Capitolo 12

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𝗝𝗶𝗺𝗶𝗻

Per tutta la giornata Taehyung e Jungkook non si sono fatti vivi a scuola, pensavo avrebbero saltato solo la prima ora e invece sono come vaporizzati.

L'idea che possano aver passato tutte queste ore insieme mi uccide, non riesco a digerire la cosa, perché non mi hanno chiesto di unirmi a loro?.

E se Taehyung mi odiasse per aver fatto male a Jungkook?, non credo pensi che l'abbia fatto appositamente.

E allora perché non mi ha avvisato che avrebbe bossato scuola?

Provo a chiamarlo ma non risponde, dai Taehyung non farmi brutti scherzi!

"Rispondi" sussurro in ansia e come se mi avesse sentito telepaticamente la chiamata viene accettata

"Ciao jimin" il suo tono sembra spento

"Tae ma dove sei finito?, perché oggi non sei venuto a lezione?!"

"Non ci crederai mai jimin, non sai cos'è successo oggi!" Il suo tono è strano, non riesco a capire cosa vuole trasmettere, è felice o triste?

"Vieni da me così ti spiego tutto" butta giù la chiamata e io sospiro.

Ho paura di quello che mi dirà, spero non sia successo nulla con Jungkook, che non si siano baciati e che non ci siano state strane intese.

Non lo sopporterei.

L'unico modo che ho per sapere che cosa sia realmente successo è andare da lui.

Arrivo Taehyung..

𝗷𝘂𝗻𝗴𝗸𝗼𝗼𝗸

Un sorso, ho bevuto solo un sorso di Coca-Cola dalla sua lattina e mi sono sentito meglio.

Mi ero quasi dimenticato che gusto avesse tutta quella quantità eccessiva di zucchero sciolto, abituato oramai a bere solo acqua, bevande isotoniche e vitamine per mantenermi in forma.

"Si, piacevole" sussurro confermando ciò che è stato detto poco fa da Kim e lo guardo indeciso se restituirgli o no questo piccolo contenitore metallico.

I suoi occhi scuri della forma di una mandorla incontrano i miei, sembra non si aspettasse che potessi bere dalla sua lattina e nemmeno che potessi bere la Coca-Cola a quanto pare, siccome si era presentato da me con una bottiglietta d'acqua in mano.

In effetti non avevo calcolato nulla e di certo non è mia abitudine bere certe cose alle nove del mattino.

Il biondo sorride mantenendo il contatto visivo e, per il disagio, mi ritrovo a passargli nuovamente la bibita.

"Piacevole" ripete come un pappagallo e non smette di sorridere, sembra un cretino e la cosa fa quasi sorridere pure a me.

In fondo non è un cattivo ragazzo, un po' strano si, ma comunque buono.

Sì è preoccupato che mangiassi qualcosa dopo aver sentito ciò che quel Jin ha detto riguardo alla mia alimentazione, è uscito per poi tornare sorridente da me offrendomi una semplice barretta, ma che per lui era la fine del mondo siccome si trattava del suo snack preferito.

Ha aspettato che ci dessi un morso per poter leggere la mia espressione e capire se mi stava piacendo o no ciò che stavo mangiando.
Era chiaro che non schifassi quella barretta ma non aveva nemmeno chissà quale gusto particolare.

Eppure non mi andava di spegnergli quel sorriso che aveva incollato sul volto, lo si poteva percepire lontano un miglio che si sentisse fiero di avermela fatta mangiare e questa sua emozione troppo esagerata mi fece divertire.

Forse sta cercando davvero di essermi amico, però non lo so, non sono ancora totalmente convinto di lui.

"Ti va di uscire da questo buio spogliatoio?" Propone poggiando le labbra a bere un altro sorso di Coca-Cola e, come prima, la passa poi di nuovo a me.

"Siamo entrambi zoppi dove vuoi andare?" Imito il suo gesto deglutendo un altro po' di quel liquido

"Andiamo fuori, possiamo sederci dagli spalti del campo della scuola" continua a proporre

In effetti non è una brutta idea, oggi è una bella giornata e dagli spalti c'è pure una vista abbastanza carina, sarebbe rilassante stare sdraiati lì sopra a prendere un po' di sole.

Però sarebbe strano andarci con lui.

"E poi zoppi o non zoppi in un qualche modo dovremmo tornare a casa oggi, non credi?" Continua a parlare

Annuisco e poso un ultima volta gli occhi sul foglio che poco fa in un momento di rabbia ho accartocciato ragionando su come fare a tornare poi oggi a casa.

"Basta pensare" Kim si alza in piedi a fatica e afferra il suo zaino.

"se vuoi farlo facciamolo!" la sua mano si posa sulla mia togliendomi una volta per tutte il foglio da davanti agli occhi per poi avvicinarsi a me e infilarlo nella tasca della mia tuta.

"Ok" sussurro

Un po' di aria fresca magari è quello che serve per alleggerire ancora un poco la giornata.

"Ok, va bene" sussurro di nuovo con più convinzione e lui sorride porgendomi la sua mano che questa volta afferro.

YOU WILL BE MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora