Capitolo 1

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"Wybie Lovat! Togli subito le mani dalla mia bacchetta da rabdomante!" gli gridò contro Coraline
"Ma non avevi detto che eri troppo grande ormai per questa?" chiese Wybie, facendogli dondolare davanti alla faccia la bacchetta.
"Non l'ho mai detto idiota! Ed ora ridammela! Subito!" comandò la giovane.
"Ahhhh!" sbuffò Wybie alzando gli occhi al cielo
"Tieni! Riprenditela" disse lanciandogliela nel petto.
Coraline si affrettò ad afferrarla prima che cadesse.
"Fai attenzione! Potresti romperla" lo rimproverò la ragazza
"Certo, certo come dici tu" borbottò il bruno.
"Su forza vieni, che ne dici di una mela?" domandò Coraline guidandolo in direzione del frutteto.
"Sei sicura siano mature?"
"Certo ormai siamo a luglio, ovvio che sono mature" dichiarò convinta afferrando due mele, strappandole da uno degli alberi di melo e passandone una al ragazzo accanto a lei.
"Quindi.. Quando arriva tua cugina?" chiese Wybie mentre dava un morso alla mela rossa che aveva tra le mani.
"La settima prossima" si affrettò a dire
"Non capisco come possa preferire passare le vacanze qui ad Ashland, piuttosto che restare a Malibú, c'è insomma lì c'è l'oceano! C'è cosa si può volere di più, con questo caldo poi, deve essere proprio impazzita per aver preso questa decisione" disse Coraline
"Si, ammetto che Malibú è bella, ma preferisco Ashland, qui è dove sono cresciuto, tutti i miei parenti sono qui, insomma perché mai dovrei andare da qualche altra parte?" disse la sua Wybie
"Pontiac era bella, certo, più noiosa rispetto a qui, però mi piaceva la casa in cui vivevo e anche i miei due amici, andavamo sempre sullo slittino, ora però mi sono abituata a vivere al Pink Palace, quando sono arrivata la ritenevo una vera schifezza ora però dopo aver sistemato il posto la vedo come una vera e propria casa" ammise Coraline
"Anche se dopo quello che è successo anni fa, intendo tutta la storia dell'altra madre è stato difficile all'inizio vedere il Pink Palace come una casa, mi tremavano le ginocchia ogni volta che passavo accanto a quella stupida porticina, mi aspettavo che sarebbe tornata da un momento all'altro, sentivo che non era finita, ma per fortuna così non è stato, tutto è finito quando abbiamo gettato la chiave giù nel pozzo" disse la ragazza
"Non ci pensare, è successo anni fa ormai non ti può più fare del male" la tranquillizzò Wybie posandole una mano sulla spalla.
"Si hai ragione"
"Miaooo"
Entrambi si voltarono, osservando il felino nero stiracchiarsi sul tronco di un albero abbattuto, mentre li guardava incuriosito.
"Oh eccolo qua il mio micio preferito!" disse entusiasta Coraline avvicinandosi al gatto nero.
Gli accarezzò il muso e dopodiché andò a dargli una grattatina dietro le orecchie, come lui tanto adorava.
Il gatto fece subito le fusa al gesto.
Wybie lo guardò di traverso
" Traditore " sussurrò
" Oh non essere geloso solamente perché sono la sua preferita" trattenne una risata la mora
"Io geloso delle preferenze di un gatto? Ma figurati. E poi lui non ha nessun preferito, ma se anche fosse sarei io il suo preferito"
"O no credimi lui ha un preferito e quella sono io"
Wybie stava per ribattere ma poi sentì la voce di sua nonna che lo chiamava
"Wyborn!"
"Siamo alle solite" dichiaró il giovane
"Beh ci si vede strega dell'acqua" disse Wybie salutandola con un gesto della mano mentre iniziava ad allontanarsi.
"Credevo avessi smesso di chiamarmi così!"  gridò la ragazza
"Beh pensavi male Jones"
"Idiota!" gli gridò contro Coraline
"Che c'è?" chiese mentre lanciava un'occhiata al gatto di fronte a lei
"È risaputo che è un idiota quel ragazzo"
"Allora ti va di unirti a me?" domandò al gatto che miagolò in risposta.
"Lo prendo come un si"
Il micio saltò giù dal tronco e corse dietro alla ragazza seguendola come se fosse la sua ombra mentre camminavano in direzione del vecchio pozzo, dove la terribile  vicenda con l'altra madre era giunta al termine.
"Le vacanze sono già iniziate da un mese, eppure sono venuta poche volte qui, non me ne sono resa molto conto fino ad ora" parlò tra sé la mora lungo il cammino.
Il gatto nero la superò e si fermò davanti al pozzo, posò la zampa sopra al materiale in legno e lo graffiò con gli artigli delle sue zampe.
Coraline lo raggiunse e si mosse dubbiosa verso il pozzo.
"Eccolo qui. Il vecchio pozzo" mormorò
Posò una mano sul coperchio in legno e lo sollevò appena in modo da poter dare un'occhiata al suo interno. Era estremamente buio come sempre d'altronde.
Ci spinse dentro un sasso con un piede come le era solito fare e ascoltò attentamente in attesa che giungesse sul fondo.
Lo sentì schiantarsi sul fondo dopo esattamente 49 secondi. Era super profondo. Si chiedeva spesso quanto fosse antico quel pozzo, la nonna di Wybie diceva che era sempre stato lì, quando lei era piccola il pozzo era già lì, nemmeno lei sapeva quanti anni avesse, sapeva però che era incredibilmente vecchio.
Sentì un altro debole tonfo.
Possibile che le pareti del pozzo non fossero stabili? In fondo era fatto in pietra e magari se n'era staccata una.
Poi ne sentì un altro la sua curiosità aumentò e si sporse più all'interno del pozzo, ma non riusciva a vedere se si trattavano di rocce, era così buio lì in fondo.
Il gatto nero le graffiò la gamba nel tentativo di attirare la sua attenzione.
"Ahi!" esclamò, lasciando la presa sul coperchio che ricadde rumorosamente a terra, chiudendo nuovamente il pozzo.
"Non c'è bisogno di farmi male per avere la mia attenzione" parlò al gatto.
"Che c'è?"
Il micio la guardò e dopodiché si allontanò dal pozzo per proseguire lungo il sentiero dal quale erano arrivati.
"Vuoi tornare a Pink Palace?" domandò dubbiosa la ragazza.
Il felino la guardò semplicemente e poi spostò gli occhi sul sentiero.
"Ok arrivo" prese la bacchetta da rabdomante che aveva posato a terra e ripercorse il sentiero per tornare a casa

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Una forte luce gialla l'accecò, tanto che fu costretta a chiudere gli occhi.
Davanti a lei si presentò un paesaggio blu, sembrava il cielo notturno, poi tre figure le comparvero davanti, emanavano un'aura gialla ed era semitrasparenti.
"Siete voi!" esclamò Coraline riconoscendo le tre figure come i bambini fantasma che aveva salvato dalla megera.
"È bello rivederti signorina" parlò il bambino
"Cosa ci fate qui? Credevo foste liberi"
"Siamo tornati per te ragazzina" parlò la bambina alta e dai capelli ricci
"Per me?"
"La megera ti sta cercando, lei vuole te" parlò quella con le treccine
"L'altra madre?! Ma lei non... La chiave è in fondo al pozzo! " ragionò Coraline
"Lei è ancora qui! fai attenzione signorina lei ti troverà".
I tre si dissolsero nell'aria
"Aspettate" gridò Coraline, ma l'istante dopo si ritrovò sveglia e ansante mentre guardava la luna piena splendere nel cielo notturno.

Coraline 2 l'incubo ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora