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"In pratica" dice Alhaitham, e intanto scuote il calice che ha fra le dita, senza provare nemmeno a nascondere quanto si stia divertendo. "Sarebbe una proposta per me, da parte di tutti voi."

Kaveh inizia ad arrabbiarsi. Come sempre. Quei due non sono capaci di discutere senza che vada a finire male. Il discorso, però, è diverso, rispetto alle altre sere.

Sarebbe carino poter liquidare tutto con una battuta, ma probabilmente non è il momento. A buttarla sul ridere, forse, almeno così crede, sarebbe bravo, ma l'importante è che non divenga una questione seria, o non potrà che cadere anche lui come vittima delle parole.

Prova infatti a incrociare lo sguardo di Nari, per un secondo, e si guardano, senza che Cyno abbia la minima speranza di capire come interpretare l'umore del suo compagno. Quindi poi guarda subito altrove, e torna a sorseggiare il vino, pentendosi profondamente per quel tentativo così goffo.

"Non iniziare a metterti al centro" sta dicendo Kaveh. "Riguarda ognuno di noi, e il rapporto è vicendevole, non soltanto verso di te."

"Ma sai benissimo che se non fosse per me non staresti facendo questa proposta. O mi sbaglio?"

Kaveh fa una specie di ringhio frustrato, ma non fa attendere la risposta. "Per quel che riguarda me nello specifico, forse sì, è vero. Non mi sarebbe venuto in mente, se non fosse per la tua esistenza. Contento?"

Alhaitham fa spallucce. "Be', è già qualcosa. Considerando che pensavo stessimo insieme, e ora mi viene proposta una cosa a quattro... Se permetti, potrebbe dar fastidio anche a me."

"Certo, e infatti è importante che si condividano i proprio sentimenti, su questo." Detto ciò si gira verso Cyno, che quasi si strozza con un sorso notando che sta venendo messo in mezzo. "Cyno, tu cosa ne pensi?"

Rispondere in fretta sarebbe un errore. Al di là di quanto pensa che prenderà in giro Kaveh per anni, dopo quella sera, sa benissimo che dovrà aver pensato a quel discorso a lungo, e non intende ferirlo. Posa il bicchiere, provando a mantenere l'espressione più neutra mai condivisa con il mondo.

"Sai che sono impegnato" dice. Gli sembra una risposta perfetta; non offende nessuno, è dignitosa, e non insulta alcun orientamento di alcun tipo.

"E se Tighnari fosse d'accordo?" chiede subito Kaveh.

"Non è d'accordo."

"Glielo hai chiesto?"

"Sei impazzito? So già che non lo è." Si volta verso Tighnari, gli posa una mano su una spalla. "Diglielo tu, altrimenti inizierà a dire che sono un partner opprimente o chissà che cosa."

"Sei così sicuro di sapere tutto, su di lui" dice Kaveh, incrociando le braccia con una certa soddisfazione.

Tighnari non parla, nel frattempo, e Cyno lo osserva con più attenzione. "... Nari?" 

Tighnari spinge via la mano, senza troppa enfasi, e sbuffa, e sta per dire qualcosa, ma poi non lo fa.

"Quindi, l'unico che non è sicuro è il Generale" dice Alhaitham. "Un classico."

"Che significa, 'un classico', scusa?"

Kaveh si mette fra loro, allunga le braccia per dividerli, nonostante non si siano mossi. "Ottimo, va benissimo sfogare le frustrazioni accumulate."

"Nari" torna a dire Cyno, deciso a ignorare gli altri. "Vuoi che torniamo a casa?"

"Possiamo parlarne" gli risponde. "Puoi almeno ascoltare la proposta, no?"

E non è infuriato, o offeso, o triste. Anzi, sembra quasi scocciato, come se la possibilità di sconvolgersi per il discorso fosse un'assurdità da stupidi. Cyno torna a sedersi dritto, con la schiena poggiata sui cuscini, sentendosi come se stesse assistendo a qualcosa di assurdo. Riprende il bicchiere, senza una parola, e beve.

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