Camila sentiva la testa pesante e stranamente vuota, aveva la bruttissimo sensazione di non ricordarsi assolutamente niente di tutto quello che era successo la sera prima, e questo la rendeva ansiosa e alquanto confusa. La confusione non fece altro che crescere una volta aperti gli occhi capendo di non avere la minima idea di dove si trovasse e di chi fosse quel letto sul quale aveva dormito con addosso una grande maglietta che sicuramente non apparteneva a lei.
<Ma che cazzo..> Impreca a bassa voce massaggiandosi le tempie doloranti.
<Ti sei svegliata fortunatamente, credevo fossi finita in coma..> Ridacchia Pau guardando divertito Camila seduta sul letto con la faccia assonnata.
<Mio dio non mi dire che..> Borbotta imbarazzata lasciando la frase in sospeso. Pau divenne improvvisamente rosso e distolse lo sguardo imbarazzato quanto lei..
<Vorrei poterti rispondere, ma mi sono svegliato nelle tue stesse condizioni.> Sbuffa sdraiandosi sul letto affianco a Camila che annuì guardando con la coda dell'occhio il petto nudo del ragazzo.
<Gli altri?> Domanda Camila sdraiandosi a sua volta sul letto ringraziando Gesù di avere addosso ancora l'intimo. Pau sbadigliando accese il telefono rimanendo stupido dai mille messaggi presente sul gruppo con i ragazzi.
<Non ne ho la più pallida idea..> Mormora leggendo rapidamente i messaggi da parte di Hector e Lamine. <Merda!> Esclama spegnendo il telefono rapidamente lasciando confusa Camila che nel frattempo aveva trovato il suo telefono ai piedi del letto.
<Va tutto bene?> Domanda incerta scorrendo lo sguardo rapidamente sul corpo del ragazzo. <Non vorrei rendere questa situazione più imbarazzante di quanto già lo sia ma dubito fortemente che abbiamo solo dormito..> Sussurra Camila passando il dito lungo il collo di Pau che confuso aprì la telecamera del suo iphone puntandola poi sul collo.
<Merda..> Sussurra guardando il riflesso del suo collo dalla fotocamera interna del suo telefono. Camila si stese a pancia in su silenziosamente riflettendo su tutto quello che era successo e soprattutto sforzandosi per cercare di ricordare qualcosa di quella notte.
<Non volevo conoscerti meglio in questo modo..> Borbotta imbarazzato Pau passandosi una mano fra i capelli spettinati.
<Non preoccuparti.> Ridacchia Camila guardando il ragazzo con un sorriso sulle labbra.
<Non guardarmi così..> Ridacchia arrossendo visibilmente davanti agli occhi scuri di Camila che scoppiò definitivamente a ridere legando le braccia attorno al collo del ragazzo che la strinse a sé facendola distendere sopra di lui. <Sapevo che fossi un tipo timido ma non credevo così tanto!> Esclama sfottendo Pau che la guardò male dandole un pizzicotto sul fianco coperto da una delle sue vecchie magliette da calcio.
<Pau, mamma torna tra qualche minuto io sto per- Oddio scusate!> Esclama sorpresa una ragazza spalancando la porta della camera di Pau senza bussare, rimanendo alquanto sorpresa e confusa alla vista di Camila che imbarazzata si allontanò dal moro.
<Dio mio tutte oggi stanno succedendo..> Sbuffa Pau mettendosi seduto affianco a Camila che imbarazzata abbassò la testa guardando le sue gambe nude capendo quanto quella scena potesse essere effettivamente fraintendibile.
<Farò finta di niente, ma sappi che dopo dovrai raccontarmi tutto. Ti conviene sistemare perché tra 25 minuti mamma torna a casa.> Ridacchia la ragazza puntando poi lo sguardo su Camila che le sorrise facendole un timido cenno con la mano. <Ottima scelta fratellino. Io comunque sono Irene! Vi lascio soli che forse è meglio.> Ridacchia facendo l'occhiolino a Pau che scosse la testa rassegnato raccogliendo rapidamente da terra i vestiti sparsi per la camera.
<Scusala, qualche volta è molto invadente.> Dice guardandosi attorno in cerca della sua maglietta.
<Non preoccuparti, è molto carina e sembra anche molto simpatica> Dice distratta mentre mille flashback sulla sera prima le tornano in mente.A distrarla però dai suoi pensieri fu il casino proveniente dal piano di sotto...
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Eres Tú / Marc Bernal /
FanfictionCamila Dìaz Àlvarez aveva una sola convinzione nella sua vita: Doveva essere sempre la migliore. In 20 anni di vita aveva sempre cercato di rendere orgogliosi i suoi genitori, entrambi chirurghi famosi a livello internazionale, senza però avere mai...