capitolo 26

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Mirko e Filippo stavano parlando sul letto entrambi felici di essere insieme, erano già passate un paio di settimane dal ritorno di Filippo, e da quel giorno i due si avvicinarono ancora di più, adesso Filippo praticamente viveva da Mirko, qualche volta Filippo riusciva a convincere Mirko a venire con lui in discoteca, nonostante l'odio di Mirko per quei posti ma ci andava comunque costretto dal suo ragazzo.

"Filo ti volevo parlare di una cosa", disse Mirko, ad un tratto, quando finì di parlare Filippo, "cosa è successo?" si spaventò, "no no non preoccuparti, ti volevo proporti un'idea, ma sei d'accordo, me lo puoi anche dire, non sei costretto...", "Mirko basta, dimmelo", lo fermò perchè preso dal panico stava quasi per rimpiangere di averglielo confessato che stava pensando a un progetto insieme, "mi chiedevo se potessimo fare un album insieme magari parlare della nostra storia in un album" disse liberandosi di un peso, Filippo non riuscì a crederci, "volevo chiederti la stessa cosa" e gli saltò addosso abbracciandolo, "allora iniziamo subito".

Mirko stava lavorando alla dedica che gli facesse Filippo, rendendola una canzone, e iniziò a parlare dei suoi sentimenti.

"Sogni mai tutto quello che non hai?

Tutto il tempo che ho

L'ho passato in un abisso

Niente che non ho già visto

Cosi nero che sembra petrolio"

Si sentì a nudo dopo quelle frasi, quelle parole, quelle lettere, che erano poche ma parlavano di tutto

"Sogno le mie fantasie mentre trasporto denaro

Dici penso sempre ai soldi, guidi un camion blindato

Tranquillo, nella mia mente ho un sogno particolare

Ma non significa niente, nulla mi sembra improbabile

Pensa se, se lo facessi davvero

Partirеi con un aereo, per un po' problеmi in meno

Dici penso sempre ai soldi, perché li ho sempre con me

Perché non ne abbiamo mai, ci lamentiamo a fine mese

Per cambiarti la vita non significa molto

Se non significa correre via con tutti quei soldi

La smetto, la smetto, però è più forte di me

Hai mai sognato qualcosa che sia più grande di te?"

Sentì Filippo che lo abbracciò da dietro, quelle mani gelide, ma comunque che trasmettono sempre un po' di calore, s'intrecciarono sul petto di Mirko, "E' bellissimo quello che hai scritto, non pensarci troppo, non cancellare tutto, è perfetto", Mirko gli lasciò un bacio sulla guancia girandosi verso la sua testa appoggiata sulla sua spalla. "Voglio aggiungere qualcosa anch'io, perchè questa la voglio mettere" disse fiero cercando di trasmettere questa fiducia anche a Mirko, che stava ancora a rileggere, rileggere sempre le stesse parole sperando che non parlassero di lui che trovasse qualcun'altro, ma non trovò nessuno a cui può dare la colpa di quelle parole scritte, ma poi si rese conto che il foglio non era più lì quando non sentì più il calore che trasmetteva il corpo di Filippo, e quando lo riprese notò che Filippo ha aggiunto un pezzo.

"C'è qualcuno che non va da nessuna parte?

Ora penso a te, perchè ho le mani legate

Ora che mi han preso, ci pensi tu ai nostri figli?

Lo so, che mio odi, ma almeno, grazie a quei soldi puoi farlo

Tutti quei problemi che non vanno più via

Vorrei cambiarli con sei zeri, ma ora cambio corsia

Mi ricordo che mi sorridevi, ora che la polizia mi rimane addosso

E tu volevi credere a una bugia, ehi

Ma tu no, almeno tu no

Non credevi a nessuno, non avevi nessuno

E no non piangere

Che ritorno e sorriderò, che ti sorriderò".

Mentre Mirko stava ancora cercando di vedere qualcosa da modificare sul testo che non gli piacesse, invece Filippo puntò più sull'ironia.

"Ora che mi sembra strano vederti così

Quando sei qui non guardiamo più attorno, anche se

Vorrei ballare insieme a te, strapparti i vestiti

Scopare così forte che svegliamo i vicini

Guardarti come se, no, non fossi più mia..."

orgoglioso di come stava venendo, continuò, immaginandosi che faccia farebbe Mirko se lo leggesse.

"Baby, scusami se no, non credo più a niente

Neanche a quello che sento In mezzo a tutta 'sta gente

Giurami che sono quello che hai scelto

Io con te, tu con me, le tue labbra

Su di me, su di te, chiusi in gabbia."

"Mirko ho finito" si girò verso di lui con la sedia girevole, Mirko si dovette avvicinare non poco per riuscire a capire cosa avesse scritto Filippo in quel foglio, aveva una scrittura che assomigliava a quella dei medici, "Filo senza offesa ma se me lo tieni così non capisco nulla, dammelo che lo leggo", gli passò il testo che aveva scritto ridendo, capì poi subito del perchè stava ridendo, leggendo già le prime frasi. "Che filosofo, Dante?" facendogli vedere la scritta, strapparti i vestiti, scopare così forte che svegliamo i vicini, "ti piace?" disse scherzosamente, "ci sta ma io direi che la canti tu io mi rifiuto" "va bene, va bene".

"Ma io aggiungerei una cosa", "Cosa?", prese la penna e scrisse cosa la calligrafia perfetta.

"Come se ci bastasse solo un'altra bugia".

Spazio autore
ciao, scusatemi ma la cosa della calligrafia dovevo metterla ahahahhaha, perché in un'intervista chiedono a Filippo, qual'è la cosa di mirko che gli piace, e lui risponde la sua scrittura e tutti pensavano il suo modo di scrivere i testi, invece no perché poi Mirko gli ha detto, "la calligrafia?" e lui risponde di sì, mi fanno morire.
siamo arrivati al penultimo capitolo, grazie per tutto❤️

come se ci bastasse solo un'altra bugia - irama & rkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora