This Must Be My Dream (2)

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ultimo capitolo



«Sei uno scemo!» rise Viola passandosi imbarazzata una mano tra i ricci folti e lunghi mentre sentiva le guance farsi rosse e il ragazzo dall'altra parte del telefono ridere sguaiatamente.

Si morse l'interno guancia cercando un modo di controbattere ma una vibrazione strana proveniente dal cellulare le fece allontanare l'oggetto dall'orecchio. Appena guardò lo schermo vide il nome di Simone che, a quanto pareva, la stava chiamando.

«Posso richiamarti? Mi sta chiamando un mio amico... si, appena attacco ti richiamo!» rise scuotendo la testa mentre il ragazzo la salutava e lei tutta sorridente rispondeva all'amico.

«Simo! Sei tornato da Glasgow?!»

Viola percepì l'agitazione nella voce del ragazzo appena questo iniziò a parlare. "Ciao Vio! Uhm.. si, sono tornato oggi e... senti, non so come dirtelo o... o meglio come chiedertelo ma... - sentì il ragazzo deglutire a vuoto e sospirare dall'altra parte del cellulare - sono a... a Latina e... uhm... sto cercando Manuel. Anita mi ha detto che è a casa vostra qua ma non so l'indirizzo."

Viola spalancò gli occhi, Simone era lì per... Manuel? In un secondo tanti piccoli tasselli che la ragazza non era mai riuscita a incastrare o a vedere si fecero vividi e tutto trovò un senso. Oh, pensò lei non sapendo che rispondere.

«Anche io sono a Latina Simo e... sono a casa. Posso darti anche l'indirizzo ma... uhm... Manuel è uscito poco fa e non so dove sia andato.»

Simone rischiò quasi di fare un incidente quando quella ennesima notizia gli fece chiudere gli occhi per un secondo. Schivò la macchina mentre continuava ad ascoltare la voce di Viola uscire dalle casse dell'auto di Laura.

«Però... facciamo così: Vieni qui a casa e intanto io chiamo chi potrebbe sapere dov'è e vediamo insieme, va bene?»

Simone annuì sospirando per l'ennesima volta e, quando rispose un va bene appena accennato, Viola gli diede l'indirizzo e gli disse che lo avrebbe aspettato fuori.

-

Viola sapeva bene che calmare una persona agitata non era per niente facile, se poi quella persona era Simone Balestra che stava cercando disperatamente Manuel Ferro beh, la faccenda si complicava ancor di più.

«Quindi? Dove cazzo è?!» chiese per l'ennesima volta il ragazzo sbuffando mentre a furia di fare su e giù davanti a Viola rischiava di fare un solco per terra.

«Simo, te l'ho già detto! Ho chiamato Vitto per capire se lui lo sapesse e sta facendo un giro di chiamate per-»

Simone si portò una mano sul volto, e mo chi cazzo era "Vitto"? «Tuo fratello mi farà diventare pazzo.» sospirò fermandosi davanti alla ragazza che lo guardò con i suoi occhi dolci e un sorriso che stava cercando di nascondere.

«Che c'è?» chiese il ragazzo poggiando le mani sui fianchi con aria irritata. Viola rise scuotendo la testa, «Quindi è così il Simone innamorato, eh?»

Simone si irrigidì subito a quelle parole e, rimanendo per qualche secondo a bocca aperta non sapendo cosa dire, fu salvato dall'arrivo di una macchina alle sue spalle che attirò l'attenzione di Viola costringendo anche lui a girarsi.

Tre persone scesero dalla vettura. Il primo, nonché io guidatore, fece una piccola corsa verso Viola con i suoi capelli decolorati quasi bianchi e i suoi abiti trasandati.

Le altre due figure si avvicinarono subito dopo e Simone li squadrò tutti cercando di capire chi fossero.

«Simo loro sono Vittorio - indicò il primo ragazzo che alzò la mano facendo un cenno - Andrea - indicò la seconda persona che era uscita dalla parte posteriore della macchina e gli occhi di Simone si soffermarono sul trucco che intensificava i suoi occhi e sulla giacca rosa che cadeva morbida sul suo corpo - e lui è -»

Me & You Together SongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora