Ivy era sempre stata una ragazza riflessiva, indipendente, ma con una sensibilità che raramente lasciava trasparire. Cresciuta in una famiglia affettuosa, aveva sviluppato una forte empatia per le persone che le stavano vicino, anche se raramente mostrava apertamente le sue emozioni. Le estati al mare erano il suo rifugio, un luogo dove tutto sembrava più semplice e spensierato. Le giornate trascorse tra il sole e le onde erano il suo momento di libertà, lontano dalle aspettative e dalle pressioni della vita quotidiana.
Da quando era piccola, Ivy passava un mese ogni estate in quella stesso paesino con la sua famiglia. Il mare era diventato per lei non solo un luogo di divertimento, ma anche uno spazio di crescita. Lì aveva conosciuto Dylan, un ragazzo che era diventato nel tempo il suo miglior amico, il confidente a cui affidava i suoi pensieri più profondi.
Dylan era sempre stato diverso dagli altri ragazzi che Ivy incontrava ogni estate. Con la pelle ambrata e i ricci castani che gli ricadevano disordinati sulla fronte, aveva un aspetto che non passava inosservato. Ma non era solo il suo aspetto a renderlo speciale: Dylan aveva un'energia calma e una risata contagiosa che sapeva mettere a proprio agio chiunque. Era solare e positivo, ma anche sorprendentemente profondo quando si trattava di ascoltare o dare consigli. Aveva quel raro dono di saper far ridere Ivy nei momenti in cui lei si sentiva persa, e questo lo aveva reso una presenza costante e rassicurante nella sua vita.
Dylan era una di quelle persone che sembravano sempre avere il sole dentro. Quando era con Ivy, si sentiva libero, come se nulla potesse toccarlo. Tuttavia, dietro quel sorriso che sembrava prendersi gioco di tutto, c'era un ragazzo molto più complesso. Ivy l'aveva capito nel corso degli anni, notando come, a volte, si isolava in momenti di silenzio riflessivo, guardando il mare come se stesse cercando qualcosa oltre l'orizzonte.
La loro amicizia si era sviluppata in modo naturale e spontaneo. Passavano ore insieme sulla spiaggia, tra le risate e le confidenze, scoprendo quanto si completassero a vicenda. Dylan era il primo a buttarsi tra le onde, trascinando Ivy con sé, mentre lei preferiva restare ad osservare il mare, ascoltando i suoni delle onde infrangersi contro la riva. Con lui, tutto sembrava più leggero, più facile, e Ivy si fidava di Dylan più di chiunque altro.
Ma con il tempo, Ivy aveva iniziato a percepire una sfumatura diversa nel loro legame. Dylan, che fino a qualche anno prima era solo il suo inseparabile compagno di avventure, aveva iniziato a guardarla in modo diverso. Anche se non lo diceva apertamente, Ivy sentiva il cambiamento nei piccoli gesti: in come cercava il suo sguardo un attimo più a lungo del necessario, o nel modo in cui la sua risata si affievoliva quando qualcun altro la chiamava per un bagno o una passeggiata.
Forse per questo Ivy si sentiva confusa. Le piaceva quella sensazione di essere speciale per lui, ma allo stesso tempo aveva paura che tutto ciò potesse spezzare l'equilibrio che avevano costruito negli anni. Non voleva perderlo, non voleva che l'amicizia con Dylan diventasse complicata. Lui era il suo punto fermo, l'ancora che la teneva legata a quelle estati perfette. Ed era per questo che Ivy faceva finta di non vedere quel cambiamento, sperando che l'amicizia potesse rimanere com'era sempre stata.
Ivy e Dylan si vedevano solo d'estate, ogni anno ad agosto, quando entrambe le loro famiglie ritornavano nelle loro case vicine in quel piccolo paesino di mare. Erano cresciuti così, vedendosi una volta l'anno, ma ogni volta era come se non fosse passato nemmeno un giorno dall'estate precedente. Era un rituale che Ivy aspettava con ansia fin da bambina: un mese intero di libertà, di giornate passate in spiaggia e di notti trascorse sotto le stelle, ascoltando il mare che sembrava non dormire mai.
Fin da piccoli, la loro estate iniziava sempre nello stesso modo: uno di loro cercava l'altro non appena arrivavano in paese. Non c'era bisogno di parole. Bastava un sorriso e già erano di nuovo amici inseparabili. Il resto dell'anno passava in fretta, con Ivy e Dylan che si scambiavano lettere e, più tardi, messaggi sul telefono, tenendosi sempre in contatto e aggiornandosi su quello che accadeva nelle loro vite durante il periodo invernale. Ma era ad agosto che il loro mondo tronava a prendere vita.
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Endless - Un Momento Imperfetto
Romansa"Il sole batteva alto, in una calda giornata di agosto. Ivy aveva otto anni e giocava sulla sabbia ad imitare delle modelle in una sfilata, ma non era sola. Insieme a lei c'era sua sorella, Julie, 3 anni più piccola, che la seguiva come se fosse la...