Capitolo 2

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Non aveva chiuso occhio per il resto della notte, l'ansia per le parole dei bambini fantasma era troppa.
Afferrò stancamente la ciotola piena di latte fino all'orlo e ci rovesciò dentro i cereali, alcuni dei quali si sparsero sul tavolo, per la sua mancata attenzione.
Sbadiglió di nuovo e andò a sfregarsi gli occhi con le mani, nel tentativo di tenersi sveglia, aveva dormito troppo poco per i suoi gusti, sarebbe potuta crollare da un momento all'altro sulla sedia e la sua faccia sarebbe potuta tranquillamente cadere all'interno della ciotola di latte e lei non se ne sarebbe neanche accorta per la troppa stanchezza.
"Dormito male?" chiese sua madre mentre entrava nella cucina, vedendo le pessime condizioni in cui si trovava la figlia.
"Si" mormorò mentre sbatteva la faccia sul tavolo
"Saresti dovuta andare a letto prima" la rimproverò la donna.
Coraline mugugnò in risposta, con la faccia ancora sbattuta contro il mobile in legno.
Mel alzò gli occhi al cielo.
"Io vado al lavoro, il pranzo è in frigo" annunciò
Coraline sollevò svogliatamente la testa e la guardó.
La madre andò a posarle un bacio in cima alla testa e prima di lasciare la casa parlò di nuovo.
"Tornerò prima oggi potremmo andare a prendere quei fiori che mi avevi chiesto"
Lo sguardo di Coraline si accese
"Davvero?!"
Mel annuì e dopodiché si diresse in giardino verso la macchina.
La giovane assonnata afferrò il cucchiaio e iniziò a fare colazione, qualche cereale le finí sul pigiama arancione
"Oh andiamo!"

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Dim don
"Arrivo!" gridò Coraline dal piano di sopra
"Chi sarà? Spero non sia di nuovo Mister Bobinsky che mi chiede di unirmi al suo allenamento mattutino" dichiaró la ragazza mentre scendeva le scale con una scarpa tra le mani che tentava di infilarsi mentre correva alla porta.
"Ehi Jones" si ritrovò Wybie sulla soglia.
Coraline lo prese per un braccio e lo tirò velocemente in casa, chiudendo la porta dietro di loro
"Woh!" esclamò subito sorpreso il giovane.
"Andiamo in camera mia" affermò
Lanciò un'occhiata in direzione della famosa porticina, che però era nascosta dal divano che ci avevano messo davanti, dopo che lei aveva insistito, poi salì in fretta le scale, trascinando con sé un Wybie ancora confuso.
"Cosa succede?" domandò alla mora mentre la osservava chiudere a chiave la porta della sua stanza.
Coraline abbassò il tono della voce
"Ho fatto uno strano sogno stanotte" iniziò a dire
"C'erano i bambini fantasma che ho liberato dall'altra madre" mormorò
"Ma non avevi detto che se n'erano andati?" si acciglió il bruno
La ragazza annuì
"Si mi hanno detto di essere tornati per avvertirmi"
"Avvertirti?"
Coraline si guardó intorno, timorosa di essere osservata o ascoltata, si avvicinò ancora di più al ragazzo e gli sussurró
"Di lei"
Wybie sbiancò e sussultó una volta aver realizzato.
"Intendi...."
"l'altra madre" sussurrò di nuovo Coraline
"Stai scherzando vero? Ti prego dimmi che stai scherzando" disse Wybie facendosi prendere dal panico
"Abbassa la voce, potrebbe anche ascoltarci in questo momento"
"Sei sicura non fosse solamente un sogno?" tentò il giovane
"Non ne sono sicura" ammise la mora
"Io non ho notato nulla di strano, almeno per ora" dichiaró la giovane
"Che mi dici della porticina? Hai controllato che sia chiusa?" chiese Wybie
Coraline negò subito con la testa
"Merda" disse il bruno
"i bambini fantasma hanno detto che mi troverà" parlò la mora
"Non agitarti, non sappiamo se quello che hanno detto è vero" disse Wyborn
"Ma non è neanche detto che abbiano torto" parlò Coraline, tremando al pensiero di rivedere l'altra madre.
"Per quando detesti l'idea penso dovrei controllare la porticina" disse mentre riapriva la porta della sua camera per recarsi all'entrata del soggiorno.
Guardò esitante il divano.
"Posso farlo io se vuoi" propose Wybie giungendo accanto a lei, anche se in fondo gli tremavano le ginocchia al solo pensiero
"No, sta a me farlo, tu non centri nulla con questa storia" affermò Coraline che andò a spingere di lato il divano, portando alla luce la vecchia porticina dall'aria inquietante.
Tentò di aprirla, ma si rese subito conto che era chiusa.
Entrambi lasciarono andare un sospiro di sollievo.
"Per essere sicuri però.."
Coraline avvicinò un'occhio alla serratura e ci sbirciò dentro.
"Non vedo assolutamente nulla, solo buio" dichiaró
"Visto? Quei bambini fantasma devono essersi sbagliati, lei se né andata e non tornerà" disse Wybie
Coraline annuì, ma poi guardó di nuovo la porticina, non era del tutto convinta delle parole dell'amico, ma forse era solo paranoica e ansiosa, lei se n'era andata già da tempo e poi come avrebbe dovuto fare a tornare, in fondo la chiave era fuori dalla sua portata, persino Wybie o lei non avrebbero potuto recuperarla.
Si, i bambini fantasma si erano di certo sbagliati.

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"Signor Bobinsky? È in casa?" chiese Coraline mentre bussava alla sua porta.
"Quaggiù Caroline" sentí gridare.
Si sporse dal balcone e lo vide nel giardino che si stava allenando.
"Di nuovo?" si chiese mentalmente la mora, mentre lo raggiungeva di sotto
"Le ho portato queste" disse mostrando le barbabietole tra le sue braccia
"Barbabietole!" gridò l'uomo strappandole dalla presa della ragazza
"Vengono dal pranzo di oggi, ma non fanno per me, sono disgustose, quindi pensavo avrebbe gradito" parlò la giovane
"Si, barbabietole rendono forti!" dichiaró Mr. Bobinsky.
"Ehm si come dice lei" disse sorridendo quasi a disagio, quell'uomo ne sembrava quasi ossessionato.
"Beh allora io vado, spero le piacciano" disse mentre l'uomo divorava le barbabietole.
"Aspetta Caroline" la fermò interrompendo la mangiata
"Topi salterini hanno parlato di te, loro dicono di fare attenzione oscurità sta tornando" annunciò l'uomo
"l'oscurità?" domandò
"Si, topi dicono oscurità dietro piccola porta"
"Questo come lo sanno i topi?"
Coraline sentí la paura esplodere nuovamente dentro lei, stava parlando dell'altro mondo e dell'altra madre?
"Loro hanno visto" sussurrò Mr. Bobinsky, per poi tornare a mangiare le barbabietole.
Coraline si affrettò ad allontanarsi da lì e cercó di calmare il forte battito del suo cuore e il respiro che si stava facendo affannato.
"Non può essere vero" si disse tra sé, ma ormai nemmeno lei ne era più certa, aveva avuto non uno, ma ben due avvertimenti, la domanda che le sorgeva spontanea però era cosa doveva fare ora?

Coraline 2 l'incubo ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora