"Immagino che Kaveh te l'abbia già chiesto" dice Alhaitham, posando il calice sul tavolo. Tighnari segue il movimento con gli occhi, come se si aspettasse un attacco a sorpresa. Sospira, pensandoci; sa che dovrebbe rilassarsi, ma non aveva mai pensato di dover uscire con Alhaitham, fra tutti.
Il che, in un certo senso, risponderebbe alla domanda.
"Sì, lo ha fatto."
"E...?"
Sembra passato un secolo, da quando erano tutti e quattro a quel tavolo per conoscere lo Scriba. Da quando lui e Cyno prendevano in giro Kaveh, per quella sua tendenza a nominare Alhaitham di continuo.
"E potrei chiederti la stessa cosa, in realtà." Lo guarda con un sorrisetto convinto. "O vuoi dirmi che ti interessavo già da prima?"
"Mh." Alhaitham incassa il colpo e annuisce, divertito. "Certo, è vero. E... no, a essere sincero non ti avrei considerato in questo senso."
Be'. Non che non se l'aspettasse, ma sentirselo dire così apertamente è triste. "D'accordo" gli risponde.
Come se fosse un suo desiderio, risultargli attraente.
"Però" aggiunge intanto Alhaitham. Dopo si ferma, e Tighnari attende.
Però... che cosa?
Per lui, Kaveh ha senso. Deve ancora abituarsi all'idea, ma è un esperimento, e sapere di poterlo fare sentendosi al sicuro è piacevole. La ragione per cui accetta Alhaitham, in fondo, è più che altro che se Cyno e Kaveh lo apprezzano così tanto dovrà esserci un motivo. Una relazione basata sulla fiducia, insomma. Non gli sembra qualcosa di negativo.
Ma la frase non viene conclusa. Tighnari inizia a carezzare il suo bicchiere, deciso a non mostrare alcun interesse. Poi gli scappa di guardarlo, per un momento.
Forse, pensa, Alhaitham è in realtà timido.
"Sto cercando un modo di formulare il concetto senza che suoni... ridicolo" dice infine. "Ma ho dei dubbi che quel modo esista."
Non sta andando benissimo. Quando Kaveh ha chiesto loro di passare una sera insieme, probabilmente l'ha fatto con le migliori intenzioni; ma la verità è che loro due non sono mai rimasti da soli a lungo, e che quando è successo è stato comunque imbarazzante. Forse non è il caso di pensarsi davvero come quattro persone in una relazione. Forse, è perché non si piacciono, e non potranno fingere.
"Non devi forzarti" dice Tighnari, continuando a sfiorare il bicchiere. "Se non ti interesso, dillo e basta. Non c'è motivo di far finta."
Alhaitham sembra sorpreso da quella risposta; è buffo vederlo confuso. Di solito, Tighnari non ha problemi a comprendere lo stato d'animo di chi gli è davanti, ma con lui è tutto poco chiaro. Dev'essere troppo abituato a difendersi.
"Questo dovrebbe farmi capire che non intendi andare avanti, con l'idea di Kaveh. Giusto?"
"Non è quel che ho detto."
"Dunque, fammi capire." Alhaitham si accarezza il mento. "Mi pare chiaro che tu non sia interessato, ma vuoi comunque... uhm... avere una relazione con me?"
"Con voi." Il tono gli vien fuori fin troppo calcato. "Non ho detto che non mi interessi, comunque" aggiunge subito, per non sembrare troppo freddo. Ma è così confusionario, quel discorso. Non è sicuro: gli interessa? E cosa vorrebbe dire, esattamente?
Quel che sa è che non gli dispiace. E quel pensiero lo fa già infuriare, in effetti, perché ha passato troppi mesi a sentirsene geloso. A odiare quel suo incedere, il modo che ha di stare, e a cosa diamine servirebbero tutti quei muscoli, oh cielo, che idiota dev'essere per sprecare così tanto tempo per scolpirli in quella maniera, che cosa volgare. Quante volte ha guardato il suo petto pensando che a Cyno piace, bah, roba da matti, come potrebbe mai sembrargli attraente tutta quella carne, se poi dice di amare lui, che i muscoli li ha davvero dal lavoro, mica dallo star seduto in palestra a sudare apposta come un cretino, senza far niente di utile.
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4ggravated
FanfictionQuesto è lo spazio per il mio headcanon poli sugli 4ggravate (Tighnari, Cyno, Kaveh e Alhaitham). Nasce principalmente in seguito ai miei studi su Friedrich Engels e la storia della famiglia. Non so perché dovreste volerla leggere, ma se ci tenete...