Quella sera Camila non aveva la certezza che tornare nuovamente a casa fosse la scelta giusta, ma sapeva che sua madre aveva bisogno di lei e questo basta a mettere da parte tutta l'ostilità che provava verso i suoi genitori. Aveva passato una mattinata a dir poco strana a casa Bernal, la chiamata di Blanca l'aveva destabilizzato a tal punto da confessare tutto quello che le stava succedendo a persone che fino a pochi giorni prima non sapeva chi fossero. Ma questa scelta si era rivelata esser fondamentale per il suo processo, a quanto pare il signor Bernal era disposto ad aiutarla e con sua gran sorpresa aveva scoperto che il padre di Marc fosse un ottimo avvocato, noto in tutta Barcellona. Ma questo non le assicurava niente, le probabilità di vincere il processo erano bassissime e, come detto dal signor Bernal, era meglio non crearsi grandi aspettative viste le sue accuse.
<Mila sei sicura?> Chiese incerto Marc fermando il motorino davanti alla casa Àlvarez.
<Sì, lei ha bisogno di me. E nonostante lei non sia mai stata una madre esemplare per me non posso abbandonarla in un momento del genere.> Sussurra togliendosi il casco cercando di sistemarsi i capelli scompigliati dal vento.
<Se dovessi aver bisogno di un posto dove stare casa mia è disponibile, lo sai vero? Ai miei non può che far piacere..> Mormora incerto prendendo dalle mani il casco offerto da Camila che sorrise dolcemente.
<Non ti preoccupare. E grazie veramente..> Dice lasciando un rapido bacio sulla guancia di Marc che strinse le braccia attorno ai suoi fianchi ispirando a piedi polmoni il suo profumo.
<Non sparirai nuovamente vero?> Chiese in un sussurro nascondendo la testa nell'incavo del collo di Camila che ridacchiò leggermente.
<No, non ti libererai facilmente di me. Mi vedrai più a casa tua che a casa mia.> Ridacchia alludendo al fatto che ormai suo padre si sarebbe occupato di difenderla durante il processo.
<Chiamami se succede qualcosa ok? Ho bisogno di sapere che stai bene.> Disse staccandosi da Camila che annuì prima di darli le spalle per poi raggiungere l'entrata di casa pronta ad affrontare sua madre.Camila si sarebbe aspetta tutto ma non di trovare sua madre in quelle condizioni. L'aveva vista sempre in riga, con l'espressione seria sul volto e vederla in quel momento stesa sul divano con gli occhi rossi e l'espressione esausta l'aveva lasciata senza parole. Non sembrava la stessa donna che per anni l'aveva sgridata continuamente davanti al minimo errore..Era diversa, più stanca, più titubante. Sembrava abbandonata a sé, seduta a terra con un calice di vino fra le mani e un programma televisivo comico in TV, sembrava tutto un grande scherzo.
<Sono patetica vero?Dimmelo Camila.
Dillo a tutti che tua madre è patetica. Dillo a tutti che sono una pessima madre.
Dillo a tutti che ti ho insegnato a non piangere per gli uomini ma io ora sto facendo l'esatto opposto.> Sussurra con la voce rotta dai singhiozzi. Camila scosse la testa consapevole però che sua madre non la stesse guardando, ma sentiva la necessità di negare tutto a se stessa, come a voler rassicurare quella donna che faceva pur sempre parte di lei.
<Mamma mi sono innamorata di un raggazzo.> Sussurra Camila sedendosi sul divano presente alle spalle della donna che sorpresa lascia cadere il calice di vino dalle sue mani provocando un rumore assordante tanto che Camila strinse gli occhi spaventata dalla reazione della madre. <Mi hai sempre detto che non ho bisogno di nessuno affianco ma conoscendo Marc ho capito quanto sia importante avere una persona fedele e leale affianco.> Sussurra guardando le spalle della madre che silenziosamente continuava a piangere.
<Ti sto dicendo questo per farti capire che anche tu hai bisogno di una persona fedele affianco a te, e papà non lo è mai stato e mai lo sarà.Devi accettare che lui non fa più parte della tua vita.> Dice convinta delle sue stesse parole consapevole che la madre la stesse ascoltando seppur titubante.
<Sono una madre terribile e nonostante tutto tu sei ancora affianco a me. Avevi ragione quando dicevi che non sarai mai come me e tuo padre, tu sei la versione migliore di noi.> Ridacchia la donna alzandosi in piedi calpestando con i piedi nudi, involontariamente, i mille frammenti di vetro sparsi per terra. Camila scattò in piedi e afferrò la madre, leggermente brilla, per il braccio obbligandola a sedersi.
<E comunque è vero, non ti mentirò, sei stata una madre pessima. Ma non fartene una colpa, hai sposato un uomo incapace ad amare e hai condiviso la tua vita con una persona del genere. Questo però non ti giustifica del tutto mamma.> Mormora scossa Camila prendendo dal mobile del salotto il kit medico per medicare la madre che la guardò curiosamente.
<Questo ragazzo ti fa bene Cami, sei più serena.> Sussurra sorpresa accarezzando la guancia di Camila che si dimenò titubante dal suo tocco.
<Ho permesso per la prima volta a qualcuno di far parte della mia vita, e l'ho fatto solo dopo aver preso le distanze da te e papà. Sono qui perché sei pur sempre mia madre,e so che hai bisogno di me in questo momento, ma non ho intenzione di passare il resto della mia vita chiusa fra queste mura.> Afferma fasciando il piede, precedentemente disinfettato, della madre che annuì con gli occhi lucidi.
<E dove andrai?> Chiese con un filo di voce probabilmente spaventata dalla possibile risposta della figlia.
<Te l'ho già detto mamma; Lontano da te e papà.> Mormora per poi prendere posto affianco alla madre che poggiò la testa sulla spalla di Camila fissando distrattamente la TV.
<Non mi perdonerai mai, vero?> Domanda scoppiando nuovamente a piangere stringendo la mano attorno al braccio di Camila che strinse gli occhi reprimendo le lacrime.
<Non posso perdonare una persona che non mi ha permesso di vivere la mia vita. Non posso farlo neppur sapendo che quella persona sei tu, mamma.> Dice scuotendo la testa con disapprovazione cercando di staccare la mano della madre dal suo polso.
<Voglio essere una madre migliore per te, Camila permettimi di rimediare ai miei errori, ti prego..> Sussurra fissando negli occhi Camila che distolse lo sguardo dagli occhi scuri della madre.
<Ho passato la mia adolescenza cercando di rendervi orgogliosi di me. Ho fatto persino il vostro stesso lavoro pur di accontentarvi ma, non ho mai ricevuto niente in cambio. Hai avuto tutta la vita per rimediare ai tuoi errori ma non l'hai mai fatto mamma, cosa è cambiato questa volta?> Sbotta con rabbia allontanandosi rapidamente dalla madre.
<È cambiato il fatto che ora mi rendo conto di aver perso 20 anni della tua vita. Ti sei innamorata e non sapevo niente, come si chiama?> Chiese con un dolce sorriso sulle labbra cercando di colmare la rabbia di Camila che scosse la testa passandosi una mano fra i capelli sconvolta.
<Ci voleva la separazione con papà per farti capire che hai una cazzo di figlia mamma? Dovevi perforza distruggere tutto per capire tutto questo? Dovevi necessariamente bere 3 bottiglie di vino per rendertene conto? > Chiese con ostilità guardando disgustata le bottiglie abbandonate a terra.
<Perché cazzo non apprezzi niente? Camila sei come quello stronzo di tuo padre!> Esclama a gran voce la donna fronteggiando Camilla che spalancò gli occhi senza però tirarsi indietro.
<Non paragonarmi a lui.
Se fossi stata come lui ora non sarei qui a consolarti nonostante tutto il male che mi hai fatto!> Esclama a sua volta con le lacrime agli occhi puntandole il dito contro.
<Potrei rinfacciarti tutti. Dove cazzo eri il giorno della mia laurea? Dov'eri il giorno del mio primo intervento? Dov'eri il mio primo giorno di scuola elementare? Dove cazzo eri mamma..> Sussurra lasciando scivolare le lacrime lungo le sue guance, stanca di dover trattenere tutto. Non voleva più addossarsi colpe non sue.
<Non capiresti!> Urla la donna spingendo Camila che perse l'equilibrio e nella speranza di non cadere cercò di reggersi al tavolino, facendo ciò però fece cadere una bottiglia vuota di vino rompendola in mille frammenti che poi finirono sul palmo della sua mano.
<Bene, perché non voglio nemmeno farlo. Non ho più bisogno delle vostre stupide giustificazioni, ho capito che dovevo andarmene anni fa da questa maledetta casa. > Mormora guardando amaramente il palmo della sua mano dal quale gocce di sangue scorrevano macchiandole i pantaloncini prestati da Marc.
