Capitolo 2

156 65 127
                                    

Controllo per l'ultima volta di aver preso tutto prima di chiudere la porta di casa e inoltrarmi per strada.

Mi squilla il telefono, è Jane.

«Ele hai fatto colazione?», mi chiede.

«Ehm...no, perché?»

«Vieni al bar davanti scuola, siamo tutte qua. Ordino i pancake per te.»

«Va bene grazie, arrivo.»

Velocizzo il passo, perché muoio di fame solo al pensiero dei pancake con la nutella e lo zucchero a velo.

Arrivo accaldata e col fiatone, ma ne è valsa la pena. Al primo boccone mi sento in paradiso.

«Oddio, sembra che non mangi da una settimana» scherza Iris, guardandomi da sopra i suoi occhi neri come la pece.

Io e lei siamo l'opposto: la notte e il giorno.

I suoi capelli neri corti sulle spalle si contrappongono ai miei lunghi di un castano chiaro; i suoi occhi scuri e profondi contro i miei verdi, che emanano un senso di equilibrio, armonia e pace. Il paradiso però dura poco, viene interrotto dall'oscurità e dal fuoco, dal ragazzo perfetto che proprio in quel momento passa davanti a noi. Alza il capo dal telefono, puntando gli occhi sul nostro tavolo. Me li sento addosso. All'improvviso, davanti a quello sguardo profondo e misterioso tutto si sgretola intorno a me. Cerco di capirlo, di studiarlo, di leggere qualcosa del suo mondo...ma non scovo nulla, se non oscurità e mistero.

Continuo a mangiare, facendo finta di non averlo visto, ma lui si avvicina e per un momento ho paura che lo stia facendo per parlare con me, ma poi china il capo su Iris. Incolla gli occhi nei miei e le stampa sulla fronte un leggero bacio.

Per un momento mi sembra di morire sotto il suo sguardo.

Iris si gira di colpo.

«Oh! - sembra sorpresa anche lei - buongiorno Andrew» dice in tono civettuolo.

«Buongiorno Iris!» sorride.

Dopodiché si allontana, e quando ormai sono passati diversi secondi un urlo esce dalla gola di Iris.

«O Gesù Santissimo, potrei svenire!».

Ma cosa è cambiato? Non è passata neanche una settimana da quando l'ha visto per la prima volta...

«Cosa è appena successo?» chiede Jane, non credendo alla scena davanti ai suoi occhi. Menomale che lo ha chiesto lei perché mi sembra di aver perso la capacità di parola.

«Ieri pomeriggio gli ho scritto e ci siamo scambiati i numeri di telefono, è sembrato interessato da subito e...Dio! Se questo non è interesse cos'è?» esulta. «A proposito...sto per attuare il mio piano di conquista, ormai deve essere mio a tutti i costi!» dichiara infine. Quasi mi va di traverso l'ultimo boccone del pancake. Vuole fare sul serio?

«Cos'hai in mente?» chiedo, preoccupata di sentire la risposta. Lei accavalla le gambe, quasi come se stesse aspettando solo questo momento da quando ha aperto gli occhi questa mattina.

«Lui è il classico bad boy da una notte e via, all'inizio gli farò credere di starci, giusto il tempo di farlo interessare alle mie attenzioni, ma pian piano mi allontanerò sempre di più creandogli ancora più voglia di conoscermi. Non riuscirà a resistermi.»

Sola se la canta e sola se la suona.

«Che ne sai che è un tipo da una notte e via?» ribatto.

Solo perché è bello da far paura, e abbastanza conosciuto dalla scuola, non è detto sia quel genere di ragazzo. O almeno credo.

«Beh dai è palese. Non ci credo al fatto che sia un bravo ragazzo mascherato da cattivo, il premio non varrebbe il gioco.» Ride arricciando il naso.

In another life - The perfect Boy #1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora