Lavinia ed Eva erano a letto, abbracciate.
Eva stava più in basso, con il viso immerso contro il petto di Lavinia, mentre Lavinia la teneva stretta a sé e l'accarezzava. Ripensava a ciò che aveva detto e fatto ad Eva quella mattina a scuola, a come le aveva detto di stare zitta, a come le aveva schiacciato la testa a terra con un piede...
"Cosa cavolo mi sta succedendo?", pensò. "Cosa ho fatto? Come ho potuto perdere il controllo così?".
«Eva...» Lavinia deglutì. «Scusami per oggi a scuola. Ho perso il controllo, mi dispiace...».
Eva tirò su lo sguardo.
«Ah, tu hai perso il controllo?» le rispose.
Lavinia le premette un indice sulla fronte: «E dai, smettila... Dico sul serio».
«È stato... molto bello», mormorò Eva.
Lavinia sospirò.
«Eva, non dire così... Ero arrabbiata veramente. Ce l'avevo con te... Per avermi costretta di nuovo in quella situazione».
«Mi... mi dispiace, davvero» disse Eva con un filo di voce. «Sono stata egoista. Io... Non ce la facevo più. Ho sbagliato, ti chiedo scusa...» disse, sprofondando nel petto di Lavinia con il viso.
«Ssshh, shh... Mi dispiace Eva. Mi dispiace di... averti lasciata sola».
La strinse forte a sé mentre le accarezzava piano i capelli.
Stettero così a lungo, accoccolate l'una all'altra. Eva si era abbandonata fra le braccia di Lavinia e, mentre il pomeriggio scorreva, si lasciava accarezzare come un animaletto selvatico finalmente domato.
«Eva...» disse Lavinia ad un certo punto «Ho voglia di stare nuda. Posso spogliarmi?».
Eva si sentì arrossire e squassare dai brividi.
«N-no, io... A-aspetta...».
«Ssssh...», disse Lavinia, premendole un dito sulle labbra.
Lavinia si tolse la maglia a maniche lunghe e rimase in reggiseno. Era un reggiseno blu scuro di pizzo. Eva restò a guardarla con la bocca aperta. Aveva un corpo bellissimo. Lavinia fece un mezzo sorriso, poi si sfilò i pantaloni, rimanendo con un paio di slip viola.
«A... aspett-»
«Stai tranquilla, Eva. Tu puoi rimanere vestita. Adesso guardami».
«...».
Lavinia si sganciò il reggiseno, poi lo appoggiò sopra la testa di Eva con un risolino.
Eva la fissava con gli occhi sgranati.
«Vorresti toccarmi?».
«Hah... No, io...»
«Devi essere sincera».
Eva abbassò lo sguardo.
«Ti ho detto di guardarmi. Vorresti, toccarmi?»
«...S-sì» ammise Eva, sforzandosi di guardarla in viso.
Lavinia le prese la mano e la premette contro uno dei suoi seni.
«Hah...», fece Eva.
Gli occhi di Lavinia brillarono. Restituì la mano ad Eva, poi cominciò ad abbassarsi gli slip, fino a rimanere completamente nuda.
Si accucciò allora contro Eva.
«Tienimi stretta», le disse, «Ho freddo...».
Eva si sentì scuotere dai brividi da capo a piedi. Poi la avvolse tra le sue braccia.
Lavinia respirò forte il suo odore.
«Mmmmhh... Questa è quella felpa, lo sai? Quella che dimenticasti a casa mia...»
«A-ah... Sì...»
Lavinia sorrise. Poi si girò di spalle, sdraiandosi su un fianco.
«Abbracciami da dietro».
Eva lasciò correre lo sguardo lungo il corpo di Lavinia, poi obbedì. Si sdraiò sul fianco accanto a lei, e le posò sopra un braccio.
Lavinia portò indietro il bacino e appoggiò il sedere contro il pube di Eva.
«Hah...!».
Ad Eva si spezzò il fiato, ed una scarica elettrica le percorse il corpo intero.
Lavinia si girò di colpo. Si guardarono negli occhi. Poi Eva prese tra le mani il volto di Lavinia e la baciò piano sulla bocca.
Lavinia spinse Eva sul materasso e si sdraiò sopra di lei. La baciò con la lingua, mentre entrambe ansimavano per l'eccitazione.
All'improvviso si sentì un rumore provenire dall'altra stanza.
«Oh cavolo... Mia madre dev'essere rientrata in anticipo».
Eva la guardò preoccupata.
«No, stai tranquilla... La porta è chiusa a chiave».
«Uffff...» sospirò Lavinia, poi si sfilò via da sopra il corpo di Eva, rimettendosi di nuovo accoccolata contro di lei, ascoltando il suo respiro affannato e il suo cuore che batteva forte.
Il suono di una notifica del cellulare di Lavinia risuonò nella camera.
Prese il cellulare e aprì il messaggio: veniva da un numero sconosciuto ed era un video.
L'anteprima la lasciò pietrificata.
Riprodusse il video e lei ed Eva guardarono insieme.
Era un video di Eva quella mattina nello spogliatoio, nel momento in cui si abbassava verso i piedi di Lavinia.
Nel rivedere quella scena da un'altra prospettiva, Lavinia fu percorsa da un brivido.
«Bel... bel video» mormorò Eva.
Lavinia le lanciò un'occhiataccia.
«Eva...»