<Cami non volevo, mi dispiace e solo che sto male e mi fa malissimo la testa. Io non so veramente cosa mi sia preso-..> Camila interruppe la madre con un gesto della mano poi decise di alzarsi e di raggiungere camera sua dove chiuse la porta a chiave.Per Camila non era una novità il comportamento di sua madre, ormai si aspettava questo e altro da lei. Ora però sapeva che doveva necessariamente prendere le distanze dalla sua famiglia perché ormai quel posto non le apparteneva più, nemmeno la sua cameretta sembrava più appartenerle. Così dopo attimi di silenzio e confusione decise di prendere fre le mani la sua valigia, buttandola sul letto, con l'intento di riempirla per scappare il più presto possibile da quella casa seppur non avesse ben chiaro dove andare.
Ma prima di poter iniziare a sistemare I suoi vestiti una lettera bianca attirò la sua attenzione, così incerta ma al contempo curiosa decise di prenderla far le mani e di aprirla per leggerne il contenuto, capendo poi che fosse per lei vista la presenza del suo nome scritto a caratteri cubitali sulla lettera bianca."Cara Camila,
so che non dovrei scriverti questa lettera ma sono convinto che non vorrai parlarmi, non dopo quello che tua madre ti dirà. Se stai leggendo questa lettera significa che ormai io e tua madre abbiamo preso una decisione importante sul nostro futuro, una decisione che influirà anche sulla tua stessa vita. So bene che non ti farà piacere la separazione fra me e tua madre, ma come ben sai il nostro era un matrimonio infelice.
Sono mesi che ormai frequento un'altra donna, lei si chiama Isabel e ha un figlio di nome Santiago..Scommetto che andreste più che d'accordo! Ti sto dicendo questo per farti capire che ho una nuova famiglia e sto vivendo serenamente ma, soprattutto,perché voglio che tu faccia parte di questa serenità. Mi piacerebbe molto farti conoscere Isabel e Santiago uno di questi giorni, solo se tu vorrai. So che non accetteresti mai di entrare a far parte della nostra quotidianità, ma spero vivamente che tu prenda in considerazione la mia proposta perché con noi potresti vivere una vita migliore. Non voglio perdere mia figlia. Ti voglio bene.
Il tuo Babbo."Camila scoppiò definitivamente a ridere, non capiva però se fosse una risata isterica oppure divertita da quella situazione paradossale. Suo padre le aveva confessato in una fottuta lettera di aver tradito, per mesi interi, sua madre e di avere un'altra famiglia. E come se non bastasse aveva anche la faccia tosta di chiederle di conoscere la sua nuova famiglia perfetta. La goccia che fece traboccare il vaso arrivò quando lesse le parole scritte su quel maledetto pezzo di carta "con noi potresti vivere una vita migliore." Come poteva dire una cosa del genere? Non aveva il diritto di insinuare niente perché era stato lui stesso, assieme a sua madre, a renderle difficile l'adolescenza. Ma di una cosa era sicura,non avrebbe più permesso a nessuno di intralciare il suo percorso personale.
Così con tanta forza di volontà chiuse quel pezzo di carta e lo buttò in valigia, con poca delicatezza, decisa a voler chiudere definitivamente con il passato ma per farlo aveva bisogno prima di fare il processo e soprattutto di eliminare qualsiasi possibile contatto con suo padre.
<Vedi tu questo stronzo! Vivesse con serenità la sua vita di merda assieme alla sua famiglia perfetta. Io preferisco di gran lunga vivere sotto un ponte cazzo!> Esclama con rabbia eliminando definitivamente il contatto telefonico di suo padre dal suo telefono non prima però di averlo bloccato."Ciao Berta, sono Camila.
Mi dispiace molto per il disturbo ma non so proprio a chi rivolgermi, oltre che a te. Saresti disposta ad ospitarmi per questa sera?"Spazio Autrice!
Allora non vi faccio spoiler ma non so se siete pronti a tutto quello che succederà d'ora in poi. Ci tengo però a ricordarvi l'esistenza di Sole e dei suoi amici,tra qui Snatiago, con i quali Camila ha passato la serata.. Teneteli bene a mente perché saranno fondamentali!
Lasciate una ☆ e ci vediamo al prossimo capitolo.
♡♡
ps: scusate eventuali errori grammaticali.
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Eres Tú / Marc Bernal /
FanfictionCamila Dìaz Àlvarez aveva una sola convinzione nella sua vita: Doveva essere sempre la migliore. In 20 anni di vita aveva sempre cercato di rendere orgogliosi i suoi genitori, entrambi chirurghi famosi a livello internazionale, senza però avere mai...