Nelle scorse tre settimane, Manuel e Simone avranno sentito la voce di Greta - di sua spontanea volontà - all'incirca cinque volte.
Non si riescono a dare una spiegazione del perché la ragazza si sia chiusa ancora di più in sé stessa. Se durante i primi giorni passati insieme vi era una piccola possibilità che si aprisse e parlasse un po' di lei ai due genitori affidatari, nelle ultime settimane, invece, sembrava essersi azzerata. Infatti, da qualche settimana a questa parte, i suoi comportamenti hanno iniziato a dare ancora di più sui nervi a Manuel, che sembrava essere al centro del suo mirino. Le poche volte in cui gli aveva rivolto parola, erano state per rispondere in maniera acida e irritante proprio a lui, senza che il riccio potesse darsi una spiegazione logica per quel comportamento.
Ad esempio, quando Manuel le portò a casa un cornetto con il cioccolato - che aveva saputo essere il suo preferito grazie agli assistenti sociali - e, invece di esserne entusiasta a riguardo, Greta si dileguò nella sua stanza borbottando un io da te non voglio niente, che fece molto rattristare Manuel.
Aveva provato a evitare di stressarla troppo, allontanandosi un po' da lei per lasciarle i suoi spazi, ma a distanza di tre settimane, il clima in casa non era mai stato così gelido.
Con Simone che lavorava la maggior parte del tempo e loro che rimanevano a casa in attesa che ricominciasse la scuola, dopo le vacanze di Pasqua, la tentazione di confrontarla era tanta. Tuttavia, alla fine si fermava sempre poco prima di bussare alla sua porta, con la paura di dire qualcosa di sbagliato e di non poter più tornare indietro, rovinando definitivamente tutto quanto.
Gli sembrava davvero di star ospitando una completa sconosciuta in casa. E la cosa lo faceva sentire come un pezzo di vetro crepato: al limite della sopportazione.
Dopotutto, le lezioni sarebbero ricominciate a breve e loro non avevano ancora avuto la possibilità di spiegare a Greta quale sarebbe stata la scuola che avrebbe frequentato, visto che ogni volta che si addentravano nell'argomento, lei si dileguava con una scusa inventata sul momento.
Non mi sento bene, vado in camera. Non ho voglia di parlarne ora. C'è tempo, me lo direte il giorno prima.
Sta di fatto che il giorno prima sia arrivato e Manuel non si senta affatto pronto a ottenere un'altra risposta acida o sbrigativa da parte della ragazza.
Perché, per quanto sia abituato ai suoi studenti svogliati che si presentano a scuola solo per scaldare la sedia, non riesce più a sopportare di sentire quel tono pure a casa.
Sebbene si alzò con malavoglia, alla fine bussò alla porta della ragazza e aspettò il suo permesso per entrare che, a differenza di quello che pensava, arrivò quasi subito.
«Che vuoi?» chiese Greta sbuffando.
«Dobbiamo parlà della scuola. Domani ricomincia e tu inizi, che tu lo voglia o no.» rispose Manuel, tentando di sembrare il più sicuro di sé possibile.
«Non mi potete far bocciare? Sarebbe più comodo. Tanto quanto ci starò in questa scuola, tre mesi?» disse sarcastica, facendo alzare gli occhi al cielo a Manuel.
«Sai quanto è stato difficile inserirti praticamente a fine anno? Ringrazia 'l cielo che non devi rifà la seconda, che esse' bocciati è 'na grandissima rottura de palle, fidate» continuò Manuel con tono infastidito.
«Ah e ti importa? Tanto non c'è il diventare una drogata nel mio futuro? Nelle vene mi scorre sangue da eroinomane, o sbaglio?»
Manuel sgranò gli occhi, rendendosi finalmente conto di quale fosse il motivo del suo improvviso odio nei suoi confronti: Il discorso che ha fatto con Jacopo dopo essere tornati dalla gita al mare.

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Temporale
FanfictionManuel e Simone dopo 15 anni insieme, decidono di adottare un figlio. Tuttavia, invece di un neonato, gli viene affidata un'adolescente un po' impertinente e le cose iniziano a farsi molto più complicate del previsto.