Capitolo 12

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Camila guarda incerta il riflesso del suo corpo stretto da un corsetto bianco abbinato a dei pantaloncini. Sentiva l'ansia mangiarle l'anima lentamente impedendole di rimanere calma nell'attesa che Marc venisse a prenderla.
<Cami tutto bene?> Domanda Berta appoggiandosi al muro della camera della sua, ormai, coinquilina.
<Non so se questa è la scelta giusta.> Mormora indossando dubbiosa la giacca nera elegante.
<Fai quello che ti senti amo, non ti fasciare la testa.Sono sicura che andrà tutto bene..> Sorride la bionda rassicurando l'amica che ricambiò il sorriso titubante.
<E poi ci sarà Marc affianco a te, vedrai che sarà una serata tranquilla.>
<Lo spero> Dice indossando un paio di semplici tacchi neri. Il suono del campanello di casa Gallardo attirò l'attenzione di Camila che salutò rapidamente la sua amica prima di uscire di corsa.
<Buonasera, sei pronta?> Chiese Marc lasciandole un bacio sulla guancia prendendosi qualche secondo per osservarla attentamente da testa a piedi. Camila si sentiva leggermente in imbarazzo, dopo quella sera nessuno dei due aveva tirato più fuori quello che era successo fra loro e questo rendeva leggermente agitata e confusa Camila, che non sapeva bene come comportarsi nei confronti del ragazzo.
<Sì, credo di sì..> Borbotta distogliendo imbarazzato lo sguardo dal petto del ragazzo fasciato da una camicia nera.
<Ti stai imbarazzando percaso?> Chiese divertito sistemando il casco sulla testa di Camila che scosse la testa stringendo gli occhi.
<Cosa te lo fa pensare?> Ribatte guardandolo negli occhi sorpresa.
<Quando sei imbarazzata distogli lo sguardo e stringi gli occhi..> Sussurra abbassando leggermente il volto all'altezza di quello di Camilla che sorrise leggermente. <E poi stai arrossendo.> Dice accarezzandole la guancia destra con delicatezza.
<Cos'è tutto questo Marc?> Chiese alludendo al loro strano rapporto.
<Non lo so..> Sussurra passando il pollice sul labbro inferiore di Camila <So solo che se vuoi possiamo costruire tutto quello che vogliamo con calma.> Afferma convinto ricevendo un cenno di approvazione da parte di Camila.
<Va bene.> Risponde con un filo di voce alzando la testa in modo tale da riuscire a guardare meglio il volto del ragazzo che sorrise intenerito dalla sua altezza.
<Quindi ora posso baciarti?> Ghigna ricevendo uno schiaffetto sul petto da parte di Camila che si alzò sulle punte facendo combaciare le loro labbra in un lungo bacio ardente.
<Basta dai andiamo..> Ridacchia allontanando il volto da quello di Marc che sorrise dandole un pizzicotto sul fianco.
<Andiamo scema.> Ridacchia stringendole il casco per poi salire sulla moto..

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Dopo attimi di incertezza Camila strinse la mano di Marc e assieme al ragazzo entrarono nel ristorante inconsapevoli di quello che da lì a poco avrebbero passato. Camila si sarebbe aspettata di tutto ma non di ritrovarlo lì.
<Siete arrivati. Come state?> Chiese Francisco scambiandosi due baci sulle guance con Marc per poi abbracciare la figlia rimasta immobile così come Marc.
<Marc non credevo che ci saremo rivisti in questo modo!> Esclama Santiago sorridendo al ragazzo che però aveva gli occhi puntati su qualcos'altro, anzi su qualcun'altra.
<Camila lei è Anna, la mia fidanzata. Anna lei è Camila, mia figlia.> Dice sorridendo alla bionda che si alzò in piedi e strinse calorosamente Camila fra le braccia lasciandola stupita.
<È un piacere conoscerti, tuo padre parla sempre di te. Spero di vederti spesso..> Dice con un dolce sorriso sulle labbra Anna. Camila si limitò ad annuire e poi si sedette affianco a Marc che muoveva la gamba nervosamente da sotto al tavolo.
<Lui invece è Santiago, lavora nel tuo stesso Ospedale. Non vi siete mai conosciuti?> Chiese curiosamente Francisco bevendo dal suo calice di vino bianco.
<No. Non l'ho mai visto.> Sbotta di getto interrompendo il ragazzo che ghignando annuì.
<Sono il fisoterapista di Marc, ma a lei non la conoscono.> Interviene Santiago sorridendo dolcemente Francisco.
<Che coincidenze, quanto è piccolo il mondo!> Ridacchia Anna accarezzando la spalla della strana ragazzina seduta affianco a lei. Camila osservò attentamente la ragazza dai lunghi capelli rossi come a volerla analizzare e capire il perché del suo strano atteggiamento.
<Ah giusto, lei è Estrella. È la figlia minore, studia Moda a Parigi!> Esclama Francisco orgoglioso della ragazza che sorrise leggermente. Camila dovette ammettere di non aver mai provato così tanta invidia per una sconosciuta, ma lei in 20 anni non aveva mai avuto il piacere di sentire suo padre elogiarla in una conversazione ma soprattutto non aveva mai visto suo padre orgoglioso di lei.
<Piacere sono Camila..> Sussurra incerta stringendo la mano della rossa.
<Lui invece è il tuo fidanzato?> Chiese seriamente ricevendo un'occhiataccia confusa da parte di Camila che non riuscì a capire il perché di quella domanda fatta con così tanta acidità.
<In verità noi-..> Mormora imbarazzata per poi essere interrotta da Marc.
<Siamo solo amici.> Dice improvvisamente sotto lo sguardo stupito di Camila che abbassò lo sguardo percependo gli occhi blu di Santiago addosso.
<Pensavo ci fosse qualcosa di più tra voi, non capita spesso di portare a una cena di famiglia un amico. In ogni caso io sono Estrella..> Stende la mano verso Marc che strinse gli occhi per qualche istante prima di ricambiare la stretta.
<Ho portato un mio amico perché per me questa non è una cena di famiglia.> Afferma Camila con acidità ricevendo un'occhiataccia da parte di Francisco.
<Caspita sei piuttosto acida!> Esclama ironicamente Santiago afferrando fra le mani il calice di vino.
<Santiago, smettila...>Dice Anna cercando di calmare la situazione che lentamente stava prendendo una brutta piega. <Buonasera signori, siete pronti per ordinare?> Chiese educatamente il cameriere ricevendo l'approvazione di tutti...

Eres Tú / Marc Bernal / Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora