Faccio un respiro e mi impongo di essere solo gentile, senza allargarmi troppo e senza avere reazioni spropositate. Cerco di dire al mio cuore come deve reagire, in pratica.
E: Ehi Andrew. Nessun problema.
Al contrario, ci sono mille problemi che sto ignorando!
A: Ti chiedo scusa per oggi, ero nervoso per tutta quella situazione e non mi andava di parlarne.
E: Tranquillo, avevo appena saputo e mi sembrava giusto scriverti per sapere anche come stessi tu. Scusa se in queste settimane non te l'ho mai chiesto...
A: Sto piuttosto bene, ora.
Tralascio che abbia fatto enfasi sulla parola ora, e cerco di rimanere il più possibile distaccata, nonostante questo mi costi più sforzo di quanto avrei mai pensato.
E: Per il resto?
A: Beh, non avrebbe senso negare che sia un periodo freddo, buio e cupo.
E: Sì, posso capire cosa intendi. Invece con la scuola?
A: Uguale. Riferendomi alla nostra ultima conversazione volevo confessarti una cosa... Neanche a me piace stare al centro dell'attenzione, per niente anzi, ma ho imparato a sopportare i pregiudizi delle persone e il fatto che tutti mi guardino in continuazione come se fossi la madonna... Non è piacevole come tutti possono credere, soprattutto per me, te lo assicuro.
I sensi di colpa mi mangiano lo stomaco.
E: Sì, a proposito... Mi dispiace di come si sono evolute le cose dalla festa di Halloween in poi, non pensare che per me sia stato facile però ho pensato che quella fosse la cosa più giusta da fare, in quel momento. So che non è piacevole avere tutte le attenzioni addosso, mi dispiace di averti ferito.
A: Se posso chiederti, cosa pensi di me?
E: Non credo di conoscerti abbastanza per poter rispondere, so che hai molta fantasia riguardo i nomi da dare ai pesci di colore rosso... ma oltre a questo so le cose che sanno tutti di te, nessuna differenza.
A: Possiamo rimediare.
Sento una strana sensazione nello stomaco, il cuore non accenna a fermarsi e non so più come controllarlo, provo a dare uno sguardo veloce nella direzione della sua finestra ma le luci sono completamente spente.
E: Non sei a casa?
A: In realtà si, mi piace semplicemente stare al buio.
Alzo lo sguardo e uno spiraglio di luce compare tra le tende velate.
A: Che c'è, volevi vedermi stellina?
Quel nomignolo mi fa uno strano effetto, e non riesco a mettere le mie idee in ordine per scrivere una risposta di senso compiuto, così rimango a fissare quel messaggio, ma alla fine decido di ignorarlo e rispondere a quello precedente.
E: Se puoi rimediare, allora rimediamo. Dimmi qualcosa di te che nessuno sa.
A: D'accordo.
Dopo pochi minuti arriva la risposta.
A: Mi piace ascoltare la musica, a volte è l'unica cosa che mi distoglie dai pensieri intrusivi, perché sì, penso che il mio problema più grande sia l'overthinking: penso troppo e di ogni cosa creo mille scenari nella mia mente, così che se mai dovesse succedere qualcosa me lo sarei già aspettato. Contro ogni aspettativa studiare non mi dispiace, i miei voti sono alti non perché mi sento obbligato ma perché mettermi sulla scrivania a dedicarmi a qualcosa che possa farmi crescere mi piace. Così come mi piace leggere. E' un'abitudine che mi è rimasta da quando, da bambino, mio padre mi leggeva le favole della buonanotte e avevo così voglia di poter leggere qualcosa anche io a lui. Il mio rapporto con mio padre è l'unica cosa che a volte mi permette di non abbandonarmi a me stesso, tutte le cose che faccio sono finalizzate a sentirmi soddisfatto e sentirmi dire da lui che è fiero di me.
All'inizio del messaggio pensavo si sarebbe limitato a dirmi le classiche cose banali che dice qualcuno per raccontare di sé, ma io non volevo quello, volevo conoscerlo, e davvero, nel profondo; ma continuando a leggere iniziava ad aprirsi sempre di più, confidandomi alcuni dei suoi ricordi e momenti importanti, aprendomi alla sua mente e, soprattutto, al suo cuore.
