Capitolo 13

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Lo aveva deciso nell'esatto istante in cui Astrid ancora tremante era salita sulla macchina di sua madre e ora mentre marciava verso casa di Wybie sentiva quanto la cosa sarebbe stata difficile, ma necessaria affinché i suoi amici restassero al sicuro.
Avrebbe dovuto evitarli tutti, anche se forse con Astrid non sarebbe stato necessario, sentiva che la sua amica non si sarebbe più avvicinata a lei per un po'.
Guardò il gatto tra le sue braccia, gli aveva fatto una bagno, anche se il micio non gli aveva reso la cosa facile e gli aveva anche fasciato le ferite ancora sanguinanti. Ora lo stava riportando a Wybie, prima di smettere di vedere il ragazzo, almeno finché tutta la storia dell'altra madre non sarebbe cessata.
Arrivò troppo velocemente per i suoi gusti di fronte alla porta della casa del ragazzo, ma si morse il labbro tentando di convincersi a bussare.
Forse avrebbe invece dovuto lasciare il gatto lì, bussare e scappare via prima che lui potesse vederla?
No, avrebbe dovuto dargli almeno qualche spiegazione.
Coraline deglutì prima di bussare una volta per tutte, il gatto intanto la guardava con i suoi enormi occhioni blu, sembrava essere riuscito a leggere il conflitto interiore che stava attraversando.
Sentí dei rumori provenire oltre la porta, finché non si aprì e di fronte a lei non apparve la nonna di Wybie.
"Ooh ciao Coraline, mio nipote non mi ha detto che saresti venuta"
Coraline si grattó la nuca a disagio
"In verità è stata una cosa improvvisa gli ho solo riportato il gatto che aveva perso"
La donna spalancó gli occhi e sorrise per la realizzazione
"Oh ecco quel birbacchione che fine aveva fatto, erano giorni che non lo vedevo" dichiaró l'anziana signora mentre accarezzava la testolina del micio.
"Ora ti chiamo mio nipote, stavamo proprio per iniziare a cenare" borbottó la signora
"Wyborn!"
La voce di Wybie arrivò dalla sua stanza al piano di sopra
"Che c'è nonna?"
"C'è la tua amica Coraline alla porta" annunciò l'anziana
Si sentì del trambusto sulle scale e Wybie arrivò sulla porta correndo in pochi secondi.
"Non correre in casa" lo riproverò sua nonna mentre si faceva da parte per farlo passare e si ritirava poi nuovamente in cucina.
"Ehi Coraline!" la saluto lui
"Che ci fai qui?"
"Guarda chi ti ho riportato" disse sorridendo Coraline mentre gli mostrava il micio
Wybie sgranó gli occhi e con un enorme sorriso prese il gatto dalle braccia di Coraline stritolandolo tra le sue mani.
"Dove lo hai trovato?"
"In realtà è lui che ha trovato me, in qualche modo è riuscito a fuggire dall'altra madre, era ridotto un po' male, ma gli ho fatto un bagno e ho fasciato alcune ferite che aveva, ora che è tornato a casa ha solamente bisogno di un po' di riposo" spiegò la ragazza.
"Grazie Jones"
"Figurati"
Non gli avrebbe raccontato nulla di quello che era successo con Astrid, tanto meno della sua decisione di affrontare da sola l'altra madre, Wybie non avrebbe mai accettato la cosa e avrebbe voluto aiutarla a tutti i costi, ma lei non glielo avrebbe permesso
"Wybie a tavola!" chiamò la nonna
"Arrivo un attimo"
"Non è che ti andrebbe di unirti a noi? Mia nonna tanto cucina sempre più cibo del dovuto"
Coraline si morse il labbro, trattendo l'impulso di accettare la sua proposta per quanto allettante fosse.
"Scusa, ma ho promesso a Winnie che appena sarebbe tornata avrei giocato un po' con lei"
"Oh capisco, allora ci vediamo" parlò Wybie attirandola a sé per un abbraccio.
