Rimango l'intera serata a pensare, osservando da dietro le persiane il momento in cui Matthew se ne sarebbe andato da casa di Andrew. Quando lo vedo uscire dalla porta quasi non mi sembra vero, sembra passata un'eternità. Apro le finestre per far entrare un po' d'aria in camera. L'aria è troppo viziata e inizio a pensare che stia contagiando anche me. Non appena ero arrivata a casa avevo notato dei messaggi da parte di Jane che mi chiedeva di poter passare da me prima di andare da Iris, le avevo detto di sì. Avevo bisogno di parlarne con qualcuno, d'altronde lei era la mia migliore amica, o per lo meno lo era ancora per me...
Mi catapulto alla porta per aprirle e ci sediamo in salotto, davanti a delle patatine che sarebbero state il nostro aperitivo. Avevo dimenticato il cellulare di sopra in camera, ma non volevo salire, volevo rimanere tutto il tempo con Jane, sfogandomi con lei come non facevo da tempo.
Irrompe nella stanza buttandosi sul divano e lanciando le sue scarpe nell'angolo dietro la porta, comportandosi come se fosse a casa sua, e questo non fa che ricordarmi di quanto il nostro rapporto sia cambiato da quando siamo al liceo, siamo persone completamente diverse.
«Prima che tu dica qualunque cosa, devo assolutamente aggiornarti su Jackson», la sua voglia di spettegolare però non era cambiata. Per nulla.
«Sono tutta orecchie.» Incrocio le gambe.
«Ci siamo scritti oggi pomeriggio, gli ho detto che stasera vado da loro, e mi ha proposto di portare a spasso la loro cagnolina noi due da soli, dopo cena.»
«Hai ovviamente accettato, vero?»
«Beh... come potevo rifiutare?»
Continua a raccontarmi di quanto sia stato attraente ogni minima volta che l'ha visto anche da lontano, di quanto i suoi occhi siano splendenti e di quanto la sua voce sia così dolce. Mi racconta ogni minimo particolare e in quel momento decido che sarebbe stato bello sfogarmi, e ho deciso di farlo lì con lei. Avevo un brutto presentimento, il fatto di confessare tutta questa storia a qualcuno l'avrebbe resa reale, non sarebbe stata più un segreto, un mistero, ma per qualche strana ragione che non riuscivo a cogliere, l'ho fatto lo stesso. Assumendomi tutte le responsabilità delle mie azioni e il rischio che questa cosa avrebbe comportato. Alla fine, cosa sarebbe la vita senza un po' di rischio? Ne valeva la pena, almeno speravo.
«Jane, oggi sono stata a casa di Andrew.»
Interrompe immediatamente il suo racconto, chinandosi verso di me sbalordita.
«Come ci sei arrivata a casa di Andrew Woods questo devi spiegarmelo!»
Notando il mio silenzio continua: «Sei per caso inciampata e hai confuso il tuo portone con il suo? Pensavo che non volessi più rivolgergli parola...»
«La scorsa notte abbiamo parlato, fino a tardi, mi ha detto che voleva rimediare al fatto che non sapessi niente di lui e mi ha raccontato molte cose. E' successo tutto prima che me ne rendessi conto!»
«No vabbè!», esclama continuando a fissarmi, senza staccare un attimo i suoi occhi dai miei.
«Ancora non ho capito quale anamnesi ti ha colpito oggi pomeriggio, spiegami per favore.» Rivela un sorrisetto sotto i baffi.
«Dovevo fare il progetto con Matt, e mi sono trovata a fare il progetto mentre Matt giocava alla play con Andrew, a casa di Andrew. Non mi chiedere altro perché non so come ci sono arrivata lì. So solo che non dovevo essere lì.»
«Beh, come darti tutti i torti, ti sei messa in un pasticcio vero e proprio.» Si affaccia mia madre dalla cucina, facendoci capire che aveva ascoltato tutta la nostra conversazione, e si viene a sedere sul divano accanto a noi per partecipare al momento di pettegolezzi. Continuo a raccontare di quel pomeriggio, di come avessi convinto il ragazzo perfetto, che quasi supplicava per un appuntamento con me, ad uscire con un'altra. A un certo punto a Jane squilla il telefono e appena ci fa segno di chiudere il discorso capisco chi c'è all'altro capo della linea.
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In another life - The perfect Boy #1
RomanceEleanor Smith frequenta il primo anno di liceo alla Jones High School, a Orlando, in Florida; e tra tutte le cose che si aspettava potessero capitare di certo queste sono le ultime. Chi se lo sarebbe mai aspettato che affacciandosi dalla finestra sa...