20.1 Something bad is about to happen to me

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⚠️ AVVERTENZA:
L'ultima parte del pov di Aurora conterrà scene di violenza fisica e sessuale, di conseguenza situazioni molto forti e pesanti. Consiglio la lettura ad un pubblico consapevole e non troppo suscettibile. In caso, skippate la parte in cui troverete la scritta "⚠️ Trigger warning"
Stay safe. 💛

Buona lettura.. ⭐️

˚ Chris 𝜗𝜚˚

«Ragazzi, siamo fottuti in pieno. Questo lo sapete, vero?» annuncio con estremo pessimismo entrando in salotto, dove tutti i coinquilini si stanno facendo gli affari propri seduti sul divano e sulle poltrone.

Il fatidico giorno in cui andremo da Anderson a farci pestare a morte è ufficialmente arrivato e devo dire che sono un po' preoccupato.

Ho una strana sensazione nello stomaco che mi perseguita da questa mattina e sono abbastanza sicuro che oggi succederà qualcosa.

Qualcosa di brutto, per intenderci.

Perciò devo sinceramente ammettere che ho un po' di paura: non per me, ma per i ragazzi.

Cosa vorrà fare Anderson?

Sa già che a me può fare qualsiasi cosa, ma che se osa sfiorare i miei amici mi incazzo a bestia.

Conosce perfettamente il mio punto debole, e purtroppo non posso farci niente.

Il vecchio ce l'ha sempre avuta con me: in qualche modo, sono sempre io a dover espiare le colpe di tutti.

Ma questa volta ha parlato chiaro: ha detto che tutti ne pagheremo le conseguenze.

Quindi non è un eufemismo dire che sono piuttosto allarmato nei confronti di questa giornata.

«Dovete proprio andare?» sussurra Aurora con un'espressione preoccupata in volto.

Anche lei sente che succederà qualcosa? È preoccupata anche lei per ciò che potrebbe succederci?

Le sorrido cercando di rassicurarla. «Non ti preoccupare, andrà tutto bene.» dico, più a me stesso che a lei.

Annuisce, eppure non sembra molto convinta.

Con aria pensierosa, abbassa il capo fino a guardarsi le mani e prende a mangiarsi le unghie con fare nervoso. La sua gamba inizia a traballare.

Decido di lasciar perdere: infondo non sono bravo nel consolare, finirei solo per creare casini.

Sospiro mentre i ragazzi iniziano ad alzarsi dai loro posti.

Lo sguardo mi cade sull'orologio appeso al muro: sono le cinque e mezza del pomeriggio.

Mezz'ora di distanza dall'incontro con Anderson.

Cazzo, è meglio darsi una mossa.

Tutti afferriamo velocemente giacca e scarpe e ci dirigiamo verso l'ingresso.

«Ciao, ragazzi.» ci saluta Aurora forzando un sorriso, agitando la mano dal divano.

Non riesco a non stupirmi di fronte alla preoccupazione della ragazza.

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