"Sii forte Coraline" si disse mentalmente non volendo porre fine all'abbraccio, ma doveva, ancora un istante abbracciata a lui e non sarebbe più stata in grado di proseguire il suo piano di tenerlo al sicuro.
"Stai bene Coraline?" gli chiese lui notando la sua presa più stretta del solito.
La ragazza annuì piano.
Le ci volle tutta la sua forza di volontà ma alla fine si allontanò da lui.
"Ciao Wybie" mormorò Coraline mascherando la tristezza nella sua voce mentre si allontanava in silenzio dall'abitazione.

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"Coraline! Da dove vengono tutti questi escrementi di ratti?" chiese arrabbiata sua madre quando arrivò al Pink Palace anche lei e i suoi cugini sembravano essere appena tornati.
"Non lo so" disse semplicemente ritirandosi in fretta in camera sua, ignorando anche Winnie e suo cugino.
Aveva voglia di restare da sola.
Sospiró profondamente, avrebbe tanto voluto tornare da Wybie, correre tra le sue braccia e raccontargli tutto ciò che la tormentava, ma non poteva o lo avrebbe messo in grave pericolo come era successo con Astrid.
Quella sera non volle neanche cenare e rimase chiusa nella sua stanza finché non si addormentó.
Al suo risveglio era già mattina e nel materassino gonfiabile non c'era Winnie che dormiva, questo voleva dire che era già piuttosto tardi.
Lanciò un'occhiata all'orologio appeso e realizzò che erano le 11:30, aveva dormito parecchio.
Uscì comunque dal letto svogliatamente senza nemmeno cambiarsi dal pigiama, tanto non sarebbe andata da nessuna parte qual giorno.
Sentí graffiare alla finestra, sollevò lo sguardo e si scontró con due occhi enormi e blu.
"Cosa ci fai qui tu? Ti avevo appena riportato da Wybie" parlò la ragazza alla vista del gatto ancora con le fasciature che lo avvolgevano. Aprì la finestra.
Il gatto la guardò con un espressione cupa sbattendo la coda da una parte all'altra.
"Che c'è? Non puoi stare qui, torna da Wybie" disse la ragazza non lasciando entrare il micio nella stanza. Richiuse la finestra, ma il gatto continuò a graffiare sul vetro per entrare.
"Per favore smettila, così mi farai finire nei guai se i miei troveranno la finestra rigata per colpa dei tuoi artigli mi metteranno in punizione"
"Quando tutto sarà finito verrò io a trovarti, ma ora devi tornare a casa tua, da Wybie"
Il felino la ignoró e continuò a graffiare sulla finestra.
La ragazza si prese la testa tra le mani e con un gemito infastidito decise di fare altrettanto, ignorarlo e scendere di sotto.
Cosa aveva ora quel gatto?
Mentre scendeva le scale si ricordó del terribile incubo che aveva avuto quella notte: la piccola porticina era stata aperta, l'altra madre aveva rapito sua cugina e i suoi amici e aveva cucito loro i bottoni al posto degli occhi. Rabbrividì al pensiero che si potesse avverare davvero.
Una volta al piano di sotto poteva sentire le risate di Winnie che giocava in giardino, probabilmente con lei c'era anche Rodrick.
Sia sua mamma che suo papà erano al lavoro, ma una volta arrivata in cucina poté individuare i panini che suo padre aveva lasciato a loro per pranzo.
Il suo stomaco brontoló subito alla vista, così decise avrebbe pranzato in anticipo e si addentó uno dei prelibati panini.
"Oh Coraline! Ti sei svegliata?" sentì la voce di Winnie in corridoio che correva verso la cucina, la porta dell'entrata che sbatteva per la sua entrata turbolenta in casa
"Si sono qui" borbottó con la bocca piena la ragazza.
"Coraline ma perché Rory può vedere cosa c'è dietro la piccola porta ed io no?"
Il panino le andò di traverso
"Come hai detto?!" chiese mentre tossiva.
"Rory sta cercando di aprire la porticina, perché io non posso?"
Coraline prese fiato
"Rodrick Timothy Jackson allontanati da quella porticina o te ne pentirai!!!" lo minacciò Coraline mentre si alzava e andava nel soggiorno, seguita dalla piccola Winnie.
