la seconda volta e con selvaggio ardore la terza.
Ora dorme... La luce del mattino sta filtrando e io lo osservo.
Chissà se ci rivedremo ancora penso infilandomi la maglietta, gli ho mentito sui tatuaggi... Forse non gli piacciono per quello me l'ha chiesto quella sera.
Poi se lo vedesse mi chiederebbe una spiegazione per una scritta tanto assurda che capisco solo io. E non voglio raccontargli la mia storia... Chissà quante ne sente come la mia.
Mi alzo leggermente dolorante... Abbiamo un po' esagerato... Ridacchio fra me e me andando in bagno. Mi chiudo dentro per farmi una doccia rapida, ma prima mi siedo a fare pipi... C'è un giornale su uno sgabello lo prendo incuriosito... nella seconda pagina a metà in un articolo parlano del killer degli studenti... Non l'avevo letto. Ecco perché ci ha sgridato perché eravamo in giro a tarda ora... C'è un pazzo che ha ucciso quattro studenti in modo orribile.
Mi infilo nella doccia asciugandomi poi con il suo asciugamano... Lo annuso prima... Sa di pulito come lui.
Mi rimetto la maglietta sono quasi le sette... Esco e comincio a cercare i miei vestiti.
-ciao...
Dice con la bocca impastata di sonno.
-ciao... Devo andare...
-ti accompagno... Brioche e cappuccino ok? Alle 8 sei a casa.
Si stropiccia gli occhi mentre si alza nudo... Tutto quel ben di Dio mi smuove... Lo smuovibile.... ed io gli salterei addosso di nuovo.
-ok... Quindi vuoi rivedermi?
Chiedo sfrontato.
-ovvio... Non offro mai la colazione il giorno dopo a nessuno.
-Jk... Abbiamo saltato qualche passaggio... Te ne sei accorto?
-il corteggiamento...la cena... tutte quelle stronzate lì intendi?
Annuisco.
-oh... Io le faccio dopo... Perché sprecare tempo se poi non funziona...
Non posso non ridere per la genuinità con cui lo dice.
-è la prima volta che inizio dal punto di arrivo con qualcuno...mi piace.
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Nevermind
FanfictionUn killer seriale che violenta, tortura e uccide le sue vittime tutti giovani maschi. L'ispettore Jeon è colui che deve fermarlo. Ma questo non è soltanto un caso qualsiasi, questa volta il coinvolgimento di Jeon sarà totale, soprattutto dopo che sc...