CINQUE

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HAILEY

La voce di mia madre è fastidiosa come il suono delle unghie che graffiano una lavagna. Un'insofferenza amplificata al mattino. Il suo passo pesante sul pavimento aggiunge un tocco di inquietudine all'atmosfera.
-Hailey- mi richiama, spalancando la porta della mia camera.
-Smetterai mai di entrare senza bussare?- Chiedo stiracchiandomi, con gli occhi ancora chiusi. Ma, attraverso il buio delle mie palpebre, giuro di riuscire a percepire la sua espressione irritata.
-Stai ancora dormendo e non hai neanche pranzato. Dovevi andare in agenzia!- Strilla e io lotto contro l'impulso di afferrare l'abat-jour dal comodino e scagliarglielo contro. La mia testa è pesante e mi sento ancora intorpidita dall'effetto della droga. Sono passate diverse ore da quando ho "riacquisito lucidità," ma gli effetti collaterali a lungo termine, purtroppo, persistono. Questa volta a causa del mio stato mentale profondamente angosciato, sembrano essere più fastidiosi del solito: la testa mi gira non appena provo ad aprire gli occhi e il peso sul petto mi impedisce di respirare da giorni.

-No, le prove non sono ancora iniziate; posso andarci quando voglio prima che comincino.-
Lei incrocia le braccia sul petto, apro gli occhi per incontrare i suoi. Nonostante il caldo color nocciola delle sue iridi, trasudano una freddezza agghiacciante. Non credo sia normale, francamente. Dev'essere posseduta o qualcosa del genere. Sarebbe divertente se fosse davvero così.
-Ti sei ubriacata? Sai che non ti fa bene, devi mantenere uno stile di vita sano ed evitare di lasciarti trasportare dalle stronzate adolescenziali. Sei un'adulta, Hailey, ricordalo.-
Dio, se sapesse cosa faccio realmente la sera. Probabilmente pensa che vada in qualche bar sotto casa con amici a bere shot di tequila e a scoparmi qualcuno in bagno. No, mamma, quella fase l'ho superata tanti anni fa.
-Proprio perché sono un'adulta, non credo che la cosa ti riguardi. E poi, non sono ubriaca, sono solo ancora assonnata.-
-Certo, se rientri ogni giorno alle sei del mattino.- Non le rispondo e mi chiudo in bagno, sbattendo deliberatamente la porta della stanza.

-Non ti azzardare mai più a sbattere la porta in questa maniera, mi hai sentita? O ti ritroverai fuori di casa.- Sospiro. Anche attraverso le pareti, la sua voce rimbomba chiara e forte, come se mi stesse parlando faccia a faccia. Alzo lo sguardo e mi specchio. Sono un disastro e, come al solito, i residui di trucco della sera precedente sono la parte più oscena del mio aspetto. È il mio giorno di riposo dal club, non so davvero come occupare la giornata. Non ho voglia di andare in agenzia; so che potrei imbattermi nel mio capo e la voglia di sentire le solite lamentele è pari a zero. So cosa state pensando: perché dovrebbe lamentarsi? Ma non conoscete quella donna, potrebbe farmi la predica anche solo per qualche occhiaia in più. Quindi, per il bene della mia sanità mentale, almeno oggi evito. Cerco di sistemarmi quando il cellulare vibra sul lavandino. Il mio cuore salta un battito e prego mentalmente che non sia il mio fottuto stalker. Quando leggo la notifica, rilascio un sospiro di sollievo.

"Come stai? Eri messa davvero male" scrive Vera e io le rispondo che va tutto alla grande. Vorrei davvero poterle far provare almeno un minimo di come si vive avendo il mio stato mentale. Ma non potrà mai capirmi, lei e la sua vita semplice. Non potrà mai. Partecipa a party ed eventi in giro per il mondo e guadagna soldi a profusione con i suoi tatuaggi. È meravigliosa e ottiene sempre chi vuole; non conosce minimamente la parola "rifiuto," né tantomeno "sacrificio." Si sballa perché vuole, non per necessità; non è dipendente dagli allucinogeni che alleviano la sua esistenza per circa sei ore. Non cerca una via di fuga dalla sua vita semplice e perfetta. Non provo invidia, ma quando mi rendo conto di sopravvivere a malapena a ventitré anni, beh, inizio a percepirla. Quella voglia di liberarmi da tutto mi attanaglia lo stomaco e la gola fino a soffocarmi. Sono costretta a vivere così. L'essere più ripugnante, sono io.

"Stai attenta, Hailey. Non avevi un bell'aspetto e soprattutto spero che tu possa liberarti di quello stronzo il prima possibile. Sai, quel che è successo stamattina... è stato davvero triste."

Baby, don't blame me [ANTEPRIMA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora