un anno e tre mesi dopo...
«Manu, sto bene vestito così? Dio, con questa cravatta mi sembra di non riuscire a respirare» borbottò Simone, allentando la cravatta che aveva allacciato attorno al collo.
Manuel si girò nella sua direzione, percependo il nervosismo del marito in quel momento.
«Stai sempre bene pe' me, lo sai. Ma co' 'sti pantaloni me fai perde' la testa» gli cinse i fianchi con le braccia e lasciò qualche bacio delicato sul collo, facendo rilassare Simone al suo tocco.
«Stai fermo che se mi presento in tribunale con un succhiotto poi ce la tolgono sul serio» lo ammonì Simone, facendo alzare gli occhi al cielo al marito.
«Era solo un modo pe' fatte calmà» si difese Manuel.
«Dai scemo, muoviti che dobbiamo essere là tra poco meno di un'ora e a Roma c'è sempre traffico» disse Simone, stampando un bacio sulle labbra di Manuel, che sentì sorridere contro la sua bocca.
Uscirono dalla loro camera e si ritrovarono Greta già pronta, vestita in modo elegante, come non l'avevano mai vista prima. Sorrisero in contemporanea nel vedere quella che sarebbe diventata ufficialmente la loro figlia, poche ore a quella parte, in tutta la sua bellezza.
«Nun sapevo avessimo a che fare co' la regina de Scozia» la prese in giro Manuel, facendola ridacchiare.
«Lei almeno ha gusto nel vestirsi» ribatté Simone, provocando il marito.
«Io la cravatta la so allaccià bene, nun come qualcun altro.»
«Che c'ha la li cravatta che non va?» chiese Simone nel panico. «Greta, va bene la mia cravatta?» interpellò la ragazza, che scoppiò a ridere nel vedere Simone così nervoso.
«Simo, sta tranquillo! Manuel ti stava prendendo in giro. La cravatta va benissimo e tu sei stupendo, giuro» lo rassicurò, prendendogli la mano.
«Che merda che sei Manuel, non si scherza prima di andare in tribunale» gli puntò il dito contro.
«Eh vabbè, manco dovessi fa' il processo pe' omicidio» alzò gli occhi al cielo, per la seconda volta in pochi minuti.
«Se continui mi sa che mi toccherà» continuò Simone, sbuffando.
«Quanto vi adoro quando fate così. Non riuscite nemmeno a litigare in modo serio per quanto vi amate» constatò Greta, ridacchiando nel vedere i due battibeccare.
«Ecco, brava. Dillo al giudice così finiamo l'udienza in un attimo e torniamo a casa» propose Manuel, facendola ridere.
«Ah, alla fine non so se ve l'ho detto ma zio Jacopo ci ha invitati da lui dopo l'udienza per festeggiare.»
«Ah sì? Lui mica ce l'ha detto» rispose Manuel, dubbioso.
«Me l'ha detto lunedì quando sono stata a mangiare da lui e Aurora, mi ero dimenticata di dirvelo prima» fece spallucce Greta.
«Dimenticavo che ultimamente passi più tempo co' lui che co' noi. Se vuoi gli chiede se te adotta» scherzò Manuel.
«Ma quanto sei geloso!» esclamò la ragazza ridendo «non immagino che cosa succederà quando ti presenterò il mio futuro fidanzato. Che ora non ho, che si chiaro» mise le mani avanti, notando lo sguardo interessato di Manuel all'argomento.
Simone guardò i due scherzare in un angolo, non riuscendo a trattenere un sorriso nel notare la loro sintonia. Se gli avessero detto un anno prima che Greta avrebbe iniziato ad apprezzarli e a volergli bene, probabilmente non ci avrebbe creduto. È stato un avvicinamento graduale, pieno di alti e bassi - erano più i secondi, inizialmente - difficoltà e ansie, ma che hanno costruito, mattone dopo mattone, il bellissimo rapporto che hanno ora.
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Temporale
Fiksi PenggemarManuel e Simone dopo 15 anni insieme, decidono di adottare un figlio. Tuttavia, invece di un neonato, gli viene affidata un'adolescente un po' impertinente e le cose iniziano a farsi molto più complicate del previsto.