A: Contenta, stellina?
Non mi ero accorta che erano già passati diversi minuti e non mi ero fatta viva. Non sapevo davvero cosa rispondere di fronte a quella sincerità. Ero sconvolta. L'unico modo per rispondere sarebbe stato ricambiare con la stessa moneta.
E: Si, sono molto contenta che tu mi stia parlando di te, credo sia arrivato anche il mio turno. Ci troviamo d'accordo davvero su tutto, anche io amo la musica e il suo effetto calmante, in aggiunta mi piace guardare le mie serie tv e film del cuore quando ho bisogno di risollevarmi un po' il morale. Amo leggere e se potessi passerei le mie giornate a fare solo quello, questo amore è nato quando ero piccola e così desiderosa di leggere le righe scritte sotto il telegiornale. Studiare e organizzare le mie giornate nel minimo dettaglio mi fa sentire produttiva e... viva. Anche io penso tanto e questo non fa sempre bene, ma credo che tu l'abbia notato. Agisco molto di impulso, a volte forse troppo. Sono irascibile e testarda, solitamente se una cosa la voglio davvero non mi faccio mettere i piedi in testa, anche se ultimamente mi sono indebolita. A volte il cuore gioca brutti scherzi...
Non so con che coraggio abbia scritto una cosa del genere. So che domani mattina rileggendolo mi pentirò, ma sono le due di notte e l'unica cosa che vorrei ora è poterlo avere davanti e parlarci guardandolo negli occhi.
A: Mi dispiace sentirlo, evidentemente allora io non ti interesso abbastanza...
Accompagna a questo messaggio un emoticon triste con una lacrima, intenzionato a farmi capire che è ironico.
E: Dai, fai il serio!!
A: Stai per caso dicendo che mi sbaglio?
Ma che diavolo! Perché mi ritrovo sempre in queste situazioni?
E: No, ti sto solo dicendo di fare il serio!
A: Mm... comunque è stato davvero bello osservarti mentre leggevi il mio messaggio, non pensavo sarebbe stato così facile renderti felice... mi sbagliavo.
In tutto questo tempo non mi ero resa conto che lui si era posizionato come al solito, poggiato sul davanzale della finestra a osservarmi. Mi metto le mani nei capelli, per tentare di nascondermi, sperando che non si noti il mio imbarazzo e che dimentichi il sorriso da ebete che ho fatto per tutto il tempo. Diamine!
Non potevo tornare indietro, tanto valeva stare al suo gioco e vedere fino a dove si sarebbe spinto.
E: Effettivamente mi sono dimenticata di dirti una cosa su di me: mi rendono felice anche, e soprattutto, le piccole cose.
Mi affaccio sfrontata alla finestra. Stavolta sono io ad avere il coltello dalla parte del manico, perché il mio atteggiamento non mi dimostrava capace di reggere il suo gioco, così ora posso godermi la sua reazione inaspettata.
Sorride, rivelando le sue fossette, e dopo aver inviato un altro messaggio posa gli occhi su di me. Vorrei non dovermi distogliere mai da questo eye contact che abbiamo creato ma muoio dalla voglia di scoprire cosa mi ha scritto. Osservo per l'ultima volta i suoi occhi luminosi, ricambiando il suo sorriso, e controllo lo schermo del telefono.
A: Allora, visto che ti rendono felice soprattutto le piccole cose, direi che questa chiacchierata può terminare qui. Buonanotte, stellina.
Alzo di nuovo lo sguardo, per poi rendermi conto che la luce nella sua camera è di nuovo spenta e, nell'esatto punto in cui prima c'erano i suoi occhi, la luna che si riflette sulla sua finestra mi permette di notare solo ed unicamente la tenda grigia della sua camera.
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In another life - The perfect Boy #1
RomanceEleanor Smith frequenta il primo anno di liceo alla Jones High School, a Orlando, in Florida; e tra tutte le cose che si aspettava potessero capitare di certo queste sono le ultime. Chi se lo sarebbe mai aspettato che affacciandosi dalla finestra sa...