Rory era chinato sulla piccola porticana e aveva con sé una forcina con cui stava tentando si aprire la porta.
"Rodrick sei forse impazzito?! " esclamò Coraline mentre si metteva di fronte a lui per impedirgli di proseguire.
Rory alzò gli occhi al cielo e la spintonó di lato, facendole urtare il divano.
"Rory perché hai spinto Coraline?!" chiese Winnie mentre il suo tipico sorriso si trasformava in una smorfia.
"Perché non torni a giocare fuori Winnie? Tutto questo non è nulla di importante" le disse suo fratello maggiore non voltandosi neanche a guardarla.
Si rivolse a Coraline dimenticandosi all'istante della sorellina
"Cosa c'è di così importante dietro questa porta incredibilmente piccola? Cos'è hai forse nascosto qualcosa qui dietro cugina? Winnie mi ha detto che non hai voluto che ci si avvicinasse" parlò il ragazzo
"Non c'è nulla dietro, è stata murata ancora prima che venissimo qui" affermò la ragazza mentre si rialzava
"Lo vedremo" dichiaró Rory mentre faceva scattare la serratura della porticina e la spalancava.
Coraline trattenne il fiato per la paura e l'orrore della sua azione.
Si tirò indietro portando Winnie con sé quando vide che la porticina non era murata.
Rory sorrise pensando che avrebbe scoperto qualche segreto che la cugina nascondeva e si piegó per guardare dentro, ma non riusciva a vedere nulla, era tutto così buio.
"Come mai è così buio qui dentro?"
Il ragazzo tirò fuori il suo cellulare e accese la torcia di esso per illuminare il più possibile l'interno della parte.
Non fece in tempo a distinguere qualcosa che una fredda e disumana mano lo afferrò per il braccio e lo trascinó dentro.
Il telefono gli cadde dalle mani e finì sul pavimento di fronte alla porticina.
"Ma cosa?! Ahhh! Noo! Lasciami! Aiuto! Coraline!"
"Rory!" gridò Winnie mentre si tirava indietro terrorizzata,le lacrime che le scivolavano lungo le guance.
"Rodrick!" esclamò Coraline mentre si lanciava in avanti verso la porticina per afferrare la gamba di suo cugino.
"Lascialo andare megera!"
"Questo è il mio gioco cara Coraline e decido io le regole, non tu" parlò la voce minacciosa e diabolica dell'altra madre nascosta nell'oscurità.
"Ahhh!" le grida di Rory non cessarono nemmeno per un istante e i singhiozzi di Winnie per il pianto si fecero più forti.
"Questa volta non vincerai Coraline" parlò l'altra madre, le sue parole furono seguite da una risata maligna.
"Rory resisti! Non lascerò che ti prenda!" lo rassicuró Coraline.
La ragazza trattenne un sussulto quando ci fu un forte strattone da parte della megera che fece sì che Rory fosse totalmente inghiottito nell'oscurità e lei fu costretta a trattenersi attaccata alla porticina avvinghiandosi con i piedi ai lati di essa. Probabilmente le sarebbero rimasti dei lividi per lo sforzo, ma al momento non era in grado di preoccuparsi di quello quando lei è suo cugino stavano rischiando la vita.
"Winnie vattene da qui!" gridò Coraline sentendo i singhiozzi della bambina, non voleva che l'altra madre facesse del male anche a lei.
La ragazza inzió presto a faticare a trattenere entrambi e un'ulteriore strattone della megera non fece che peggiorare le cose.
"Rory cerca di liberarti! Io non credo resisterò a lungo!"
"Non ci riesco! È troppo forte!" esclamò Rory tra le urla, un brivido lo percorse nel sentire la voce dell'altra madre a un soffio da lui
"Non mi sfuggirà Coraline! Non questa volta!"
Coraline abbassò la testa per guardarsi indietro e vide ai suoi piedi il telefono abbandonato a terra di Rory.
La loro unica possibilità di salvezza.

Coraline 2 l'incubo ricominciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora