27. Le Principesse Non Piangono

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[1 SETTIMANA DOPO]

KAYA

E' passata una settimana dal mio litigio con Katsuki ed è da una settimana che non ci rivolgiamo la parola. Non riesco ancora a credere che il ragazzo abbia avuto il coraggio di accusare Monoma di una cosa così grave. Credevo che avessimo messo da parte le nostre divergenze e che stessimo finalmente diventando amici, ma a quanto pare mi sbagliavo. 

Per quanto riguarda Monoma invece, non lo vedo da quasi una settimana e sto cominciando a sentire la sua mancanza. Nel pomeriggio decisi di fargli una sorpresa e di andarlo a trovare, anche se il suo dormitorio è parecchio distante dal mio. 

Non appena riuscii ad intravedere l'entrata dell'edificio, mi fermai di colpo. Feci una piccola deviazione e mi nascosi in mezzo ai cespugli che contornano il dormitorio. Una ragazza che non mi sembra di aver mai visto qui alla UA è davanti all'ingresso e sta parlando con il ragazzo biondo. 

Monoma le sorrise e ad un certo punto, frugò nelle sue tasche e tirò fuori una piccola collanina esattamente identica a quella che mi ha regalato il giorno in cui ci siamo conosciuti. Prese il polso della ragazza e lasciò cadere il gioiello nel palmo della sua mano. Lei sorrise e lui la prese per i fianchi per poi far combaciare le loro labbra. 

La sta baciando. Monoma sta baciando un'altra ragazza. Non riesco a credere ai miei occhi. Katsuki aveva ragione. Lui non mi ha mentito, aveva detto la verità. In quel momento, mi sentii una vera stupida. Credevo che Monoma mi amasse. Che per lui io fossi l'unica cosa veramente importante. 

Un paio di lacrime cominciarono a scorrere sulle mie guance come un fiume in piena. Sento che qualcosa dentro di me si è appena rotto...di nuovo. Le ginocchia cedettero e mi abbandonai al suolo. Scoppiai a piangere cercando di trattenere i singhiozzi per non farmi sentire. 

Non appena riuscii a calmarmi, mi asciugai le lacrime e tornai al mio dormitorio. Entrai nella sala comune. I miei compagni sono tutti seduti sui divanetti e stanno chiacchierando allegramente fra loro. Approfittai della loro distrazione per salire al piano di sopra e chiudermi a chiave nella mia stanza. Mi sedetti sul pavimento e tirai le ginocchia al petto, circondandole con le braccia. 

Che cos'ho che non va? Non posso fare a meno di chiedermelo. Mi sento sbagliata. Sento che nessuno mi amerà mai per come sono. Sento che l'amore è qualcosa che nessuno potrà mai riservarmi. Questa è già la seconda volta che mi faccio prendere in giro e la colpa è tutta mia. 

"Tu un giorno troverai la persona giusta e ti amerà così tanto, da voler lottare per te". Anche se ero solo una bambina, ricordo ancora il giorno in cui mia madre mi disse queste parole. Ad oggi, sono convinta che questa persona non esista. Nessuno mi amerà mai fino a questo punto. 

Un minuto dopo, qualcuno bussò alla mia porta. "Hey, sono io. Fammi entrare". Katsuki. Esitai per un istante e rimasi a fissare il vuoto, indecisa sul da farsi. Alla fine, mi alzai e decisi di sbloccare e aprire la porta. Il biondo entrò nella stanza un attimo dopo e richiuse la porta alle sue spalle. 

"Ciao"- mi salutò lui. "Ciao". "Stai bene? Sei salita velocemente senza dire nulla prima. Mi sono...preoccupato o stronzate del genere"- disse Katsuki infilando le mani nelle tasche dei jeans. "Sto bene. Scusa se ti ho fatto preoccupare"- mentii. Katsuki mi guardò studiando la mia espressione. Abbassai la testa osservando le mie scarpe per non incrociare il suo sguardo. Mi sento tremendamente in colpa nei suoi confronti. 

"Sembra che tu abbia pianto. Che è successo?"- insistette il ragazzo. "Non...non ha importanza"-mormorai cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciano di uscire. Mi voltai dando le spalle al ragazzo. Katsuki si avvicinò e mi prese delicatamente il polso fra le mani, come per invitarmi a voltarmi verso di lui. 

ETERNALLY MINE - BAKUGO KATSUKIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora