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Ormai dal concerto era passata una settimana .
7 giorni dal giorno che avrebbe voluto vivere in loop.

Le giornate di Duccio erano tutte uguali.
Tutto così monotono.
Persino la sua colazione lo era.

Si buttò stremato sul letto dopo una lunga sessione di disegno e prese il telefono iniziando a smanettare instangram e tiktok.

Voleva tanto scrivere ad Andrea ma non sapeva cosa.
Non era manco certo che lui avrebbe letto il suo messaggio.
Cancellava e scriveva,  questa ormai era la sua routine.

Andrea d'altro canto non riusciva a concentrarsi .
Non aveva ispirazione e il suo team lo vedeva sempre più distratto e ubriaco e lo mandava a casa a riposarsi .
Nessuno capiva cosa stava succedendo, manco il diretto interessato.

Quell'incontro lo aveva destabilizzato e fatto crollare tutte le sue sicurezze.
Aveva persino paura di addormentarsi e sognare l'altro.
Ormai stava diventando schiavo della sua stessa ombra.

Passava ore e ore al telefono picchiettando le sue dita sullo schermo in attesa di risposte.
Non sapeva cosa fare e si domandava costantemente se anche l'altro ragazzo stava passando le sue stesse cose o solo se lo stava pensando oppure se anche lui aveva sentito il cuore battere fortissimo alla vista dell'altro.

Sapeva solo il nome eppure stranamente a lui bastava per non crollare del tutto.

Quando non passava il suo tempo come uno zombie con il telefono lo passava ad accarezzare il suo cane e ad ascoltare la sua vecchia musica mentre guardava fuori dalla finestra in attesa di scriverne una nuova... dell'ispirazione.

Si svegliò dai suoi pensieri sentendo qualcuno suonare insistentemente al citofono .
Sospirò guardando allo specchio il suo aspetto orribile e andò ad aprire.

《Che ci fai qui?》

Sussurrò Andrea spostandosi dalla porta per farlo entrare guardando stranito il ragazzo dai capelli viola.

《Me lo chiedi pure? Siamo amici da cinque anni e so quando c'è qualcosa che ti tormenta . Ti ho portato anche l'erba e volevo solo  farti sapere che se hai bisogno di parlare con qualcuno io ci sono》

Andrea sentendo che aveva l'erba si illuminò e trascinò il compagno in camera da letto.

《Semplicemente non so che mi succede e sento come se non mi conoscessi realmente,  sto iniziando a dubitare di tutto》

Dario nel frattempo lasciando l'altro sfogarsi iniziò a rollare le due canne annuendo successivamente.

《Hai incontrato una ragazza che ti sta mettendo in riga? Non voglio perdere il mio compagno di avventure.  Poi con chi fumo e bevo io?》

L'altro si ritrovò a ridere e scuotere la testa.

《Nessuno mette in riga Andrea Locci , questo è poco ma sicuro. Ma comunque c'è una persona che ho incontrato e non so , sento che vorrei conoscerla di più.  Ho visto i suoi occhi così spenti e qualcosa in me è scattato》

Dario annuì rimanendo per un attimo in silenzio non sapendo che dire e lo guardò solamente.

《Perché non provi a cercare questa persona e a farci amicizia? Hai paura che scoprendo della tua fama possa usarti ?》

《E come faccio? So solo il nome Dario e comunque stava ad un mio concerto , penso che si sarebbe comportato diversamente se voleva solo quello da me ecco》

Dario ci pensò su , non facendo molto caso al pronome utilizzato dall'amico e iniziò a fumare.

《Allora cerca tra i follower , tra i commenti.  Hai del materiale su dove iniziare.. usa il cervello ogni tanto per fare del bene》

Andrea si illuminò per la seconda volta e dopo essersi portato la canna tra le labbra prese il telefono e ascoltò l'amico, ringraziandolo a sua volta.

Dopo svariate ricerche lo trovò e sorrise di più soddisfatto.
Avrebbe fatto una statua a Dario.

Nei Dintorni - FasterxPiccoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora