L'atmosfera era calma, il leggero suono che produceva la radio, s'insinuava nella stanza anche nei posti più piccoli, ad ogni canzone che cambia. Alcune melodie erano piacevoli, qualcuna la canticchiava ma c'erano alcune che non gli piacevano e cercava di non concentrarsi troppo.
I colori del tramonto si fecero vedere con delicatezza attraverso le tende gialle.
Ma appena tornò Mirko dal bagno la radio produceva le prime note di dedicato a te, Filippo non se ne accorse fin quando Mirko non arrivò vicino a lui con un sorriso ammagliante, porse giù il telefono per capire il perché si era avvicinato, "vieni?" Disse porgendogli la mano, allora Filppo si alzò, si misero uno davanti all'altro a cantare a squarciagola, ricalcando poi le frasi che più gli piacevano, "mentre ti guardo non è semplice, dire cosa sei per me", "non mi dire no lasciati guardare", "una stella illumina i tuoi occhi una città".
Dopo che finissero di cantare si misero a ballare le altre musiche, anche se non gli piacevano alcune, ma l'atmosfera era troppo bella per romperla per il giudizio, per essere tristi per una canzone che non ne vanno matti.
Mirko da qualche cassetto in camera, tirò fuori la polaroid e si scattarono tante foto, alcune vennero appese in camera, altre le aveva messe apposto Filippo per portarle a casa, nella tasca dei jeans anche se le avrebbe un po' stropicciate ma non gli importava, erano felici è quello che contava. All'improvviso a rovinare il momento furono le tante notifiche dal telefono da un'amica di Mirko, gli lesse con molta scioltezza, senza dargli troppo peso, ma quando lesse uno dei tanti messaggi con più serietà li vennero gli occhi lucidi, un nodo stretto in gola con cui non riusciva a respirare, "Mirko che succede?" Gli chiese preoccupato andandogli vicino cercando perché stesse così sul display, "lui é in coma" non capì di chi si trattasse, quindi gli chiese di chi parlava la sua amica, "lui è il mio ex" Filippo per i primi attimi non desse troppo peso alla gravità della cosa ma, il perché avesse detto lui, ancora c'è qualcosa? Si sentono ancora?. Mise da parte queste domande e si concentrò su Mirko, lo fece appoggiare sul suo petto, piangeva in silenzio anche se dentro era disperato, sapeva che ancora con qualcosa dentro di sé era legato a lui.
Un paio di minuti dopo suonarono alla porta, Mirko si fece forza di andare a sentire chi fosse, nonostante Filippo che gli aveva detto che sarebbe andato lui al posto suo, "si?" Chiese, "siamo la polizia, in casa c'è Filippo Maria Fanti?" Disse un uomo con una voce potente, "si è qua", ci fu momento di silenzio e Mirko guardò spaventato Filippo che non stava capendo, "dobbiamo portarlo via si prega di portarlo giù se no provvediamo noi" e si chiuse il citofono, "Filo ti vuole la polizia ha detto che ti deve portare non so dove ma ti deve portare via, dimmi che è un'incubo".
Scesero giù e appena Filippo si presentò lo legarono con le manette e lo portarono con forza in macchina, Mirko non sapeva che pensare, era distrutto, vederlo in quello stato senza sapere cosa fosse successo lo mandò in panico tanto che gli venne un attacco di ansia, l'agente di polizia si avvicinò a lui, "ehi che succede? Respira". Filippo gli venne fuori una lacrima non riusciva a vederlo così per lui senza neanche poterlo aiutare, prima che la macchina partisse gli disse in un sussurro, "tranquillo, andrà tutto bene". Ma cosa andrà bene?.
Mirko era sul pavimento distrutto, non faceva altro che piangere, Pablo lo chiamò al telefono e lui rispose, "Pablo non é il momento" "so tutto", senti un sospiro lungo dall'altra parte del telefono, come faceva a sapere cosa stava accadendo?, "Mirko, Filippo è stato portato via perché è stato lui a mandarlo in coma".spazio autrice
sì molto inaspettata questa cosa ahhahshhsgs, prometto che il prossimo capitolo sia meglio (forse).
grazie per il supporto <3 (scusate per le lunghe attese per i capitoli ma cerco sempre di scriverli al meglio).
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come se ci bastasse solo un'altra bugia - irama & rkomi
Fanficera una sera come tutte le altre per Filippo, un po' meno per quel ragazzo in piedi appena entrato nel locale, Mirko non era da queste cose era più da un bicchiere di vino rosso condiviso sotto un cielo pieno di stelle in cui l'unica luce era quella...