Capitolo 5

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Jungkook è proprio lì, la sua magnifica figura mi si presenta davanti agli occhi facendomi sorridere come un bambino davanti a un sacchetto di caramelle.

Non indossa i suoi soliti jeans strappati sulle ginocchia ma al contrario indossa una tuta grigia che sono sicuro gli fasci perfettamente il culetto sodo, la felpa nera di qualche taglia più grande invece non è cambiata, mi immagino l'armadio di casa sua accogliere solo magliette basiche, jeans neri e felpe altrettanto nere.

Un colore che gli sta dannatamente bene.

Di lui ho notato anche questo, che non bada molto al look, si veste come gli capita senza girarci troppo intorno, al contrario di Jimin che non esce di casa senza trucco e vestiti scomodi e appariscenti, due mondi opposti.

Una cosa che non sopporto di Jungkook è quando esagera con l'oversize, sembra che voglia appositamente coprire il suo corpo muscoloso e ben proporzionato e io odio non poterlo vedere, fortunatamente oggi avrò modo di passare il tempo con lui.

"Tae, smettila di fissarlo sembri un maniaco"

"Aish, Jimin perché devi sempre esagerare?, lo sai cos'è un maniaco?" Brontolo guardandolo male e lui rotea gli occhi.

"Si che so cos'è, è uno come te" scoppia a ridere e io mi aggrego a lui.

"Ma guardalo, se ne sta sempre lì da solo con le cuffie alle orecchie e con-" lo vedo che tira fuori qualcosa dal suo zaino.

"E con il suo banana milk" sorrido trovando tenera questa sua abitudine di berlo la mattina davanti a scuola. Potrebbe berlo in un sorso solo e invece preferisce farlo con la cannuccia, probabilmente non vuole lasciare che la bottiglietta gli contorni le labbra di latte facendolo poi sbrodolare come un bambino.

Un immagine che in realtà non mi dispiacerebbe vedere.

"com'è possibile che non si sia creato degli amici a scuola?, è qui da due anni non da due giorni" chiedo distogliendo solo per un attimo lo sguardo dalla sua figura per porgerlo al mio migliore amico.

"Lo sai che è un ragazzo diffidente" fa spallucce non pensando troppo alla risposta.

"Ma tutti lo adorano, la scuola è conosciuta grazie alle olimpiadi che Jeon Jungkook ha portato alla vittoria ben due volte!" Brontolo, non capisco perché tutta questa indifferenza nei confronti di chiunque gli ronzi intorno.

"Ehi, è anche grazie a me che la nostra scuola ha vinto, c'ero anche io" Jimin mugugna e fa il labbruccio colpendomi la spalla ferito.

"Si ma lui ha vinto il gioco finale" insisto e lo vedo imbronciarsi, evidentemente questo non se lo ricordava.

"È stato scelto solo perché era più alto e-"

"E più forte" lo interrompo parlandogli sopra perché tanto so dove andrà a parare questo discorso.

"Jimin non saresti mai riuscito a buttare a terra quel colosso e lo sai bene, jungkook è stata la scelta migliore per quel gioco."

Per un qualche motivo non vuole riconoscere i meriti di Jungkook e questa cosa mi infastidisce, si sa che è bravo in tutto, ce lo ha dimostrato, e allora perché negare l'evidenza?

Quel ragazzo ha tutte le carte in regola per diventare un atleta, un atleta completo e sexy...

"Perché mi sottovaluti?, sono più forte di te" Jimin incrocia le braccia al petto facendomi la voce grossa

"È vero, ma non sei più forte di Jungkook" sorrido con nonchalance imitando il suo gesto

"Basta mi hai rotto, io vado in classe" si volta dandomi le spalle e sono sicuro che sta mantenendo ancora il broncio

YOU WILL BE MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora