Capitolo 6

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Camila si sentiva terribilmente in colpa e l'idea di non avere l'opportunità di rivedere o contattare Marc la stava tormentando da ormai 1 settimana. Sapeva che stare stesa sul letto di Sole non l'avrebbe aiutata a risolvere i suoi molteplici problemi, ma non riusciva a vedere soluzione migliore.
<Cami alzati dai. Non puoi passare il tuo primo sabato sera a casa!> Esclama annoiata Sole sedendosi sul letto dove Camila giaceva con la testa nascosta sotto al cuscino.
<Non ho voglia di alzarmi..> Sussurra  stringendo le mani attorno al cuscino.
<Non crederai forse che ti farò rimanere a casa ll sabato sera?> Chiese retoricamente togliendo rapidamente il cuscino dal volto di Camila che sbuffò passandosi le mani sul volto titubante.
<Che stai facendo?> Chiese guardando con la coda dell'occhio Sole intenta a cercare qualcosa nella sua valigia, portata temporaneamente a casa sua.
<Ti sto cercando un vestito!> Esclama entusiasta buttando sul letto vari vestiti presi dalla valigia di Camila.
<E perché mai?> Domanda mettendosi seduta sul letto confusa.
<Andiamo a bere qualcosa in qualche locale, che ne dici?> Chiesa a sua volta Sole mettendo sul letto l'ennesima vestito.
<Sole ti voglio bene e ti sarò eternamente grata per avermi ospitata a casa tua ma non sono dell'umore..> Mormora cercando di convincere la sua amica a lasciarla da sola a casa alle prese con i sensi di colpa.
<Dai tesoro se sei fortunata e se il destino lo vorrà tu e Marc vi rincontrerete. Ma fino ad allora non puoi permetterti di rimanere su questo letto per tutta la vita!> Esclama incrociando le braccia al petto guardando attentamente Camila che annuì incerta lasciando che Sole la trascinasse in bagno.
<Voglio passare una serata tranquilla ok?> Specifica Camila guardando severamente Sole che sorrise a trentadue denti orgogliosa di se stessa.
<Certo, non ti preoccupare!> Esclama a sua volta lasciando un rapido bacio sulla guancia di Camila per poi lasciarla in bagno per sistemarsi.
Camila guardò dubbiosa il suo riflesso allo specchio e rimase spaventata dai suoi occhi stanchi contornati dalle evidenti occhiaie, era un totale disastro e sentiva di non riuscire a rimediare a quella situazione perché non sentiva la necessità di essere migliore. I suoi genitori continuavano a chiamarla costantemente ma ormai il loro nome risultava come un ricordo lontano per Camila che dovette tenere testa anche alle problematiche causate all'ospedale per via della causa fatta dalla signora Rodríguez, l'avvocato della donna aveva necessariamente richiesto un confronto in tribunale con lei e questo non fece altro che aumentare la sua voglia di chiudersi definitivamente in casa. La dottoressa Fernández l'aveva rassicurata promettendo di trovarle un buon avvocato per il processo, eppure  ormai a una settimane dal processo la situazione era a dir poco scandalosa.. Per qualche strano motivo il fatto di essere la figlia di due chirurghi famosi le si risorse conto, nessun buon avvocato voleva prendersi la briga di accompagnarla durante il processo e presentarsi davanti alla Corte con un avvocato di servizio non era dicerto il massimo vista la gravità delle accuse.
<Cami tutto bene?> Chiese Sole bussando incerta alla porta del bagno.
<Si tutto ok, mi sto lavando..> Risponde togliendosi rapidamente I vestiti rimanendo con l'intimo davanti allo specchio che rifletteva il suo fisico magro. Ultimamente per via dello stress e del lavoro aveva diminuito la quantità dei suoi pasti e aveva completamente rimosso la palestra dalla sua routine e gli effetti stavano diventando ben evidenti, era dimagrita un sacco e questo non era un bene vista la sua corporatura minuta. Camila sospiro frustrata decidendo di porre fine a tutte quelle paranoie dedicando la sua attenzione a un restauro completo...

<Cavolo sei una bomba!> Esclama Sole battendo le mani entusiasta squadrando da testa a piedi Camila.
<Lo pensi davvero?> Mormora con incertezza guardando il suo riflesso dallo specchio presente in camera.
<Tesoro non ti mentirei mai, questo vestitino nero ti sta divinamente!> Esclama saltando sulle spalle della sua amica che sorrise rischiando di cadere.
<Allora dove andiamo?>Domanda Camila affiancando la sua amica che aveva appena chiuso la porta di casa.
<Un mio amico verrà a prenderci, andiamo a bere qualcosa in qualche locale tranquillo..> Dice guardandosi attorno in cerca della macchina del suo amico. <Eccolo lì, forza andiamo!> Esclama prendendo la mano di Camila che si limitò a camminare incerta verso la macchina del ragazzo a lei sconosciuto.
<Buonasera scemi.> Dice a gran voce Sole accomodandosi nei posti di dietro assieme a Camila che imbarazzata sussurro un "Buonasera"..
<Ciao belle. Come state?> Chiese una voce che a Camila sembrava fin troppo famiglia ma fu solo quando punto gli occhi sul sedile del guidatore che si rese conto a chi appartenesse questa voce.
<Tutto bene, grazie.Santiago, Alex lei è una mia amica Camila, Cami loro sono Santiago e Alex.> Disse sorridendo dolcemente alla sua amica che ricambio titubante stringendo la mano di Alex.
<Piacere di conoscerti Cami> Mormora con un sorrisetto sulle labbra Santiago guardando divertito la ragazza tramite lo specchietto. Camila si limitò a sorridere falsamente, non aveva intenzione di fare inutili scenate e soprattutto non voleva rovinare la serata alla sua amica che sembrava fin troppo entusiasta di farle conoscere i suoi amici quella sera.
<Allora devi finire di raccontarmi la discussione avvenuta con quello stronzo del tuo specializzando!> Esclama Sole guardando curiosamente Camila che strinse gli occhi sentendo lo sguardo pensate di Santiago addosso. Santiago aveva capito che si trattasse di lui e questo non fece altro che divertirlo ancora di più, l'idea di rendera così arrabbiata a tal punto da sfogarsi con una sua amica non poteva che alimentare il suo ego.
<Ne riparliamo un'altra volta..> Borbotta giocherellando nervosamente con la sua borsa nera in pelle.
<No racconta dai, siamo curiosi.> Afferma con un ghigno sulle labbra Santiago mandando un'occhiataccia di sfida a Camila che strinse il labbro fra i denti trattenendo la sua voglia di prenderlo a schiaffi davanti agli altri.
<Non c'è molto da dire. È solo uno stupido ragazzino probabilmente ossessionato da me.> Dice guardando male il ragazzo che ridacchiò annuendo leggermente. Fortunatamente a interrompere quella conversazione fu lo squillo del telefono di Sole che rispose alla chiamata avvisando poi Alex e Santiago che gli altri erano già arrivati e che quindi si dovevano dare una mossa. 
Appena arrivati al locale Camila rimase  piacevolmente sorpresa dalla scelta del posto e dovette ammettere a se stessa che anche l'interno non era per niente male. Dopo essersi presentata al resto del gruppo prese posto affianco a Sole e Alex che cercavano di metterla a suo agio integrandola nella conversazione come meglio potevano, ma Camila non poteva fare a meno di muovere nervosamente la gamba sotto al tavolo percependo gli occhi di Santiago addosso in modo insistente.

Eres Tú / Marc Bernal / Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora