capitolo 1

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                                                                        2 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗳𝗮

𝐓𝐚𝐞𝐡𝐲𝐮𝐧𝐠

"Tae sbrigati non c'è ancora nessuno!" la voce stridula del biondo giunse tanto potente che le mie orecchie sensibili quasi tremarono, il mio migliore amico mi stava strattonando il braccio con una tale forza da procurarmi fastidiosamente dolore, e , mentre correva trascinandomi via con sé potevo percepire la sua ansia salire sempre di più.

"Jimin stai tranquillo, anche se non dovessimo essere in classe insieme ci vedremo comunque come abbiamo sempre fatto"

"Lo so Tae ma non è la stessa cosa" sbuffò

"Siamo sempre stati insieme e ora c'è la probabilità che ci abbiano divisi in diverse sezioni" continuò sconsolato.

Stavamo per iniziare le superiori alla Sports Science High School, un liceo frequentato principalmente da maschi essendo che quasi tutte le ragazze puntavano a diventare delle idol e quindi a frequentare la scuola di musica.

Le porte non erano ancora aperte e noi eravamo arrivati con largo anticipo per leggere il tabellone con su scritto i nomi e i cognomi degli studenti che avrebbero frequentato come noi la medesima scuola, accanto ai nomi era stata segnata la rispettiva classe ed era così che Jimin aveva trovato i nostri nomi alfabeticamente suddivisi ed aveva potuto rincominciare a respirare.

"Siamo in classe insieme!" Quasi pianse puntando le sue due piccole dita a mostrarmi i nostri nomi nella stessa colonna.

1 D era quella la nostra sezione.

Il mio cuore battè all' impazzata, buttai lo zaino sull'asfalto e abbracciai forte il mio migliore amico sollevandolo da terra contento.

Non lo avevo detto a Jimin ma anche io temevo in un distacco.

"Siamo in classe insieme?!" Ripetei per chiedere nuovamente conferma mentre Jimin aveva cominciato a ridere per il mio gesto inaspettato annuendo con la testa e buttando le braccia intorno al mio collo e le gambe a cingermi la vita per tenersi incollato al mio corpo.

Lo sentì tirare su col naso e nascose la testa
nell' incavo del mio collo per non farmi vedere che aveva preso a piangere, anche se, allo stesso tempo non aveva mai nemmeno smesso di ridere per quanto fosse felice.

Aveva lamentato tutta l'estate questa sua ansia di capitare in due classi diverse, lui come me temeva il distacco anche se passavamo letteralmente tutto il giorno e tutti i giorni insieme.
Sua madre, esausta di sentirlo lagnare si era proposta di contattare la scuola facendo in modo e maniera di esaudire il desiderio del figlio, e a quanto pare la richiesta era stata accolta.

"asilo, elementari e adesso anche superiori insieme!" Mi guardò con gli occhi lucidi mentre lo riportavo a terra, le sue braccia non avevano mai lasciato il mio collo, rimase con il petto incollato al mio fantasticando come se nulla fosse su che cosa avremmo fatto una volta seduti allo stesso banco.

"Dovremmo impegnarci molto quest'anno e dimostrare serietà, cioè continueremo ad aiutarci come abbiamo sempre fatto ovviamente ma.."

continuò a parlare ma io mi persi ad osservarlo, eravamo così vicini che mi venne difficile concentrarmi, mi soffermai ad ammirare i suoi lineamenti così perfetti, le sue guance rosse e un poco bagnate dalle lacrime di gioia che aveva appena finito di versare, i suoi ciuffi biondi che gli ricadevano a ondine sulla fronte e quelle sue labbra rosee e carnose; le sue mani avevano preso ad accarezzarmi la nuca con dolcezza, il suo tocco era così leggero che mi fece rilassare, lo lasciai fare perché sapevo quanto amasse il contatto fisico, era solito toccare le persone mentre parlava e sorrisi per incoraggiamento anche se non stavo capendo una parola di ciò che mi stava dicendo.

Si accorse che fossi distratto e portò una mano a strizzarmi la guancia per risvegliarmi dal mio stato di trance.

"Sei d'accordo?" Domandò

"Cosa?, ehm si certo!" Deglutì acconsentendo a un qualcosa che non avevo nemmeno ascoltato.

Mi porse uno dei suoi meravigliosi sorrisi ed io mi sentì morire.

mi resi conto di aver spostato lo sguardo sulle sue le labbra, le vedevo aprirsi e chiudersi mostrando di tanto in tanto i suoi denti bianchi e perfetti, il suo fiato sapeva di menta e mi inebriava le narici.

"Tranquillo Tae Tae, i compiti di matematica te li faccio io, ormai è una tradizione" rise ancora e io annuì sorridendo all'unica frase che avevo capito.

In quel momento pensai che avrei voluto baciarlo.

Non era la prima volta che lo pensavo e probabilmente prima o poi un bacio glielo avrei dato.

Ma lui era il mio migliore amico.

Decisi che era arrivato il momento di staccarsi altrimenti la cosa non sarebbe finita bene.
Ero un ragazzo di appena 16 anni che aveva iniziato a guardare i porno in età prematura quindi tante cose sapevo come andassero fatte solo che a livello di pratica ero davvero inesperto.

Avevo dato qualche bacio ad alcune ragazze e avevo baciato anche due ragazzi, Jimin lo sapeva, sapeva tutto di me e non mi aveva mai giudicato durante i miei esperimenti.
Anzi, ciò lo aveva portato ad aprirsi con me e a confessarmi di essere gay anche se già tutti lo sapevamo, pianse quel giorno parlandomi a cuore aperto e restammo abbracciati per tutto il tempo.

Io al contrario suo non ero gay ma non provavo indifferenza nei confronti delle persone del mio stesso sesso, alla fine due labbra rimangono uguali, che siano maschili o femminili.

Però eravamo entrati nell'adolescenza e i miei ormoni non avevano smesso un solo istante di ricordarmelo.

Jimin mi stava abbracciando e coccolando con nonchalance e il mio corpo si stava infuocando, buttai giù la saliva per poi prendere un grosso respiro.

"Stasera festeggiamo da me" parlai all'improvviso interrompendo il suo discorso che tanto non stavo ascoltando

"pizza e videogame!" Proposi come se non avessi appena fatto pensieri strani su di lui.

"Poi ti puoi fermare a dormire da me così domani partiamo insieme da casa" mentre parlavo ne approfittai per afferrargli i polsi con entrambe le mani per interrompere il contatto, gli feci scivolare le braccia lungo i miei fianchi per sciogliere definitivamente quell'abbraccio che mi stava togliendo il respiro e mi chinai per raccogliere lo zaino che avevo lanciato a terra per allontanarmi del tutto, lui non si scompose, si morse il labbro e osservò il mio gesto, sentì i suoi occhi puntati addosso e ciò mi fece deglutire.

"Ci sto!" Rispose e mi regalò un sorriso a trentadue denti che mi fece deglutire nuovamente.

Jimin era così perfetto, non gli mancava niente.

ragazzi belli e perfetti come lui non esistono.

almeno era quello che pensavo quell'anno...

𝗤𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗲𝗿𝗮 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗼𝗹𝗼, 𝘂𝗻 𝗽𝗼' 𝗹𝘂𝗻𝗴𝗼 𝗺𝗮 𝗰𝗶 𝘁𝗲𝗻𝗴𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗱𝗲𝘀𝗰𝗿𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝗺𝗶𝗻𝗶𝗺𝗶 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶. 𝗙𝗮𝘁𝗲𝗺𝗶 𝘀𝗮𝗽𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝘁𝗲 𝗲 𝘀𝗲 𝘃𝗶 𝗲̀ 𝗽𝗶𝗮𝗰𝗶𝘂𝘁𝗼❤️

YOU WILL BE MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora