23. La Spedizione Segreta

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[2 GIORNI DOPO]

KAYA

Sono passati due giorni dall'attacco dei Villain. Sono stata dimessa dall'ospedale e sono tornata a casa con mio padre. La scuola è stata chiusa e le lezioni sono state sospese a tempo indeterminato. Il preside e gli insegnanti ci hanno raccomandato di rimanere in casa per la nostra incolumità, perciò attualmente siamo tutti costretti a un lockdown forzato. 

La polizia e i Pro Heroes si stanno muovendo per scoprire il nascondiglio dell'Unione dei Villain e trovare il "ragazzo disperso" come lo chiamano loro. Noi studenti non abbiamo ancora la nostra licenza, perciò non ci è concesso fare nulla. 

Odio restarmene con le mani in mano mentre Katsuki è là fuori chissà dove, in mezzo a quei Villain orribili. Se dovessero fargli del male, non so se riuscirei a sopportarlo. Non immagino neanche come il biondo possa sentirsi in questo momento. Chissà com'è spaventato poverino! 

Vorrei poter fare qualcosa per aiutarlo. Vorrei andare là fuori e setacciare ogni angolo del Giappone finché non l'avrò trovato. Katsuki ha bisogno di aiuto, ma io non posso fare niente. Assolutamente niente. Odio sentirmi così inutile e impotente. 

Non faccio altro che fissare lo schermo del mio cellulare in attesa di ricevere una qualsiasi notizia o un aggiornamento sulle ricerche. Tutte le sere guardo il telegiornale e ascolto con attenzione le notizie dell'ultima ora, ma niente che riguardi Katsuki. Nel pomeriggio resto al telefono con Shoto e il ragazzo ha avuto modo di spiegarmi nel dettaglio ciò che è successo la sera del rapimento. 

Quella sera, dopo l'ennesimo pomeriggio trascorso senza ricevere uno straccio di notizia, salii in camera mia e chiamai Shoto per parlare un po' con lui. Al primo squillo, partì la segreteria. Riprovai a chiamarlo e ottenni lo stesso risultato. Il suo telefono è staccato il che è molto strano. Di solito mi risponde sempre. 

Aspettai un'oretta circa e poi riprovai a chiamarlo. Anche stavolta nessuna risposta. Ok adesso sto seriamente cominciando a preoccuparmi. Scorsi i numeri della mia rubrica fino a trovare quello di sua sorella Fuyumi. Feci partire la chiamata e la risposta non tardò ad arrivare. 

"Pronto?"- rispose la donna dall'altro capo della linea. "Ciao Fuyumi, sono Kaya". "Oddio ciao! Da quanto tempo che non ci sentiamo! Shoto mi ha detto che sei stata ricoverata da poco. Come ti senti?". "Adesso sto molto meglio. Ti ringrazio per il pensiero Fuyumi"- risposi educatamente. 

"Di nulla tesoro. Se ti serve qualcosa non esitare a chiedere". "In realtà ti ho chiamata proprio perché volevo chiederti una cosa. Shoto è in casa?"- chiesi speranzosa. "No, è uscito già da un po' ormai. Ha detto che andava a dormire a casa di un amico. Midoriya mi sembra. Shoto non te lo ha detto?". "Oh sì è vero! Me lo ha detto. Mi è completamente passato di mente"- mentii. "Oh ok, perfetto allora. Appena Shoto torna a casa gli farò sapere che lo hai cercato ok?". "Si, va benissimo. Grazie mille Fuyumi". Detto questo, chiusi la chiamata. 

Ok, adesso ho la conferma che qualcosa non va. Non persi altro tempo e provai a chiamare Izuku. Nessuna risposta. Ma che diavolo succede?! Perché nessuno mi risponde al cellulare oggi?! Un'idea malsana mi balenò in testa. Non persi altro tempo e indossai le mie converse. Mi infilai una felpa e aprii la finestra della mia camera cercando di non fare rumore. Saltai agilmente fuori dalla finestra e corsi via dal vialetto di casa per evitare che mio padre mi vedesse. Dopo poco, raggiunsi la mia destinazione. Bussai alla porta e una donna bassina con i capelli color verde broccolo venne ad aprirmi. 

"Salve signora Midoriya, mi scusi tanto per l'orario. Sono una compagna di scuola di Izuku. Mi chiamo Kaya"- mi presentai educatamente. "Oh ma certo! Tu sei la figlia del professore. Izuku mi ha parlato molto di te"- disse la donna con fare tenero. La mamma di Izuku è talmente tanto carina che le regalai uno dei miei migliori sorrisi. 

ETERNALLY MINE - BAKUGO KATSUKIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora