capitolo 12

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«Ma secondo te, a Manuel potrebbe piacere come regalo un abbonamento annuale per la palestra?» chiese Simone con fare dubbioso, mentre addentava una forchettata di maccheroni al sugo.

«Manuel? In palestra?» rise al sol pensiero Greta. «è la persona più pigra sulla faccia della terra, sarebbe inutile.»

«Dici? Però è tanto che dice di voler iniziare ad andarci...» ribatté Simone.

"Ma scusa, perché glielo devi regalare? Il suo compleanno non è a novembre?» puntualizzò Greta, confusa.

«È il nostro anniversario domani e non ho idea di cosa prendergli» sospirò «non sono bravo in queste cose e lui è sempre così romantico, tutti gli anni riesce a sorprendermi» sorrise leggermente al pensiero.

«Allora fidati, non regalargli un abbonamento in palestra. Probabilmente ti chiederebbe il divorzio» ridacchiò Greta.

«Un buono spesa?» propose Simone, ricevendo un'occhiata disgustata dalla ragazza.

«Ma ti pare?»

«Ma che ne so!» fece spallucce Simone «ama passare le ore nelle corsie del Carrefour.»

«Dio mio, siete proprio perfetti insieme, questa cosa mi sconvolge sempre di più ogni giorno che passo con voi» constatò, allibita.

«Vabbè, allora aiutami» chiese Simone in preda alla disperazione.

La ragazza sembrò rifletterci su, per poi sorridergli furba, segno che le si fosse illuminata la lampadina.

«Okay, ma domani pomeriggio dovete lasciarmi casa libera per i preparativi. Inventati qualche scusa stupida, tipo che dovete andare a raccogliere i tartufi in montagna o che Anita ha bisogno di Manuel per aggiustare una tubatura, non lo so, ma datemi qualche ora e vi farò passare la serata più romantica della vostra vita» propose Greta, sorridendo soddisfatta.

«I tartufi in montagna? Non sapevo Roma fosse in Piemonte. Sicuramente Manuel ci casca con questa scusa» ridacchiò Simone, facendo alzare gli occhi al cielo alla ragazza.

«A parte che di geografia non ci capisce nulla, ma è questa l'unica cosa che hai capito del mio discorso?» chiese Greta, guardandolo stupita.

«Va bene, va bene, era per dire!»

«Sei proprio un perfettone, ha ragione Manuel quando ti chiama così» ridacchiò la ragazza, facendo arrossire leggermente Simone, il ché non le passò inosservato. «oddio! Ma è una cosa che ti dice a letto? Per questo sei diventato rosso?» scoppiò a ridere Greta.

«La smetti?» rispose Simone, rosso come un peperone in volto.

«Tranquillo, domani sera avrete tutto il tempo che volete per accoppiarvi, io vado a dormire da Jacopo, così facciamo un po' di gossip sulla sua fidanzata» gli sorrise furba, mentre le guance di Simone continuavano a bruciare.

«Va bene, digli che se ti fa mangiare di merda lo corco» esclamò Simone, puntandole il dito contro.

«Guarda che ora ha messo la testa apposto, ha pure iniziato a mangiare le verdure per Aurora» puntualizzò Greta.

«Speriamo sia vero, mi piace lei e non voglio che la faccia soffrire» sospirò il corvino.

«La guarda come Manuel guarda te. È ufficiale, è innamorato perso» sorrise la ragazza, contagiando anche Simone.

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