8. Una Convivenza Impossibile

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"Tu?!"- esclamai stupita. "Ci rincontriamo Principessa"- disse il biondo esplosivo con fare malizioso. "Ti ho già detto di non chiamarmi così!"- sputai acida. Lui sorrise beffardo, come se provasse piacere nel farmi perdere le staffe. Entrò in casa e mi sorpassò senza degnarmi di uno sguardo. Richiusi la porta d'ingresso e lo seguii in salotto. 

"Hai di nuovo dimenticato le chiavi?! Te l'avrò detto un milione di volte!"- lo rimproverò Mitsuki. Katsuki la ignorò e si sedette a tavola, in attesa della cena. Mi avvicinai dubbiosa e presi posto di fronte a lui. 

"Katsuki ti sei presentato alla nostra ospite?"- lo richiamò la donna. "Non ce n'è bisogno"- tagliò corto lui. Mitsuki alzò un sopracciglio e mi guardò con fare interrogativo. "Io e Katsuki siamo nella stessa classe"- spiegai. "O mio Dio, ma è fantastico! Katsuki perché non mi hai detto che sei in classe con la figlia di Elizabeth?!". Il biondo si limitò a rispondere con un sonoro "Tsk" e cominciò a mangiare la sua porzione di cibo. 

La cena andò avanti tranquillamente. Io e Mitsuki chiacchierammo del più e del meno, mentre Katsuki non aprì bocca. Dopo aver terminato la sua cena, si alzò da tavola e scomparve al piano di sopra. Io aiutai Mitsuki a sparecchiare e sistemare la cucina. "Vai pure di sopra a riposare tesoro. Qui finisco io". 

La ringraziai e salii al piano di sopra chiudendomi nella mia stanza. Mi feci una doccia veloce e indossai il pigiama. Presi il telefono e feci una videochiamata con Shoto. Parlai con lui per diverso tempo, dopodiché misi in carica il telefono e mi infilai sotto le coperte. 

Dopo circa un'ora ero ancora sveglia a fissare il soffitto. Non riesco a togliermi dalla testa mio padre. So che sta bene e che ha solo bisogno di riposare, ma l'immagine di lui che viene picchiato da quei Villain mi si è impressa nella mente e non riesco a scacciarla via. Ho avuto tanta paura. Per fortuna All Might è arrivato appena in tempo. 

Cercai di non pensarci e mi rigirai nel letto cercando di prendere sonno. Inutile dire che non ci riuscii. Alla fine mi rassegnai e scesi al piano di sotto per bere qualcosa. Scesi le scale che portavano di sotto e percorsi l'open space avvolto dall'oscurità della notte. Entrai in cucina e tastai le pareti alla ricerca dell'interruttore della luce. Lo trovai e lo premetti illuminando l'ambiente per poi sobbalzare per lo spavento. Katsuki se ne sta appoggiato di spalle al bancone della cucina. Ma che diavolo ci fa lì fermo al buio?! 

Il ragazzo si voltò a guardarmi e mi regalò un ghigno divertito, come se fosse piacevolmente sorpreso di vedermi. Feci come se lui non ci fosse e camminai verso il frigo. Aprii lo sportello e tirai fuori una bottiglietta d'acqua, mandando giù qualche sorso. 

Feci per andarmene, ma il biondo me lo impedì. Appoggiò la mano sulla parete accanto al frigo sbarrandomi la strada col suo braccio. Lo fulminai con lo sguardo e mi girai dall'altra parte. Anche stavolta il ragazzo mi bloccò il passaggio, appoggiando anche l'altro braccio contro il muro. 

"Spostati. Devo passare"- dissi a denti stretti. Katsuki non mi ascoltò e al contrario si avvicinò ancora di più a me. Mise un ginocchio fra le mie gambe, imprigionandomi contro il muro. Adesso l'unica cosa che separa i nostri corpi è la bottiglietta d'acqua che tengo ancora fra le mani. "K-Katsuki spostati..."- dissi con meno convinzione di quanto avrei voluto. Ma perché balbetto? 

Lui mi ignorò e si chinò su di me, sovrastandomi con la sua altezza. Le sue iridi rosse mi squadrarono da capo a piedi e non potei fare a meno di sentirmi a disagio e indifesa. D'un tratto vidi i suoi occhi focalizzarsi su un punto preciso: le mie labbra. 

Ogni centimetro del mio corpo si paralizzò. Non riesco a muovermi o a parlare. Vorrei dirgli di allontanarsi da me, ma è come se la mia voce fosse sparita. Sento la gola secca, nonostante abbia appena bevuto dell'acqua fresca. 

ETERNALLY MINE - BAKUGO KATSUKIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora