2. Benvenuti alla UA (pt.2)

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Scendemmo rapidamente dal bus e ci dirigemmo all'ingresso. Mandai un messaggio a papà per farlo stare tranquillo, dopodiché spensi il telefono e lo infilai in borsa. Siamo alla UA! Non sto più nella pelle! Sono super emozionata! 

Afferrai la mano di Shoto e corsi verso il cancello d'entrata, trascinandomelo dietro. "Hey, va piano! Non correre!"- si lamentò il mio migliore amico. Non lo ascoltai, presa com'ero a guardarmi attorno con occhi pieni di meraviglia. 

Tantissimi studenti come noi si riversarono davanti all'entrata, impazienti di iniziare il loro percorso. Sorrisi istintivamente e continuai a correre verso l'entrata, trascinando Shoto dietro di me. Camminammo fra i corridoi della scuola alla ricerca della nostra aula. 

Di media solo uno studente su 300 supera l'esame di ammissione alla UA. Quindi, esclusi i 5 allievi ammessi tramite referenze, quest'anno in tutto ci sono 41 studenti. Questi sono divisi in due classi da 20 e 21 alunni. 

Io e Shoto siamo entrambi nella classe 1°A. Ci impiegammo un po' a trovarla. La scuola è davvero enorme e per dei primini come noi, è molto facile perdersi. La prima cosa che mi colpì fu la grandezza della porta. E' davvero alta e la scritta 1°A fatta di vernice rossa lucida risplende con forza su di essa. Afferrai la maniglia e aprii la porta, carica d'entusiasmo. 

Diversi studenti avevano già occupato la stanza e stavano chiacchierando allegramente. Non vedo l'ora di conoscerli e fare amicizia con loro. La mia attenzione venne catturata in un attimo da un forte tonfo. Rivolsi lo sguardo verso un angolo della stanza e vidi che un ragazzo alto e biondo stava strattonando bruscamente un altro ragazzo contro il muro. 

"Dovevo essere io il primo e unico studente della scuola ad entrare alla UA! Invece tu hai rovinato tutti i miei progetti per il futuro! Ti avevo già avvisato di lasciar perdere, sottospecie di nerd!". Il ragazzo più alto afferrò l'altro per il colletto della camicia e lo spinse con forza. Il ragazzo più minuto cadde per terra e gemette per il dolore della caduta. 

Sentii una rabbia insormontabile iniziare a crescere dentro di me come un vulcano in eruzione. Mi avvicinai a loro e mi piantai davanti al ragazzo biondo. Misi le mani sul suo petto e gli diedi uno spintone. Lui barcollò leggermente all'indietro e mi guardò sorpreso. 

"Lascialo stare!"- gridai furiosa. Gli occhi dei presenti si puntarono immediatamente su di noi. Il ragazzo non disse nulla e mi sorrise beffardo. Mi presi un attimo per guardarlo meglio. I folti capelli biondo cenere gli evidenziano i contorni del viso mascolino. I suoi occhi sono color rosso fuoco. Il suo fisico è atletico e muscoloso e il ragazzo è davvero molto alto, tanto da costringermi a guardarlo dal basso verso l'alto. 

"Tu chi cazzo saresti?!"- sbottò lui irritato. "Mi chiamo Kaya Aizawa e se non lasci stare questo ragazzo dovrai vedertela con me, chiaro?!"- sputai acida. "Aizawa, uh? Come il professore. Ci mancava solo la figlia viziata di papà. Beh, vorrà dire che avrò un motivo in più per annientarti, Principessa"- mi provocò lui. 

Sentii un vociare confuso propagarsi attorno a me. "È la figlia del professor Aizawa". "Non posso crederci". "Chissà qual è il suo Quirk". Questi sono alcuni dei commenti che sentii attorno a me. Li ignorai e mi focalizzai nuovamente sull'idiota che avevo davanti. 

"Tu vorresti diventare un eroe? Uno come te? Uno sbruffone, arrogante e prepotente?". Vidi una smorfia contrariata prendere forma sul suo viso. Fa quasi paura. Con una mossa fulminea, il ragazzo mi mise una mano sulla spalla e mi spinse con forza contro il muro. Gemetti per il dolore.

"Non provocarmi Principessa. Non hai la minima idea di cosa sono capace"- mi intimò lui serio. Il tono della sua voce è fermo e deciso e il suo viso è decisamente troppo vicino al mio. Il ragazzo continuò a squadrarmi dall'alto al basso con superiorità, ma non mi lasciai intimorire. Se c'è una cosa a questo mondo che odio tanto quanto i Villain, sono i bulli. "Neanche tu"- ribattei prontamente a denti stretti. 

ETERNALLY MINE - BAKUGO KATSUKIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora