This Must Be My Dream (1)

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🎶Let me tell you about this boy

I thought he'd rearrange my world

Takes a particular type of boy

To put my heart under arrest

So why is this feeling on my chest?🎶

«Tu che cazzo ce fai qua?» esclamò Manuel appena aprì la porta del bagno di quel locale in uno dei quartieri di alto borgo di Roma sapendo benissimo chi avrebbe trovato al suo interno.

Era lì da solo e, mentre era a bere un drink mediocre pagato quasi quanto un affitto, aveva visto di sfuggita una figura familiare andare verso il bagno.

Non sapeva perché lo avesse seguito o cosa lo avesse spingo a farlo ma sapeva solo che, un secondo dopo, aveva buttato giù il drink e si era diretto verso quel ragazzo alto e riccio che avrebbe riconosciuto in mezzo a milioni di persone.

Simone si girò verso di lui e lo guardò con occhi sgranati, «Che ci fai tu qui casomai - iniziò senza neanche salutarlo visto che il moro non lo aveva fatto - sai dove siamo, vero? Te lo puoi permettere di stare in un posto del genere?»

Aveva pronunciato con cattiveria con un sorrisetto arrogante stampato in faccia. Un ghigno poi gli si disegnò sulle labbra, «Ah no aspetta, fammi indovinare! Hai rimorchiato una povera disgraziata di buona famiglia che ti ha portato qui solo per far vedere che lei va oltre i soldi e che può frequentare anche quelli senza un euro! - Simone vide gli occhi di Manuel accendersi di rabbia - ci ho preso, eh?» rise prendendolo in giro.

La risata di Simone risuonò nelle sue orecchie e sentì la rabbia salire a livelli mai toccati prima di quel momento.

Lui e Simone non erano amici. Anzi, non si potevano proprio vedere. Ogni volta che uscivano insieme ai loro amici in comune finivano per prendersi a parole o fare a botte.

A scuola era uguale. Ogni minimo pretesto era perfetto per mettersi le mani addosso fino a finire in infermeria.

Non era cambiato niente, pensò Manuel, è sempre lo stesso stronzo arrogante figlio di papà anche quando è da solo e senza le sue amichette a proteggerlo.

Manuel lo spinse facendolo ridere ancora di più, «Che cazzo ne sai di come sto io o de chi frequento Simò? Te senti tanto grande perché sei nato co i sordi sotto al culo eh? Le persone come te so piccole così, co un cervello pieno de pregiudizi e stronzate che ve raccontare solo pe giustifica i vostri pensieri e le vostre azioni de merda!»

Lo spinse di nuovo e Simone lo guardò con sguardo serio. La luce nel bagno era soffusa e, stranamente, era completamente vuoto.

La voce di Manuel sovrastava la musica che arrivava dalla pista che si erano entrambi lasciati alle spalle e Simone era semplicemente fermo a guardarlo mentre lui contuanva a spingerlo indietro.

Quando poi la schiena del corvino toccò il muro del bagno, Manuel si ritrovò a pochi centimetri da lui e, prendendo un respiro profondo, sentì il profumo di Simone riempirgli le narici e offuscargli un po' la testa.

Era... era un buon profumo.

I due si guardarono per un secondo e, prima che Manuel potesse aprire nuovamente bocca, questa fu messa a tacere dalle labbra di Simone che premettero sulle sue.

Nessuno dei due seppe dire chi aveva iniziato, chi si era sporto iniziando il bacio ma, quando le loro labbra si schiusero automaticamente e le loro lingue vennero a contato, fu Manuel a staccarsi da Simone poggiando le mani sulle sue spalle e staccandoselo di dosso come scottato da quel contatto.

Me & You Together SongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora