Erano passati circa due minuti da quando i due coniugi avevano scoperto che sarebbero diventati genitori di un'adolescente, anziché un neonato, ed è inutile dire che non stavano più ascoltando mezza parola di quello che diceva l'assistente sociale nella stanza.
Continuavano a cercarsi con la coda dell'occhio, un po' per trovare il solito sollievo che riuscivano a darsi l'un l'altro in momenti di difficoltà, ma la verità era che nessuno dei due sapeva bene cosa dire o cosa fare.
Ritrovarsi a 32 anni a dover accudire un'adolescente che probabilmente li avrebbe odiati a prescindere - più di un normale ragazzino che odia i suoi genitori visto che loro nemmeno li conosceva - forse non era la migliore delle ipotesi per il loro matrimonio.
«Bene, Manuel, Simone, l'ultimo step è firmare questi due documenti e dopo potrete portare Greta a casa. Ricordatevi che tra un mese preciso, avrete un ulteriore colloquio sia voi che la ragazza per aggiornarci su come procede la convivenza» disse cordialmente l'assistente sociale, passandogli la penna.
Manuel e Simone si guardarono per l'ennesima volta negli occhi ma, invece di trovarci il solito terrore e turbamento, vi era moltissima speranza riposta in quelle grandi e bellissime iridi del corvino.
E, con un sospiro di coraggio e un piccolo sorriso, i due firmarono i documenti, diventando ufficialmente i tutori legali della ragazza.
Più precisamente, sarebbe rimasta in affido a loro per un anno, decidendo poi, insieme agli assistenti sociali, se procedere all'adozione o se lasciare che la ragazza cambi un'ennesima famiglia in caso la situazione non fosse ottimale. Il ché, è qualcosa che i due non avrebbero mai permesso - testardi, i quali sono.
Ché, nonostante non sia andata necessariamente come volevano, non sapendo bene come muoversi con una ragazzina, la voglia di provare a fare il massimo è più della paura.
«Bene, ce ne andiamo?» borbottò Greta infastidita, facendo annuire i due che ancora non erano in grado di proferire parola.
Non diedero troppo peso al tono acido della ragazza, convinti che probabilmente con il tempo si sarebbe addolcita, facendo la loro conoscenza in maniera più approfondita. Alla fine, chi non è mai stato un po' arrogante da adolescente?
Io ero pure peggio pensò Manuel, riflettendo sulle sue avventure di anni prima.
Uscirono da quella stanza con decisione, ché ormai era fatta: Sulla carta erano diventati genitori.
E, a pensarci bene, suonava strano dire di essere genitori di una ragazza di 15 anni, a soli 32 anni. Forse era meglio tutori legali? Ma anche quello suona come qualcosa di ufficiale, qualcosa da adulti - che loro a malapena riuscivano a sentirsi tali.
Il tragitto fino alla macchina fu rapido, quasi come se Greta non vedesse l'ora di andare a casa e conoscere il loro mondo, contrariamente a come sembrava all'interno di quella struttura.
Entrò dentro l'auto in fretta, mettendosi immediatamente le cuffiette sulle orecchie e non dando penso a quello che i due coniugi stavano dicendo.
«Te va bene 'a pizza stasera?» chiese Manuel, ma non ricevette risposta quindi finì per buttare gli occhi al cielo, infastidito.
«Non ti sta ascoltando» disse Simone, ridacchiando leggermente.
«Eh, l'ho notato.» disse Manuel, scuotendo il capo.
«Vabbè la prendiamo comunque la pizza.» continuò Simone, facendo sorridere Manuel.
«Mica c'ho voglia de cucinà.»

STAI LEGGENDO
Temporale
FanfictionManuel e Simone dopo 15 anni insieme, decidono di adottare un figlio. Tuttavia, invece di un neonato, gli viene affidata un'adolescente un po' impertinente e le cose iniziano a farsi molto più complicate del previsto.