«Il tuo viso non si vede. A me va bene così»
«Non dire sciocchezze. Eva... Questo video potrebbe rovinarti la vita. Avrei dovuto subito parlare con quella mia compagna...»
«Sei sicura che sia stata lei?»
«Sì, ma... Questo non è il suo numero... Non è che l'ha già diffuso e una persona di cui non ho il numero lo ha inoltrato a me?»
«Merda...» mormorò Eva.
Lavinia cercò in rubrica il numero di quella sua compagna, poi premette il tasto della chiamata e mise in vivavoce:
il telefono squillò alcune volte.
«Pronto?»
«Alice? Sono Lavinia».
Dall'altra parte del telefono ci fu una lunga pausa. Eva e Lavinia si guardarono.
«Pronto Alice, sei lì?»
«C-ciao Lavinia. Come va?»
«Alice, ho appena ricevuto un filmato di quello che è successo oggi nello spogliatoio della palestra».
Silenzio.
«Alice, ascoltami. Non sono arrabbiata. Però ho bisogno di sapere se hai mandato quel video ad altre persone».
«I-io non ho fatto niente! Non so di che cosa stai parlando!» le rispose Alice con voce stridula. E riattaccò.
«È lei al 100%. Hai sentito com'era agitata?» disse Lavinia.
«Senti... Provo a chiamare quel numero da cui hai ricevuto il video con il mio telefono» propose Eva.
Lavinia annuì e le dettò il numero.
«Pronto» rispose una voce diversa da quella di Alice.
«Pronto...» disse Eva, mettendo il vivavoce.
«Chi parla?»
«Chi sei? Perché hai inviato quel filmato?»
Ci fu una pausa. Poi:
«Uhhh, ma allora sei Adama. Lavinia è lì con te?»
Eva trasalì. Lavinia le prese il telefono di mano.
«Larissa? Sei tu?»
«Già...»
«Che intenzioni hai?»
«Non so di cosa parli»
«Lo sai benissimo. Perché mi hai mandato quel filmato?»
«Non avere fretta, Lavinia...»
«Lo hai mandato a qualcun altro?»
«Lo abbiamo solo io e Alice. E tu... per ora».
Eva deglutì.
«Larissa. Ho bisogno che ci incontriamo e che tu ed Alice cancelliate quei video davanti a me».
«Ahahahahahah!», rise malignamente Larissa. «Va bene. Vediamoci nello spogliatoio della palestra del palazzetto. Domani, durante l'intervallo». E mise giù.
Lavinia ed Eva si guardarono.
«È tutta colpa mia» disse Eva prendendosi la testa fra le mani.
«Ehi... Sh sh sh ssh...» fece Lavinia, accarezzandole le guance.
«Non dire così. Vedrai che riusciremo a risolverla. Te lo prometto».***
L'indomani, Eva e Lavinia si incontrarono all'inizio dell'intervallo.
«Stai tranquilla Eva, ci sono qua io» le disse Lavinia, vedendola agitata.
Uscirono nel cortile e andarono verso il palazzetto. Quando entrarono nello spogliatoio delle ragazze, si trovarono davanti Larissa ed Alice, sedute ognuna su una panchina.
Larissa le guardò con una smorfia cinica sul volto, mentre Alice, rossa di imbarazzo, fissava il pavimento.
«Alice, perché l'hai fatto?» le chiese Lavinia con voce triste.
Per Alice fu come ricevere una lancia in pieno petto.
La guardò sgranando gli occhi. «No, io... Io l'ho fatto per te, Lavinia! Per avere una prova contro questa che ti stalkerizza sempre...!»
Lavinia sospirò.
«Eva non mi “stalkerizza”. Passiamo il tempo insieme perché ci va di farlo. Quello di ieri è stato un incidente».
Alice la guardò esterrefatta.
«Il tempo insieme... Con... Con... Con quella lì?» balbettò.
«Se hai fatto il video solo per avere una prova, perché lo hai mandato a Larissa?»
Alice arrossì.
«Io... Io...»
Larissa rise.
«La voce si è diffusa abbastanza presto. E naturalmente Alice non ha resistito a dirmi di avere addirittura fatto un video della scena».
«Ti prego» disse Lavinia «Cancella il filmato».
«Mmmh... Sono sicura che se vuoi puoi essere anche più convincente» disse Larissa sogghignando «Perché non ti metti in ginocchio?».
Eva sgranò gli occhi.
«No...» mormorò.
«Taci, Adamo. Tu sei l'ultimo che può parlare, dopo la figura da pervertito che hai fatto».
Lavinia si mise in ginocchio.
«Ti prego, Larissa... Ti prego, cancella il filmato» disse con voce supplicante.
Alice arrossì violentemente, mentre Eva restò pietrificata.
«Ahahahahah. Che bello vedere l'incredibile Lavinia, la perfetta Lavinia in quella posizione... No?»
«Per favore...» continuò Lavinia.
«Aspetta, giuro che fra poco lo farò. Lasciami divertire ancora un pochino...»
Non fece in tempo a dire altro, che con un urlo acutissimo e stridulo, qualcuno si lanciò contro di lei.

STAI LEGGENDO
Lavinia
Teen FictionEva è introversa e insicura e andare a scuola per lei è come aggirarsi ogni giorno in terra nemica. L'incontro con Lavinia, però, potrebbe cambiare le sue giornate...